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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Caso Lo Giudice, l’ex vicedirigente della Mobile smentisce: “Mai subito pressioni nelle indagini”

Caso Lo Giudice, l’ex vicedirigente della Mobile smentisce: “Mai subito pressioni nelle indagini”

Sempre più pesante l’aria attorno al palazzo di giustizia di Reggio Calabria. Luigi Silipo contesta le dichiarazioni del pm antimafia Pennisi, che nell’ambito del procedimento aperto nei confronti dell’ex numero due della Dna Alberto Cisterna aveva messo in dubbio la regolarità dei riscontri sulle dichiarazioni del pentito

Caso Lo Giudice, l’ex vicedirigente della Mobile smentisce: “Mai subito pressioni nelle indagini”

Sempre più pesante l’aria attorno al palazzo di giustizia di Reggio Calabria. Luigi Silipo contesta le dichiarazioni del pm antimafia Pennisi, che nell’ambito del procedimento aperto nei confronti dell’ex numero due della Dna Alberto Cisterna aveva messo in dubbio la regolarità dei riscontri sulle dichiarazioni del pentito

 

REGGIO CALABRIA – «Non ho mai subito pressioni nè da magistrati, nè da altri nello svolgimento delle indagini delegate sulle attività di riscontro alle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Nino Lo Giudice». È quanto afferma, in una dichiarazione, l’ex vice dirigente della squadra mobile di Reggio Calabria Luigi Silipo, adesso capo della mobile di Torino. L’affermazione di Silipo è da mettere in relazione ad una dichiarazione autografa di Roberto Pennisi, sostituto procuratore nazionale antimafia e per decenni magistrato antimafia a Reggio Calabria, depositata al gup di Reggio nell’ambito del procedimento aperto nei confronti dell’ex numero due della Dna Alberto Cisterna per calunnia nei confronti di Silipo e pubblicata nei giorni scorsi da organi di stampa.

PENNISI RIFERITO INCONTRO CON SILIPO
La dichiarazione del magistrato della Dna Roberto Pennisi, cui fa seguito quella dell’ex capo della squadra mobile di Reggio Calabria Luigi Silipo, è stata acquisita agli atti del processo contro Alberto Cisterna su richiesta dello stesso Cisterna. Pennisi, in particolare, sostiene di avere incontrato casualmente Silipo nel maggio del 2012 all’aeroporto di Fiumicino, di avergli dato un passaggio in auto e di avergli espresso i suoi dubbi circa il modo in cui erano stati condotti gli accertamenti sulle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Antonino Lo Giudice che aveva accusato Cisterna di avere fatto favori al fratello Luciano Lo Giudice in cambio di denaro e che aveva portato all’apertura di un’inchiesta a carico dello stesso Cisterna per corruzione in atti giudiziari. Accusa da cui poi il magistrato è stato prosciolto. Silipo, secondo quanto riferito da Pennisi, gli avrebbe detto: “sono stato costretto”. Cisterna aveva denunciato Silipo perché a suo dire non aveva inserito in una relazione di servizio alcune trascrizioni di intercettazioni che, a suo dire, avrebbero scagionato il magistrato. La Procura di Reggio Calabria ha però chiesto il rinvio a giudizio di Cisterna per calunnia nei confronti di Silipo. Ed è stato davanti al gup che deve valutare la richiesta che i legali di Cisterna hanno prodotto la dichiarazione di Pennisi. Intanto, Nino Lo Giudice, nei giorni scorsi, si è reso irreperibile dopo avere inviato un memoriale in cui ritratta le sue precedenti dichiarazioni accusatorie su tutti gli argomenti trattati con la Dda di Reggio Calabria.