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Caso Aldrovandi, Marziale: “I poliziotti non si lamentino se per molti giovani sono solo sbirri”

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“Si fatica tanto per inculcare nelle masse in età evolutiva il rispetto della legalità e il senso delle istituzioni e non ti aspetteresti mai che uno dei sindacati storici della Polizia di Stato plauda a chi è accusato di avere cagionato la morte di un giovane”

Caso Aldrovandi, Marziale: “I poliziotti non si lamentino se per molti giovani sono solo sbirri”

“Si fatica tanto per inculcare nelle masse in età evolutiva il rispetto della legalità e il senso delle istituzioni e non ti aspetteresti mai che uno dei sindacati storici della Polizia di Stato plauda a chi è accusato di avere cagionato la morte di un giovane”

 

 

“Si fatica tanto per inculcare nelle masse in età evolutiva il rispetto della legalità e il senso delle istituzioni e non ti aspetteresti mai che uno dei sindacati storici della Polizia di Stato plauda a chi è accusato di avere cagionato la morte di un giovane”: è l’amara constatazione del sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, in relazione agli accadimenti del congresso del SAP – Sindacato Autonomo di Polizia – dove gli agenti accusati di avere massacrato Federico Aldrovandi sono stati accolti dai loro colleghi a suon di applausi.

“Non si lamentino i poliziotti quando in alcune aree del Paese il loro appellativo continua ad essere quello di “sbirri”, nella modalità più spregevole – incalza Marziale – perché da chi è preposto a mantenere l’ordine pubblico ci si attende ben altro”.

Il presidente dell’Osservatorio conclude: “Per fortuna i gaudenti del congresso SAP costituiscono una minoranza entro i confini di un Corpo che vanta eccellenze sul piano umano e professionale”.