Caso Aldrovandi, Marziale: “I poliziotti non si lamentino se per molti giovani sono solo sbirri”
Apr 30, 2014 - redazione
“Si fatica tanto per inculcare nelle masse in età evolutiva il rispetto della legalità e il senso delle istituzioni e non ti aspetteresti mai che uno dei sindacati storici della Polizia di Stato plauda a chi è accusato di avere cagionato la morte di un giovane”
Caso Aldrovandi, Marziale: “I poliziotti non si lamentino se per molti giovani sono solo sbirri”
“Si fatica tanto per inculcare nelle masse in età evolutiva il rispetto della legalità e il senso delle istituzioni e non ti aspetteresti mai che uno dei sindacati storici della Polizia di Stato plauda a chi è accusato di avere cagionato la morte di un giovane”
“Si fatica tanto per inculcare nelle masse in età evolutiva il rispetto della legalità e il senso delle istituzioni e non ti aspetteresti mai che uno dei sindacati storici della Polizia di Stato plauda a chi è accusato di avere cagionato la morte di un giovane”: è l’amara constatazione del sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, in relazione agli accadimenti del congresso del SAP – Sindacato Autonomo di Polizia – dove gli agenti accusati di avere massacrato Federico Aldrovandi sono stati accolti dai loro colleghi a suon di applausi.
“Non si lamentino i poliziotti quando in alcune aree del Paese il loro appellativo continua ad essere quello di “sbirri”, nella modalità più spregevole – incalza Marziale – perché da chi è preposto a mantenere l’ordine pubblico ci si attende ben altro”.
Il presidente dell’Osservatorio conclude: “Per fortuna i gaudenti del congresso SAP costituiscono una minoranza entro i confini di un Corpo che vanta eccellenze sul piano umano e professionale”.