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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Braccianti sfruttati a Girifalco, blitz delle forze dell’ordine I carabinieri della compagnia di Girifalco, a seguito di indagini minuziosamente approfondite dalla procura di Lamezia terme, hanno eseguito nella notte tredici custodie cautelari

Braccianti sfruttati a Girifalco, blitz delle forze dell’ordine I carabinieri della compagnia di Girifalco, a seguito di indagini minuziosamente approfondite dalla procura di Lamezia terme, hanno eseguito nella notte tredici custodie cautelari

Di Mariachiara Monaco

I carabinieri della compagnia di Girifalco, a seguito di indagini minuziosamente approfondite dalla procura
di Lamezia terme, hanno eseguito nella notte tredici custodie cautelari.
Si tratta di un vero e proprio colpo al “caporalato” locale; sono finiti in manette infatti, undici cittadini
italiani e due bulgari, accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
L’indagine è iniziata poco più di due anni fa, grazie alla segnalazione di due coppie di cittadini dell’est
Europa, riusciti a sfuggire da una situazione di totale sfruttamento, inizialmente abbagliati dalle promesse
di salari adeguati e dalla parvenza di un futuro migliore, assicurato dai loro aguzzini.
Dal 2020, molte sono state le segnalazioni pervenute agli inquirenti, e molte sono state anche le
intercettazioni, che hanno portato alla luce un sodalizio collaudato a puntino, volto a reclutare forza lavoro
a basso costo, costringendo numerose persone a vivere in condizioni precarie e minacciose.
«Un disegno criminoso che racconta l’importanza del continuo monitoraggio del territorio fatto anche con il
contributo e con la sinergia delle organizzazioni sindacali che spesso portano a denunce, fondamentali per
l’azione delle istituzioni», queste le parole del segretario generale della CGIL Area vasta, CatanzaroCrotone-Vibo, Enzo Scalese.
Una piaga dunque, quella del caporalato, presente sull’intero territorio nazionale, da nord a sud, dalle
campagne siciliane fino all’estremo settentrione.
«Molto è stato fatto grazie alle leggi oggi esistenti, al lavoro delle forze dell’ordine, al presidio quotidiano
del sindacato e al coraggio di quelle lavoratrici e lavoratori che trovano la forza di denunciare, che avranno
sempre il nostro sostegno. Ma dobbiamo essere ancora più attivi e incisivi nella creazione di condizioni di
lavoro “umane”, stabili e sicure nel rispetto della dignità dei lavoratori », tale infine è il commento della Flai
CGIl Area vasta, Battista Platì.
La parola d’ordine quindi, è “denunciare”, affinché lo Stato poi faccia la sua parte, con pene maggiormente
aspre e durature.