Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Bevacqua: “La storia dei consiglieri timidi è una favola” "Ritengo corretto che domani l'assemblea prenda atto delle dimissioni del segretario regionale e affidi la gestione del percorso congressuale a una commissione di garanzia"

Bevacqua: “La storia dei consiglieri timidi è una favola” "Ritengo corretto che domani l'assemblea prenda atto delle dimissioni del segretario regionale e affidi la gestione del percorso congressuale a una commissione di garanzia"
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

“Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e qui, nel PD calabrese, mi pare proprio
che ci si rifiuta non solo di sentire, ma anche di vedere, di riflettere, di prendere
atto, di ascoltare, di trarre le dovute conseguenze”. È quanto dichiara il consigliere
regionale Bevacqua, il quale prosegue: “Impegni familiari mi impediranno di partecipare
domani all’assemblea regionale del PD, ma la mia posizione l’ho già ampiamente resa
pubblica e intendo ribadirla. La corsa repentina verso il Congresso, prima ancora
che sospetta, è irresponsabile: si vuole forse archiviare in fretta la disfatta elettorale
come un mero incidente di percorso, mettere la polvere sotto il tappeto e continuare
come se nulla sia accaduto? Perché, se così stanno le cose, se qualcuno dovesse pensare
al congresso come alla solita stanca liturgia dei soliti noti quattro amici al bar
che fanno analisi del voto fini a sé stesse e poi decidono le caselle, è fuori dal
tempo e irriguardoso verso la realtà del risultato elettorale”. “Umiltà e piena coscienza
– continua Bevacqua – devono essere le parole d’ordine: ritengo corretto che domani
l’assemblea prenda atto delle dimissioni del segretario regionale e affidi la gestione
del percorso congressuale a una commissione di garanzia, che garantisca sul serio
tutti e non i soliti quattro amici, i quali dovrebbero semplicemente provare a fare
un sano passo indietro. Il partito nazionale, d’altronde, dovrà dimostrare di saper
dare segnali forti e coraggiosi verso il Mezzogiorno: anche a Roma devono dire con
chiarezza basta al notabilato, basta alla ricerca di consenso basato su un clientelismo
misero. Si vuole o no che il PD abbia ancora un senso e una vita? E allora bisogna
aprire, a cominciare dalla valorizzazione di gruppi dirigenti credibili, realmente
capaci di interloquire con i bisogni e le esigenze delle comunità meridionali”. “Proprio
in relazione a ciò – continua Bevacqua – i consiglieri regionali hanno il dovere
di vincere le troppe timidezze del passato, pretendere più rispetto e coinvolgimento:
conoscono e vivono quotidianamente i territori, ne sentono i disagi e le amarezze,
non possono continuare a fungere solo da utile parafulmine. Né è accattabile e sostenibile
l’immagine che vede i consiglieri regionali come incapaci o semplici esecutori di
ordini. Una cosa è avere senso di responsabilità, di appartenenza a un progetto e
di rispetto di ruoli e funzioni: questo però non vuol dire non avere lucidità e coraggio
di ribadire, nelle sedi opportune, le preoccupazioni per i ritardi che riscontra
nell’operato dell’esecutivo e l’amarezza per la mancata percezione del lavoro fin
qui svolto”. “Sono queste, e non altro – conclude Bevacqua – le tematiche emerse
nella riunione di maggioranza; sono queste le preoccupazioni che ognuno di noi ha
espresso con sincerità e senza infingimenti al presidente Oliverio. La comunione
di intenti emersa mi lascia ben sperare sulle iniziative che metterà in campo il
presidente Oliverio nei prossimi giorni: mi rifiuto di pensare che si possa perdere
altro tempo”.