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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Buon (d)Anno

Buon (d)Anno

Prevedendo il peggio per meglio assaporare il possibile meglio che ci potrebbe portare il 2013, formuliamo scaramantici auguri per l’anno che verrà

di SALVATORE LAZZARO

Buon (d)Anno

Prevedendo il peggio per meglio assaporare il possibile meglio che ci potrebbe portare il 2013, formuliamo scaramantici auguri per l’anno che verrà

  

di Salvatore Lazzaro

 

 

Cerchiamo di fare gli auguri per il nuovo anno con un titolo scaramantico. Nel senso che, prevedendo il peggio, ci accontentiamo di quello che di brutto ci porta il 2013, già preparati e vaccinati, senza illusioni di sorta.

D’altro canto, l’esperienza insegna che ogni anno è stato peggiore di quello precedente. Anche quando non sembrava. Ogni anno è stato “orribile”. Andate a rileggere i giornali d’ogni fine anno è vedete che il bilancio è sempre catastrofico.

Qualche speranza, come sempre (giacché la speranza è l’ultima a morire), la danno, in queste occasioni, gli oroscopi. Sia quelli personali e sia quelli del paese e del mondo intero. Ma gli oroscopi non sono scienza. E anch’essi, a conti fatti, toppano clamorosamente. A dimostrazione che – come afferma la famosa legge di Murphy – se c’è una sola possibilità che una cosa vada storta, ebbene andrà storta.

Il 2012 non ha fatto eccezione. “Hannus orribilis” pure lui. Che più “orribilis non si può. In realtà, si può. Fedeli al titolo di questo pezzo, il peggio è sempre dietro la porta.

(Come ben teorizza il “Dialogo di un venditore di almanacchi e un passeggere” del grande Leopardi, che pure non era un campione di ottimismo, convinto che la Natura Matrigna si accanisca continuamente contro i propri figli dopo aver fatto balenare loro il miraggio della felicità).

Di cose tremende ne sono successe nei dodici mesi appena trascorsi. Le conoscete tutti, per averle vissute, alcune, sulla vostra pelle. Inutile stare qui a ricordarle, rischieremmo di farci ulteriormente del male, attivando i neuroni specchio, che, sollecitati dalla memoria, rivivrebbero lo stesso dolore già provato.

Una per tutti, tanto per dire. La più importante. La gravissima crisi economica. Si è partiti con lo spread impazzito e non si è finita più. Una crisi che ha spazzato via un governo e ha dato vita a un altro. Che, con la scusa di “risanare”, ha costretto gli italiani a versare lacrime e sangue. Ma, attenzione, non a tutti gli italiani. Solo ai soliti noti. Abituati da sempre a essere salassati: il ceto medio, i lavoratori dipendenti, i pensionati. Poi, certo, anche la piccola e media impresa ha subito i contraccolpi della crisi, ma più come fatto indotto. Per ottenere questo bel risultato sono stati chiamati al governo professori e tecnici. I quali, senza neppure troppo sforzi, sono riusciti a varare una manovra di super torchiamento fiscale e super tagli che avrebbe potuto scrivere anche lo zio di Bonanni. Per dire, uno qualunque. Perfino un ragioniere di Parafolìo (a proposito: quanti ragionieri ci sono a Parafolìo?). Questo oscuro ragioniere, tuttavia, ne siamo certi, non sarebbe mai arrivato a concepire una riforma delle pensioni come quella firmata Fornero, rivelatasi la più feroce d’Europa. O come i tagli alla Sanità, anch’essi impietosi e tragici oltre ogni dire.

Da poco il famigerato spread è finalmente sceso a livelli sopportabili, ma forse il merito maggiore è di Mario Draghi e della Banca centrale europea (benché l’altro Mario si sia intestato il successo, tanto che un suo nipotino è stato ribattezzato “Spread”. Che carino… Se arriva una nipotina che fa, la chiama “Agenda” ?).

Si dirà: ma perlomeno, con Monti premier, finalmente siamo diventati credibili nella Ue. E’ vero. Con Berlusconi non c’era partita, irriso com’era in tutti i consessi internazionali. D’altronde, l’uomo, per come è fatto, se le andava a cercare col lanternino.

Non contento di ciò, il Professore – seguito da alcuni dei suoi ministri – ha deciso di scendere (“salire”, precisa lui) in politica. E questo dopo aver fatto credere che il suo impegno sarebbe stato limitato a quella parentesi. Inverando il famoso assunto di Andreotti secondo cui “il potere logora chi non ce l’ha”. E infatti, guardate come si era ridotto il Cavaliere dopo poco più di un anno di vacanza politica. Sembrava invecchiato di dieci anni. Guardatelo adesso come è ringalluzzito. Ha recuperato i capelli, si è stirato le rughe e si è perfino fidanzato (peccato che Veronica gli abbia rovinato le feste…).

Siamo in campagna elettorale. L’entrata in campo di Monti ha scompaginato le vecchie forze politiche e le alleanze. La sua Agenda (condivisibile, tutto sommato) mette a serio rischio il tentativo di recupero del Pdl e le velleità di vittoria di Bersani. Col quale, forse, dovrà poi accordarsi per governare. Già, ma in quale veste? Di nuovo premier? E il segretario del Pd che dirà? “Non abbiamo mica vinto per stare qui a pettinare le bambole”, probabilmente.

Si vedrà.

Intento, perdonate il nostro scetticismo sul futuro. Noi siamo tra quelli che, in questa fine d’anno, vedono il bicchiere di spumante mezzo vuoto.

Felicissimi se il 2013 ci darà torto.

Con questa speranza, e per non passare per delle Cassandre inacidite, scaramanzia a parte, vi auguriamo, infine, davvero, un melenso e ipocrita (come sempre succede nelle più belle famiglie e tra i migliori amici) Buon Anno.

(Solo che, poi, non venite a dirci che non vi avevamo avvertiti…).

redazione@approdonews.it