Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 MARZO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Catanzaro, scendono in piazza lavoratori pubblico impiego Manifestazione regionale promossa da Cgil, Cisl e Uil per sottolineare le emergenze del settore

Catanzaro, scendono in piazza lavoratori pubblico impiego Manifestazione regionale promossa da Cgil, Cisl e Uil per sottolineare le emergenze del settore
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

CATANZARO – Medici, infermieri, operatori della Sanità, lavoratori delle Province, dei tribunali, dei servizi e di molti altri settori, provenienti da tutta la Calabria, hanno partecipato a Catanzaro allo sciopero generale dei servizi pubblici.
“É la prima volta – sottolineano i rappresentanti sindacali della Funzione pubblica Cgil, Cisl e Uil – che la Calabria aderisce allo sciopero generale dei dipendenti del pubblico impiego”.
Oltre 1.500 persone, secondo una stima degli organizzatori, hanno percorso in corteo le vie principali del centro storico.
“I motivi della protesta – é stato detto nel corso della manifestazione – sono tanti a livello nazionale ai quali si affiancano le tante criticità calabresi nella sanità e nella pubblica amministrazione in genere. La Regione deve avere più coraggio nei confronti del Governo Renzi perché l’esecutivo fa solo tagli lineari, non rinnova i contratti ed è un cattivo pagatore per i suoi dipendenti”.

***

Più di duemila persone hanno raggiunto stamattina Catanzaro da tutta la
Calabria per il primo sciopero del pubblico impiego organizzato in regione.
Una mobilitazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil che ha portato, per
partecipazione, risultati che sono andati oltre le aspettative e ha visto i
lavoratori mobilitarsi con striscioni, bandiere e slogan al grido di
“dignità e lavoro” con una protesta che porta avanti ragioni nazionali e
locali. Tra le rivendicazioni, infatti, sia il mancato rinnovo dei
contratto nazionale dei dipendenti pubblici, “mancato rinnovo che ha
portato allo Stato un risparmio tra i 25 e i 31 miliardi – ha detto il
segretario di Funzione pubblica Cgil Calabria Alfredo Iorno – i dipendenti
pubblici hanno contribuito in modo sostanziale al risanamento di questo
Paese. Adesso basta” , sia le numerosissime vertenze aperte in Calabria.
Dal dramma della sanità calabrese, che, con l’avvio del Piano di rientro,
ha visto un taglio del cinquanta per cento dei posti di lavoro, a una
totale mancanza di regole nella sanità privata dove si registrano
moltissimi dipendenti non pagati da un anno e mezzo e oltre, alle vertenze
aperte nelle Province calabresi, emblematico il caso di Vibo Valentia, che
ha aperto e guidato il corteo oggi organizzato dai sindacati. Che si è
dipanato lungo le vie del centro di Catanzaro fino a piazza Prefettura dove
sul palco i lavoratori hanno voluto raccontare, con la voce piena di
rabbia, le loro storie. Tra loro i dipendenti delle Camere di Commercio,
dei tribunali, dei Centri per l’impiego. “Siamo stati assunti con concorso
nel lontano 2003 – è la testimonianza di questi ultimi – per 7 anni abbiamo
lavorato con contratti a scadenza, da 6 anni abbiamo un contratto part
time. Siamo tutti laureati e con responsabilità di uffici e servizi con una
busta paga di 800 euro”. Una condizione, hanno sottolineato, fatta di
precarietà e ben lontana dallo stereotipo del lavoratore pubblico, più che
mi superato in un Paese e in una regione in cui si assiste, hanno gridato
ancora dal palco, ad uno smantellamento sempre più pesante del welfare e
del pubblico e in una precarizzazione ed esternalizzazione sempre più
presente anche nel lavoro pubblico. “Siamo stati sui posti di lavoro nei
Centri per l’impiego, nelle Province, nelle aziende sanitarie – ha detto il
segretario Funzione pubblica Cgil Calabria Alfredo Iorno – con medici
infermieri e operatori ridotti allo stremo delle forze e il risparmio
finanziario sul personale sanitario, piegato per la mancata applicazione
del giusto orario, mentre tanti precari sostengono l’assistenza agli
ammalati. Il commissario Scura venga a guardare a questa piazza per capire
qual è il peso della rappresentanza sindacale e che fa solo buchi
nell’acqua quando firma accordi illegittimi con sindacati autonomi, con i
direttori generali che infatti poi non possono applicare quegli accordi. La
Calabria, chi lavora nella sanità e gli utenti non hanno bisogno di
commissari e soprattutto di tante consulenze ed incarichi che sono inutili
e costosi”.

Il segretario Cisl Fp Calabria Antonio Bevacqua, da parte sua, sempre dal
palco ha intimato tra le altre cose al presidente della Regione Oliverio:
“non ci serve perdere tempo con un’altra commissione per l’attuazione delle
riforme” chiedendo che si decida presto sulle funzioni delle aree vaste”.