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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Catanzaro, inaugurata la mostra “MotorHead Art” Al museo Marca l'arte in primo piano

Catanzaro, inaugurata la mostra “MotorHead Art” Al museo Marca l'arte in primo piano
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“MotorHead Art 2519 La sostanza che attiva lo
sguardo”, una mostra collettiva che vede coinvolte l’industria Caffè
Guglielmo e l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro: il Museo Marca di
Catanzaro si apre al territorio, valorizzando i talenti locali, arte,
artisti e imprenditori illuminati pronti ad esaltare le potenzialità nella
propria terra. E’ questa l’anima e la mission dell’esposizione inaugurata
ieri pomeriggio alla presenza del presidente della Provincia di Catanzaro
Enzo Bruno, del direttore del Marca e presidente della Fondazione
Guglielmo, del direttore dell’accademia di Belle arti Anna Russo e
l’imprenditore” illuminato “, Daniele Rossi. Obiettivo è quello di abbinare
l’ancestrale funzione rituale dell’arte ad un altro rito importante, che si
svolge giornalmente in ogni città italiana: l’atto del bere una tazzina di
caffè come momento di socialità vissuta nello spazio conviviale.

La mostra, a cura di Simona Caramia, Giuseppe Negro, Raffaele Simongini,
intende proporre un dialogo insolito tra riti differenti, che possono
trovare terreno comune nell’esperienza estetica. Il progetto coinvolge 19
studenti dell’Accademia e Sten e Lex, artisti che concepiscono in modo
rigoroso la funzione dell’arte quale centro di aggregazione della comunità.

Il plauso del presidente della Provincia di Catanzaro va a Rossi,
“imprenditore illuminato” – conosco il suo valore ed è in grado di
stimolare l’attività culturale aprendo a nuove opportunità, dice Enzo Bruno
– ma anche al talento e all’impegno degli studenti e dei docenti
dell’Accademia di Belle arti, senza tralasciare l’entusiasmo e il coraggio
del direttore artistico del Marca, il notaio Rocco Guglielmo che ha “saputo
aprire il museo al territorio attraverso nuove formule, dimostrando la
riuscita di questa intesa con la Provincia che speriamo di potenziare
ulteriormente”.

Accanto alla sperimentazione dei materiali e all’intensificazione
dell’esperienza estetica, la mostra pone accento su un altro aspetto
importante: lo stupore del processo creativo che non risiede più
nell’intimo isolamento dell’artista nello studio, ma nella sua entusiastica
adesione alla realizzazione di opere pubbliche per la collettività,
finalizzate ad una attiva partecipazione delle persone ad un rituale
contraddistinto dall’esperienza estetica. Avvicinandosi all’essenza delle
materie, alla sue energia profonda, la mostra invita a compiere nuovi
rituali, unendo arte e caffè.

Infatti le trasformazioni avvenute nel Novecento nel panorama artistico e
nella società creano insoliti intrecci tra la cultura alta e quella
popolare, tra l’esperienza estetica e la vita quotidiana e sollecitano un
ripensamento sia della creazione sia della ricezione dell’opera d’arte.

Gli artisti seguendo l’eredità delle avanguardie sperimentano i più
disparati materiali provenienti da differenti ambiti, come occasione
esemplare di intensificazione delle nostre attività vitali. Secondo questa
prospettiva, l’esperienza estetica non si esaurisce nella sfera dell’arte,
ma è coinvolta anche nella vita quotidiana offrendo una preziosa chiave di
lettura per interpretare la società odierna, connotata sempre di più da una
estetizzazione diffusa.