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TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 MARZO 2024

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Bevacqua: Sì al referendum per avviare un organico percorso di riforme Chi, all'interno del partito, nutriva dei dubbi in merito alla prossima consultazione referendaria e li aveva manifestati nei giorni scorsi, ha avuto modo di chiarirli e fugarli nel corso dei lavori della Direzione nazionale del PD

Bevacqua: Sì al referendum per avviare un organico percorso di riforme Chi, all'interno del partito, nutriva dei dubbi in merito alla prossima consultazione referendaria e li aveva manifestati nei giorni scorsi, ha avuto modo di chiarirli e fugarli nel corso dei lavori della Direzione nazionale del PD

“Chi, all’interno del partito, nutriva dei dubbi in merito alla prossima consultazione referendaria e li aveva manifestati nei giorni scorsi, ha avuto modo di chiarirli e fugarli nel corso dei lavori della Direzione nazionale del PD ai quali ho partecipato oggi: nessuna concessione alla demagogia dell’antipolitica ma un Sì convinto per avviare un organico percorso di riforme, a cominciare dall’abolizione del bicameralismo perfetto, dalla revisione dei regolamenti parlamentari e da una nuova legge elettorale che assicuri una rappresentatività effettiva degli eletti”. È quanto dichiara il Capogruppo PD in Consiglio regionale, Domenico Bevacqua, il quale aggiunge: “Nel corso di un dibattitto che è stato franco e autentico, ho compreso anche le ragioni di chi, nel partito, presenta legittimamente sensibilità diverse rispetto al tema in questione, ma la pacata e serena relazione del segretario Zingaretti ha chiarito in maniera esemplare come la posizione del partito sia lontana anni luce da ogni concessione all’antiparlamentarismo e al populismo, tendendo ben fermo il ruolo insostituibile dell’Assemblea Legislativa nella nostra democrazia parlamentare. L’intervento poi del Ministro Franceschini ha messo in luce come la Direzione si era già espressa in senso favorevole in occasione dell’accordo politico-programmatico con i 5S, che prevedeva anche la riduzione del numero dei parlamentari: non si vede perché oggi, anche dopo il voto conseguente espresso in Aula, coloro che allora non hanno sollevato obiezioni, dovrebbero assumere una posizione diversa”. “Sarebbe sbagliato, pertanto – conclude Bevacqua – dare l’immagine di un partito che si arrocca su posizioni conservatrici e non è pronto ad accettare le sfide che oggi i cittadini ci chiedono di affrontare: a partire da una stagione di riforme organiche che il Sì a questa consultazione referendaria può avviare”.