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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Baraccopoli di San Ferdinando, ancora una morte annunciata! Don Pino Demasi di “Libera”: "Frutto della politica scellerata del ministro Salvini"

Baraccopoli di San Ferdinando, ancora una morte annunciata! Don Pino Demasi di “Libera”: "Frutto della politica scellerata del ministro Salvini"
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“Un decreto che tradisce i principi della nostra Costituzione, i diritti umani e che abbassa ulteriormente il grado di umanità nel nostro paese. Queste misure hanno l’evidente scopo di ostacolare l’accoglienza e rendere plausibili, anche sulla base di un’informazione tendenziosa o apertamente manipolata, azioni che trascendono ogni limite etico, ogni senso minimo di umanità”
Chi ha sottovalutato quanto affermato da Libera, all’indomani dell’approvazione del decreto Sicurezza, mi auguro si ricrederà dinanzi alla morte di Souaro Jaiteh, diciottenne, privato dell’assistenza SPRAR in seguito al decreto, che a questo punto potremmo chiamare tranquillamente “decreto Insicurezza” come ha già fatto Avvenire, il quotidiano dei cattolici italiani.
E’ strano che la baraccopoli della morte, visitata dal ministro Salvini il 10 luglio scorso, e da dove è andato via subito sbuffando ”qui dentro si schiatta di caldo”, continui a rimanere lì a seminare vittime innocenti mentre viene assurdamente sancita la fine dei progetti Sprar, l’unico sistema che in questi anni si è dimostrato efficace nel produrre da una parte una reale inclusione dei migranti e dall’altra coesione territoriale.
E’ necessaria una netta inversione di rotta. Il nostro Paese ha bisogno e vuole politiche di apertura e di solidarietà.
Quanto alla tendopoli di San Ferdinando, ci saremmo aspettati dal Ministro Salvini, dopo la sua visita, un intervento positivo immediato. Così non è stato.
Sì è continuato a lasciare i migranti in quelle condizioni, consegnandoli magari come preda alle mafie, che, checchè ne dica il Signor Ministro, sono ancora il vero problema dell’Italia. Ma delle mafie non se ne parla più in questo Paese!
Ci auguriamo, allora, che la morte di questo ragazzo svegli tutti dal sonno.
Chi ha l’obbligo di dare soluzioni definitive non attenda il prossimo morto.
Tutti i cittadini di questo Paese ritrovino l’orgoglio di essere italiani, cioè un popolo capace di “rimanere umano ”, certo di essersi lasciato definitivamente alle spalle le legge razziali, fiero di cantare la sua libertà.

Don Pino Demasi

Referente di Libera – Coordinamento Piana di Gioia Tauro