Calabria, la prima Regione che “isola” il Coronavirus, tra calabresi e “migranti positivi” Nel bollettino dei contagi regionali, c’è l’asterisco che differenzia i contagi italiani con quelli stranieri (sic!)
“Io tutto, io niente, io stronzo, io ubriacone. Io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista. Io ricco, io senza soldi, io radicale. Io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista. Io frocio, io perché canto so imbarcare. Io falso, io vero, io genio, io cretino. Io solo qui alle quattro del mattino. L’angoscia e un po’ di vino, voglia di bestemmiare”.
Alla Regione Calabria targata Jole Santelli scopriamo che il Coronavirus è stato isolato tra calabresi e migranti. Manca solo che venga scritto all’ingresso di ogni stazione, aeroporto o nei caselli autostradali, “Si accettano solo contagiati italiani”.
Nella pagina della nostra governatrice, “invidiosa” tra le altre cose delle ragazze di colore in quanto hanno il vantaggio di non doversi truccare, c’è pubblicato il bollettino di ieri della Regione Calabria inerente ai dati dei contagi Covid. E leggendo il numero dei contagiati attualmente presenti in Calabria non possiamo non fare a meno di notare che ci sono 31 contagiati, ma tra questi ci sono, attenzione, con tanto di asterisco, “28 migranti positivi”. Qual è la differenza per chi ha avuto questa brillante idea (inopportuna ed esecrabile) a sottolineare che nei 31 ci sono 26 migranti?
E se questi fossero stati degli zingari cosa veniva scritto, 31 tra cui 26 zingari o ebrei o comunisti?
Queste forme di “differenziazione” sono delle cadute di stile istituzionali che paventano una sorta di discriminazione quasi da politica del cocomero con semi e, la differenza sta nel sapore che lo stesso ha, se si tratta di cocomero o zucca (vuota).
Non vorrei che capitasse mai che tra i 5 calabresi contagiati ci fosse un omosessuale, cosa avrebbero messo, 31 positivi tra cui, 26 migranti e 1 omosessuale?
Noi, il 26 gennaio ci siamo fatti in quattro a dirvi a cosa si stava andando incontro nel votare questi personaggi, il 56% dei calabresi non è andato a votare, il 43% sì e il 55% ha scelto quello che oggi era iniziato con i cetrioli finlandesi siamo arrivati alla discriminazione da Covid.
A meno che non ci sia la differenzazione di linguaggio come una volta affermò di fare Carlo V, “Parlo spagnolo a Dio, italiano alle donne, francese agli uomini, e tedesco al mio cavallo”, e a noi calabresi come, presidente Santelli?