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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 09 OTTOBRE 2024

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Benvenuti a Taurianova, ma… “Lordazzi meravigliosi, patrimonio delle bettole: Perché?” Non c’è nulla da fare, sono come la gramigna, come delle blatte che si riproducono inesorabilmente e invadono il territorio, infestandolo e sporcandolo. Una brutta razza!

Benvenuti a Taurianova, ma… “Lordazzi meravigliosi, patrimonio delle bettole: Perché?” Non c’è nulla da fare, sono come la gramigna, come delle blatte che si riproducono inesorabilmente e invadono il territorio, infestandolo e sporcandolo. Una brutta razza!

| Il 09, Ago 2024

Di GiLar

Non c’è nulla da fare, sono come la gramigna, come delle blatte che si riproducono inesorabilmente e invadono il territorio, infestandolo e sporcandolo. Una brutta razza, uno delle peggiori sicuramente che non ha rispetto per niente e per nessuno. Dei topi di fogna che escono allo scoperto quando tutto tace e nessuno li vede per effettuare le loro sporche azioni.
Parassiti sociali, magari anche figli di qualche bordello di periferia che fanno danni, creando disagi con le loro vomitevoli azioni.
I “Lordazzi” colpiscono ovunque, una setta spettrale, mostruosa, magari anche frustrata che abbandona rifiuti ovunque anche in quelle zone dove meno te lo aspetti. Le strade sono invase di sacchetti di spazzatura, ma non solo a Taurianova, ovunque, anche in quelle strade di forte traffico, come diavolo riescono ad abbandonare rifiuti è un mistero, come se facessero il tipico gioco dei “miserabili” e figli da bordelli di periferia, del “lancio del sacchetto”.
Alcuni giorni fa hanno posizionato dei cassonetti per il vetro, li hanno definiti “intelligenti”, non lo mettiamo in dubbio e non poteva essere diversamente visto che siamo anche Capitale Italiana del Libro, la cultura ha influenzato anche i cassonetti dei rifiuti ai quali avrei dato anche dei nomi, fossi stato assessore alla cultura, nomi di scrittori famosi che ne so, “Cassonetto Saramago” o “Cassonetto Argiroffi”, almeno avremmo donato un ricordo a un vero poeta in questa pletora di scribacchini di rime e di trame che si “spacciano” per poeti e scrittori, dove i misteri di tali opere e delle capacità combaciano con l’analogo mistero del Triangolo delle Bermude (non i pantaloncini corti, ma quel presunto “triangolo” dell’Oceano Atlantico. Precisazione doverosa e culturale, non sia mai che qualche intellettuale d’antan mi accusasse di imbecillità cronica).
Ieri sera, in attesa del concerto di Eugenio Finardi, percorrendo una strada antistante la centralissima Piazza Italia, è posizionato uno di quei “cassonetti intelligenti” che con tanto clamore (e selfie) sono stati annunciati dal vicesindaco Antonino Caridi (detto Nino), che con tanta passione “immortala” le sue azioni e dove abbiamo sempre riconosciuto un certo feeling urbano e glielo abbiamo sempre riconosciuto, gi dai tempi in cui prima di intervenire per alcuni lavori alla Villa Comunale, parlava con la lapide posizionata all’interno, come se volesse iniziare un percorso manutentivo, spiegando le azioni da intraprendere.
In uno di quei cassonetti sono passati i “Lordazzi” che hanno lasciato il loro ricordo per far capire a chi si trovasse in quei paraggi che (purtroppo) loro ancora esistono.
Non ci sono altre parole da aggiungere se non una solamente: Perché?

AGGIORNAMENTO
Sono stati rimossi i sacchetti, adesso è pulito e pronto per i Lordazzi qualora volessero depositare i rifiuti