La segreteria cittadina del MSI-Ft continua a ricevere segnalazioni sul degrado ambientale che sussiste, nonostante i reboanti annunci in stile “renziano” del nostro sindaco, nella nostra Città ed in particolare nei pressi dell’Area Magna Grecia – laddove ormai vivono “parcheggiati” decine di extracomunitari, non certo regolari, che organizzano i loro “affari” tutt’intorno all’Area, soprattutto negli ambiti della Stazione Ferroviaria di Trenitalia il cui sottopasso è divenuto oramai tristemente famoso per i ripetuti episodi di violenza e di malavita, giusto per dare il benvenuto a chi si avventura ancora, spesso per necessità, a portarsi a Catanzaro – ma anche nello “storico” rifugio della scuola di Via Forni – anch’essa oggetto spesso di annunci di sgombero, di ripristino e di riapertura, rimasti sempre a livello di annuncio e mai seguiti da azioni conseguenti – fino alla presenza ormai stabile, e sulla quale pare ormai questa amministrazione si sia arresa davanti alle difficoltà riscontrate, sulla strade e nei piazzali laddove esercitano, spesso anche a mò di sfida, la funzione di parcheggiatori abusivi e, ancora peggio, elemosinano in modo oltremodo molesto.
Ricordiamo che appena qualche settimana fa avevamo sfidato l’amministrazione ad affidarci la gestione del problema ma, siccome avevamo chiarito che il tutto era a livello volontario e senza avere nulla a pretendere in quanto a disponibilità economiche, è passato nel più assoluto silenzio e non ha ricevuto nessun riscontro da parte del Comune e dei suoi rappresentanti, ormai non più abituati ad agire disinteressatamente e per il bene comune bensì tesi solo a formare liste e coalizioni per partecipare alle prossime elezioni comunali e poter perpetuare, o subentrare, nella gestione del potere ed in tutto quello che esso può loro portare.
I Missini catanzaresi, nel solco dei principi Etici e Morali che li hanno sempre contraddistinti, ribadiscono la disponibilità a porsi attivamente al servizio dei Cittadini e della Città per giungere alla risoluzione dei problemi senza badare al colore politico ed ai fini reconditi di chi amministra, che però non possiamo non richiamare alle proprie responsabilità rivenienti dal mandato popolare ricevuto che non può essere risolto con una serie improbabile di promesse regolarmente disattese.