Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Bancarotta fraudolenta, ai domiciliari due imprenditori Una terza persona è stata raggiunta da un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Operazione della Guardia di Finanza

Bancarotta fraudolenta, ai domiciliari due imprenditori Una terza persona è stata raggiunta da un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Operazione della Guardia di Finanza
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

La Guardia di Finanza di Cosenza e della Sezione di Polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Roma, nell’ambito delle indagini dirette dalla Procura cosentina, hanno eseguito tre misure cautelari personali nei confronti di altrettanti imprenditori cosentini operanti nel settore del commercio all’ingrosso ed al minuto di abbigliamento, indagati per bancarotta fraudolenta. Contestualmente, i finanzieri hanno notificato ai tre imprenditori l’applicazione della misura interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriali.

Le indagini, eseguite attraverso complesse e minuziose ricostruzioni contabili, hanno accertato come gli indagati nel tempo, avrebbero commesso reiterate condotte di bancarotta fraudolenta, ed in particolare avrebbero provocato il fallimento della società da loro gestita, mediante la distrazione e dissipazione dei beni della stessa realizzate attraverso plurimi negozi giuridici, privi di controprestazione per la fallita, posti in essere con altre società facenti capo allo stesso gruppo imprenditoriale. In particolare la società in questione, a fronte di significativi acquisti di merce destinata alla rivendita, avrebbe proceduto con plurimi negozi giuridici alla vendita della merce stessa, a società riconducibili al medesimo gruppo familiare, in assenza di giustificazione economica e di movimentazione finanziaria.

Le condotte sono state inoltre aggravate dalla sottrazione e distruzione dei libri e delle altre scritture contabili con lo scopo di procurarsi un ingiusto profitto o recare pregiudizio ai creditori, nonché con l’omissione sistematica del versamento dei contributi previdenziali e delle imposte dovute fin dalla costituzione della società, tanto da maturare un debito verso l’erario di oltre due milioni e mezzo di euro ed un passivo fallimentare complessivo pari a quasi tre milioni e mezzo di euro. La gravità delle condotte di bancarotta accertate, la loro reiterazione nel tempo ed il concreto pericolo che possano essere nuovamente commessi reati della stessa natura hanno consentito di richiedere ed ottenere i provvedimenti cautelari personali ed interdittivi.