La deflagrazione questa mattina alle 5. Non ci sono feriti. Indaga la Digos, pista anarchica tra le ipotesi. Presidente Provincia: ‘Sono segnali brutti’
Bombola del gas esplode davanti al Tribunale di Trento
La deflagrazione questa mattina alle 5. Non ci sono feriti. Indaga la Digos, pista anarchica tra le ipotesi. Presidente Provincia: ‘Sono segnali brutti’
(ANSA) TRENTO – L’esplosione di una bombola di gas ha infranto le vetrate del Tribunale di Sorveglianza di Trento. Nell’episodio non risultano feriti e sta indagando la Digos della polizia di Trento. Gli uffici si trovano non nel palazzo centrale della Procura, ma al Palazzo Europa, dove hanno sede vari altri uffici non giudiziari.
La bombola di gas fatta esplodere stanotte intorno alle 5 davanti ad una vetrata del tribunale di sorveglianza di Trento, era su una terrazza delle balconate che percorrono gran parte del palazzo. Si tratta di balconate interne su cui si affacciano la maggioranza degli uffici del Palazzo Europa, dove oltre al tribunale di sorveglianza ci sono uffici molto diversi tra loro, tra i quali alcuni provinciali, di altri enti e di banche. La bombola di gas, secondo le prime informazioni, risulta di quelle un po’ più piccole rispetto a quelle per uso domestico e sembra fosse contenuta in una borsa di tela di colore blu, di quelle che venivano usate per la spesa. Scientifica e Digos della polizia sono al lavoro per raccogliere reperti e capire come sia stato fatto l’innesco. I resti dell’esplosione sono davanti alla vetrata di un ufficio di impiegati, non distante anche da quella di un magistrato.
Indagini,anche pista anarchica tra ipotesi – A dare l’allarme stamattina alle 5:12 per l’esplosione davanti al Tribunale di Sorveglianza di Trento è stata una delle guardie giurate che si occupa della sorveglianza notturna. Aveva effettuato in precedenza il giro nel palazzo e si trovava a quel punto nella guardiola al piano inferiore. Allertata la sua centrale, da qui l’allarme è andato al 113 della polizia. Le telecamere del tribunale sono tra gli elementi che gli investigatori stanno verificando. Sembra infatti che la deflagrazione abbia causato un notevole bagliore, oltre che molto rumore. A indagare, anche con perquisizioni di iniziativa, la Digos della polizia di Trento, guidata dal dirigente Francesco Tedesco, ma sul posto sono arrivati anche il questore, Giorgio Iacobone, e il commissario del Governo, prefetto Francesco Squarcina. Tra le piste prese in considerazione c’è quella antagonista-anarchica, ma al momento gli investigatori non escludono alcuna ipotesi. Non sono per ora state trovate rivendicazioni.
Presidente Provincia, sono segnali brutti – “Sono dei segnali davvero brutti, segnali che ci preoccupano”. Ad affermarlo è stato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, che è andato sul luogo dove stanotte a Trento è stata fatta esplodere una bombola di gas, davanti a uffici del Tribunale di Sorveglianza. “Credo – ha aggiunto – dobbiamo stare tutti molto più attenti, alzare la soglia di attenzione e anche verificare se i luoghi a rischio siano sufficientemente protetti, per esempio da telecamere. Però queste sono questioni tecniche, invece a me interessa oggi soprattutto portare la solidarietà alle persone che lavorano in questi uffici, perché già fanno un lavoro delicatissimo e lavorare in clima così credo che sarà ancora più difficile, quindi è giusto dire che siamo loro vicini”. “Credo dovremmo darci tutti una calmata – ha poi affermato il presidente – e credo che i brutti periodi nel nostro paese sono iniziati anche sottovalutando segnali come questi. Noi non li vogliamo sottovalutare. Ho sentito stamattina il questore e lo vedrò dopo. Bisogna unire ancora le forze, perché non possiamo e non vogliamo vivere in questo clima. Bisogna quindi agire fina da subito – ha concluso – e dire un grande no a questo modo di manifestare, che oltre che molto pericoloso ci può portare verso un clima che non voglio vedere nel nostro paese”.