Chip nel cervello: ragazzo paralizzato muove la mano con il pensiero
Apr 14, 2016 - Giovanni D'agata
Un ragazzo con braccia e gambe paralizzate ha potuto muovere la mano, le dita e il
polso, afferrando una bottiglia e versandone il contenuto in un bicchiere: è stato
possibile grazie a un chip impiantato nel cervello, nel primo esperimento del genere
mai condotto su un essere umano. Il giovane, a 19 anni, a causa di un incidente stradale
che aveva causato la rottura della quinta e sesta vertebra cervicale con fuoriuscita
del midollo spinale, era rimasto paraplegico. Tre anni dopo un team di neuroscienziati,
ingegneri e tecnici ha restituito il controllo di una parte dei suoi muscoli. Pubblicato
su Nature, il risultato si deve al gruppo coordinato da Ali Rezai, della Ohio State
University, Chad Bouton, dell’Istituto Feinstein per la ricerca medica, e Nick Annetta,
del Battelle Memorial Institute. Il chip è stato impiantato nella corteccia cerebrale
che controlla i movimenti e riesce a convogliare i segnali nervosi a un sistema di
elettrodi posti sull’avambraccio che li trasmette alla mano. In pratica, spiegano
gli esperti, il sistema “ripristina in modo artificiale il collegamento tra i segnali
che il cervello invia agli arti per farli muovere, che è interrotto nelle persone
paralizzate a causa di lesioni spinali”. Per i ricercatori, evidenzia Giovanni
D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il risultato è molto
interessante e potrebbe rendere più veloce il trasferimento di questo tipo di tecnologia
sui pazienti. Il sistema si chiama NeuroLife, ed è un ‘bypass nervoso elettronico’
che registra i segnali della corteccia grazie al chip, li elabora e li trasforma
nei movimenti desiderati grazie a un sistema basato sull’intelligenza artificiale,
e permette di muovere la mano paralizzata attraverso gli elettrodi posti sull’avambraccio.