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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

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Berna (Ance Calabria): “Split payment uccide imprese, ci si attivi per modificarlo” Il presidente dei costruttori edili spiega: “Versiamo l'imposta di valore aggiunto ai fornitori di beni ma non la incassiamo dallo Stato. Così non è più una partita di giro. Rischio sociale elevatissimo”

Berna (Ance Calabria): “Split payment uccide imprese, ci si attivi per modificarlo” Il presidente dei costruttori edili spiega: “Versiamo l'imposta di valore aggiunto ai fornitori di beni ma non la incassiamo dallo Stato. Così non è più una partita di giro. Rischio sociale elevatissimo”
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“L’introduzione della regola dello split payment per le imprese che lavorano con la pubblica amministrazione rischia di rendere ancora più difficile la lotta per la sopravvivenza del tessuto imprenditoriale italiano e calabrese”.

Lo afferma Francesco Berna, presidente di Ance Calabria, in relazione al nuovo regime Iva per le fatturazioni relative ai rapporti con le P.A. che, dal primo gennaio 2015, prevede il versamento diretto dell’imposta sul valore aggiunto all’erario da parte del committente pubblico.

“Si tratta di un provvedimento che non tiene conto di alcuni aspetti fondamentali di cui invece sarebbe stato necessario che il legislatore si occupasse. Nei rapporti con i fornitori di beni, infatti, gli appaltatori sono tenuti a pagare subito l’Iva, ad esempio, su tutti i materiali che vengono acquistati, dal calcestruzzo al ferro. Di fatto in questo modo l’Iva non è più una partita di giro, nel senso che noi costruttori siamo tenuti a versarla a terzi senza averla incassata. Si genera così un credito il cui valore per noi è molto relativo specie in una situazione come quella attuale. Questa norma inoltre va in direzione diametralmente opposta rispetto alle esigenze di un tessuto produttivo che avrebbe bisogno di misure anticicliche e di liquidità – spiega Berna -. L’incasso dell’Iva da parte delle aziende, oltre tutto, dava la possibilità a tutti gli imprenditori di attivare una leva finanziaria fondamentale per tamponare la gravissima situazione in atto. In una fase di crisi, di stretta creditizia e di enorme complessità nel recupero dei crediti – attività quest’ultima che assorbe ingenti risorse umane, economiche e di tempo alle imprese – è indispensabile poter contare sulla certezza di percepire l’intero importo fatturato, comprensivo dell’imposta sul valore aggiunto. Tutto questo finisce per impoverire ulteriormente le imprese, sempre più vessate da uno Stato leviatano che chiede e che restituisce pochissimo in termini di servizi, che impone una pressione fiscale folle e che adesso con questa decisione ci fa fare un altro passo verso il baratro, al quale siamo arrivati prevalentemente causa del settore pubblico. I tempi di pagamento degli enti dilatati all’inverosimile – prosegue Berna – hanno portato noi costruttori a diventare una sorta di banca. Adesso viene acuita la portata di un fenomeno i cui effetti saranno gravidi di conseguenze pregiudizievoli per lo stato di salute di un’economia già duramente provata”.

Ad avviso del presidente di Ance Calabria, “si deve assolutamente intervenire prima del varo del decreto attuativo dello split payment per cercare di correggerne la portata. In questo senso – conclude Francesco Berna – chiediamo alla deputazione calabrese di assumere una posizione decisa e incisiva e, attraverso una positiva azione di lobbying, impedire che questa norma procuri sconquassi nel settore dell’edilizia, rendendo ancora più copiosa un’emorragia di posti di lavoro che sta conducendo verso una crisi senza precedenti e forse irreversibile. Una bomba socio-occupazionale che tutta la classe dirigente, in primis la politica, ha il dovere di disinnescare”.