Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MARTEDì 19 MARZO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Calcio&Amarcord : 30 Maggio 2015…una giornata indimenticabile Balistreri : “Quando ho visto gonfiarsi la rete ho provato un’emozione indescrivibile. Ci comportammo da veri uomini”

Calcio&Amarcord : 30 Maggio 2015…una giornata indimenticabile Balistreri : “Quando ho visto gonfiarsi la rete ho provato un’emozione indescrivibile. Ci comportammo da veri uomini”
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

DI ANTONIO SPINA

Grazie per aver letto questo contenuto, continua a seguirci!!

“Mi ritorni in mente…c’è qualcosa che non scordo”, dell’indimenticabile Lucio Battisti. Mai parole furono così azzeccate per raccontare la storia di Pietro Balistreri, che fece impazzire di gioia una tifoseria intera. Il 30 Maggio 2015 non è una data qualunque per chi ha l’amaranto nel cuore. L’avventura di Pietro Balistreri in riva allo stretto durò sei mesi, ma poco è bastato all’attaccante palermitano per entrare per sempre nella storia della Reggina. Riviviamo quella memorabile giornata attraverso le parole di colui che divenne l’uomo del San Filippo.


30.05.2015…quali ricordi vengono in mente a Pietro Balistreri?
“ Un derby particolare, una data importante perché si decretava un verdetto attraverso i playout, chi avrebbe perso la battaglia sarebbe retrocesso nei dilettanti. E’ stato, davvero, emozionante giocare al San Filippo uno dei derby più rilevanti della storia con tantissimi tifosi della Reggina al seguito. Poi, a rendere gratificante per me una giornata bella da raccontare ai nipotini è stato, senza dubbio, vincere a Messina con un mio gol ”.
Quella fu un’annata tribolata dal punto di vista sia sportivo che societario. Il playout contro la rivale di sempre non era una partita come le altre, ma era la partita. Come hai vissuto i momenti tra la gara di andata e quella di ritorno e come hai gestito l’ambiente caldo e le provocazioni davanti alle quali vi trovaste tu e i tuoi compagni che, di fatto, non vi influirono e costituirono chiave di svolta, in positivo, del match ?
“ Quell’anno arrivai a Reggio all’ultimo giorno di mercato della sessione di Gennaio. E’ stato pazzesco perché dovevo trasferirmi proprio al Messina, ma poi per la questione legata all’appartamento saltò tutto, tant’è che nella trattativa si inserì tempestivamente la Reggina con cui trovammo l’accordo su tutto. Ricordo che giunsi il giorno successivo alla sconfitta per 4-1 contro i giallorossi nel derby di ritorno in campionato e trovai un ambiente depresso. Nonostante tutto, ero fiducioso perché nello spogliatoio c’era gente di spessore come Aronica, Belardi e Cirillo, calciatori affermati in Lega Pro come Armellino, giovani dalla grande prospettiva come Di Lorenzo che oggi fa la Champions col Napoli e Benedetti che gioca in Serie B. In particolare, quello era un gruppo composto da uomini oltre che da calciatori. E’ stato difficile perché arrivavano penalizzazioni in serie,tant’è che prima del playout, per tre/ quattro giorni eravamo aritmeticamente retrocessi. Nel momento in cui ci hanno restituito i punti necessari per disputare lo spareggio è stato lì che ho visto il vero ambiente di Reggio Calabria e la passione dei tifosi amaranto. Era stupendo vedere al S.Agata 2000/3000 persone che venivano ad incitarti durante gli allenamenti. Sul campo sono stati bravi i vari Aronica, Cirillo, Belardi a non farti avvertire la pressione e l’importanza di quella partita.

