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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Caro bollette, Cascarano chiede consiglio comunale aperto L'ex sindaco di Cinquefrondi rincara la dose: "Paghi chi ha responsabilità"

Caro bollette, Cascarano chiede consiglio comunale aperto L'ex sindaco di Cinquefrondi rincara la dose: "Paghi chi ha responsabilità"
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di Giuseppe Campisi

CINQUEFRONDI – Sulla questione del caro acqua che sta impazzando tra i cittadini che, bollette alla mano, si lanciano in supposizioni di rateizzazioni le più disparate facendo comparazioni e ironizzando neanche tanto sul passato, il principale chiamato in causa, l’ex sindaco Marco Cascarano, oggi capogruppo consiliare di Uniti per il Popolo, non ha tardato a dire la sua prendendo di mira il sindaco Conia e la sua maggioranza ritenuti politicamente scorretti. “Oltre al danno la beffa! – ha sbottato infatti Cascarano cercando di tirare le fila del discorso -. Giova evidenziare che il Comune di Cinquefrondi, batosta delle recenti bollette a parte, continua ad avere un potenziale debito con la Regione Calabria per circa 3.700.000 € e con la Sorical per circa 1.600.000 € e questi debiti non sono certamente ascrivibili alla precedente Amministrazione Comunale, che in quel tempo non ha potuto neanche emettere i ruoli 2011, 2012, 2013, 2014 e 2015, in quanto ha dovuto emettere i vecchi ruoli fermi al 2005, 2006, 2007, 2008 e 2009. Questa è la verità!”.

Si acuisce, quindi, lo scontro in tema di responsabilità che la nuova governance aveva riferito essere una pesante eredità del passato evidenziando che all’atto dell’insediamento i ruoli sull’acqua erano ancora fermi al 2010. Ma l’affondo di Cascarano apre un altro capitolo, quello sulla situazione debitoria dell’ente su cui, tanto la passata quanto l’attuale amministrazione avevano puntato il dito in tempi non sospetti. “Nella legislatura 2010/2015 – ha proseguito l’ex sindaco – è stato migliorato il servizio dell’acqua, ridotti i debiti ed emessi responsabilmente e propedeuticamente i ruoli per gli anni passati senza mai “tartassare” i cittadini o creare buchi di bilancio”. E se è vero che la delibera di aumento delle tariffe (la n. 78 del 26/06/2012) è stata decisa dalla giunta guidata dall’allora sindaco pidiellino con decorrenza retroattiva al 01/01/2012 – peraltro oggetto di un confronto-dibattito pubblico tenuto proprio nel 2012 in occasione di una festa di Rinascita dove l’allora sindaco Cascarano argomentò la necessità di tale operazione per la sostenibilità del bilancio comunale – altrettanto vero è che l’attuale sindaco Conia era in giunta con l’amministrazione Roselli in carica dal 2005 al 2010 e su questo passaggio Cascarano punta il dito con una raffica di pressanti interrogativi: “Non era il sindaco Conia assessore in quel tempo (legislatura 2005/2010)? Come mai i ruoli erano fermi al 2005? Perché il maggior debito Sorical risale alla legislatura 2005/2010? Perché non viene spiegato ai cittadini che l’aumento della tariffa nel 2012 era un atto dovuto ai sensi del D.Lgs 267/2000 e non una volontà politica? Perché non viene detto al popolo di Cinquefrondi che l’attuale maggioranza ha bloccato il progetto per la realizzazione di un pozzo comunale fortemente voluto dalla precedente amministrazione? Che fine ha fatto l’acqua pubblica promessa dal Sindaco e da rinascita per Cinquefrondi visto che Sorical costa 500.000 € all’anno?”. Un ginepraio, anzi un pantano.

L’irritazione di Cascarano è chiara. L’ex primo cittadino non ci sta ad essere preso di mira dai suoi ex amministrati e vuole scrollarsi da dosso ogni sospetto circa un operato poco brillante sulla questione acqua/Sorical, rigettando le critiche proprio puntando il dito sulla data alla quale la società pubblico privata ha preso in mano la gestione dell’acquedotto comunale: il 1/1/2005. “Noi nel 2010 non potevamo emettere nuovi ruoli – ha chiarito ancora Cascarano ricordando la tempistica del proprio mandato – se prima non andavamo a chiudere i vecchi. Magari Conia si è distratto in questi giorni e non si ricorda che i ruoli erano fermi al 2005 nel tempo in cui lui era assessore, e non sulla luna”.

Il motivo per il quale la situazione ereditata (2010-2015) sarebbe stata già stagnante con la conseguenza, è il ragionamento di Cascarano, di dover ottemperare ai ruoli pregressi (2005-2009) con l’impossibilità di emettere quelli allora correnti (2010-2015). Anche sull’invio dei ruoli 2012-2015 Cascarano ha manifestato la propria contrarietà, adducendo come motivazione la possibilità di trovare una soluzione politico-amministrativa in consiglio comunale per diluire la fatturazione ai cittadini spalmandola in più annualità senza concentrare quattro anni di arretrati interamente nel 2016. “A questo punto – ha ancora riferito Cascarano – riteniamo che la cosa più giusta sia quella di convocare un consiglio comunale aperto. Noi lo chiediamo con forza perché se ci sono delle responsabilità su questa questione, di cui non abbiamo paura, riteniamo che chi abbia sbagliato debba pagare”. Si alza quindi il muro delle diverse versioni. E si scava il solco profondo di un confronto refrattario ad offrire sinergie per la risoluzione di un problema serio e collettivo. La grana persiste e la exit strategy comune al momento pare mancare su un terreno reso ancor più scivoloso da frizioni e astiosità. Tutto questo mentre sui cittadini continuano a piovere bollette a iosa. Di acqua che, visti gli importi, non può dirsi poi tanto passata.