Vi racconto una storia, nel dicembre 15, il comune di Rende appalta insieme al servizio diurno da 20 anni funzionante accreditato alla Regione Calabria e inserito nel bilancio comunale anche il funzionamento del servizio notturno, senza più usufruire da parte di chi si aggiudicava il servizio la tutela in bilancio comunale, ma affidato completamente al privato che deve versare al comune un canone di locazione tra i 40.000 e i 50.000 euro annui.
Nel giugno 2016, a pochi giorni dall’inserimento della ditta aggiudicatrice, si scopre che non esiste né un’autorizzazione ne un accreditamento per l’esercizio del servizio notturno, oltre a mancati adeguamenti strutturali, in pratica è stato appaltato da parte del comune un servizio “monco”. La “solidale” ditta aggiudicatrice deve operare quindi tagli alle ore e al personale in una sorta di conciliazione alla presenza del sindaco.
Solo nell’ottobre 2016 si ottiene l’autorizzazione al funzionante, grazie anche all’interessamento e all’aiuto di una mano amica. Si procede all’inaugurazione, nel dicembre 2016, che lasciava presagire tempi migliori per la struttura e gli occupati.
Bene, ad oggi il servizio notturno non parte e all’orizzonte non si vede una data certa per l’avvio. I dipendenti vedono continui ritardi sui pagamenti di stipendi, certo dignitosi, ma non esorbitanti; i compagni in disoccupazione continuano il loro calvario.
Non si cercano colpe o colpevoli, ma solo la soluzione ad un problema che grava sulle famiglie dei dipendenti, e sulla comunità che non vede un servizio di utilità sociale prendere il via………..
C’era una volta il centro diurno anziani del comune di Rende che dava posti di lavoro per 10 famiglie e il servizio a 40 anziani, oggi invece gli anziani sono 12 e 7 abitualmente i frequentanti, e i dipendenti? BHè QUELLI AFFAMATI E DEPRESSI.
I dipendenti della Cooperativa Solidale-Centro Anziani Rende