Credo che il Messina, per il tipo di squadra che eravamo, ha sbagliato strategia in quanto la Reggina aveva in organico giocatori esperti per quel tipo di gare, dotati di forte personalità e, punzecchiati nell’orgoglio, ha fatto scattare la molla che ci ha permesso di vincere andata e ritorno. A livello personale mi sentivo che in quella partita dovevo essere io il protagonista ed ho fatto di tutto per essere tra i convocati. Ricordo che avevamo a disposizione l’ultimo cambio e sono entrato al posto di Di Michele, al passo d’addio che mi lasciò l’opportunità di scendere in campo, e dopo pochi minuti, in un momento in cui il Messina spingeva in avanti con la forza della disperazione, ho segnato una rete che ho metabolizzato solo dopo molto tempo. Il resto è storia, e far parte della storia della Reggina, che ha una tifoseria pazzesca, mi rende orgoglioso. E’ stata una cosa bella ed emozionante, un giorno memorabile per me, per i miei compagni e per tutta la città. L’unico rammarico è stato quello di non aver proseguito la mia esperienza con la maglia della Reggina a causa del fallimento ”.
Da quel giorno sei stato consacrato come l’uomo del San Filippo. Che effetto ti fa?
Se a distanza di cinque anni ancora si parla di quella partita fa, enormemente, piacere. Con l’occasione voglio salutare tutti i tifosi della Reggina che, tra l’altro, seguo sempre. E’ una squadra che mi è rimasta nel cuore. Fare parte di quel gruppo e segnare una rete di capitale importanza, per un città che fa calcio a certi livelli, ha fatto la serie A dove, spero, possa tornare il prima possibile, grazie anche al nuovo corso con un Presidente che sta facendo cose meravigliose, fa provare bellissime sensazioni. Il gol e la vittoria hanno cancellato tutti i momenti difficilissimi di quel campionato. Ci comportammo da veri uomini “.
Ci descrivi la rete decisiva al minuto 87 e cosa hai pensato prima e dopo il gol?
“ Stavano attaccando loro, abbiamo recuperato palla e siamo ripartiti. Mi è arrivato il pallone ed ho aspettato che il difensore mi facesse fallo per guadagnare un po’ di tempo perché mancavano pochi minuti ed eravamo, pure, in dieci uomini per l’ espulsione di Benedetti,( cui si aggiunse,dopo il vantaggio, il rosso ad Aronica) oltre a quella di Tedesco nell’intervallo. Ho chiesto a Zibert, pronto a battere la punizione dalla destra, di metterla al centro appena mi vedeva arrivare. Lui eseguì alla lettera ciò che gli dissi e mise a centro-area un gran palla che ho avuto la fortuna di attaccarla e girarla all’angolino. Quando ho visto gonfiarsi la rete sono corso verso il settore ospiti e sentire il boato dei tifosi, che impazziti di gioia scendevano verso di noi, ho provato un’emozione indescrivibile. Una rete che mi gratificò di tutto e vedere commuoversi Aronica, Cirillo e Belardi, che si sono confrontati in carriera con grandi campioni, mi fece percepire la reale grandezza di quel gruppo “.
Festa grande al ritorno in città?
“ In quel modo non me l’aspettavo, a dir il vero. Ci hanno fatto sentire come se avessimo vinto il campionato. Pullman scoperto e tanta gente ad osannarti. Lì ho capito quanta fame e voglia abbia Reggio di tornare a calcare palcoscenici importanti. Ci hanno accolto bene, abbiamo festeggiato e ho percepito il calore immenso dei tifosi. Ho giocato in piazze come Pisa,Taranto, Cremona, Terni, ma ciò che ti trasmette la gente di Reggio Calabria ha qualcosa di speciale ”.
Il coronavirus ha messo in ginocchio il calcio. Il Consiglio Federale ha disposto per la prosecuzione dei campionati professionistici e lo stop definitivo dei dilettanti. Un tuo pensiero a riguardo?
Per chi ha il compito di decretare i verdetti non è semplice. Non sono d’accordo per la definizione delle promozioni e delle retrocessioni perché mancavano otto partite. In serie D non è importante quando, ma come ripartire. Nelle condizioni attuali in cui si ritrova la Lega è opportuno ricominciare dando un nuovo impulso attraverso le riforme. C’erano società inadempienti già prima della pandemia e se si vuole dare loro la possibilità di iscriversi gratuitamente e, per giunta, devi dare sette stipendi non è giusto prendere in giro padri di famiglia. Non credo che la Lega Pro possa riprendere. Tra la serie C e la D non c’è molta differenza, a parte lo status di atleta professionista o meno. Ho visto molti club di serie D avere una migliore organizzazione di alcune squadre militanti nella terza serie. Tra le due categorie sono uguali trasferte e allenamenti, le tutele, purtroppo, sono notevolmente impari. La cosa migliore, a questo punto, è quello di chiudere tutto e cambiare le regole di un sistema che,in questo periodo, ha evidenziato crepe esistenti da molto tempo “ .

PER LE FOTO E IL VIDEO SI RINGRAZIA LA DISPONIBILITA’ DI MARIO MEROLILLO