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Baby prostituzione, Marziale: “Sospendere festeggiamenti per dichiarazione Onu sui diritti infanzia”

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Il sociologo stigmatizza l’Italia, Paese con la soglia più bassa per il consenso sessuale

Baby prostituzione, Marziale: “Sospendere festeggiamenti per dichiarazione Onu sui diritti infanzia”

Il sociologo stigmatizza l’Italia, Paese con la soglia più bassa per il consenso sessuale

 

 

“L’Osservatorio sui Diritti dei Minori non partecipa quest’anno a nessuna manifestazione celebrativa della Dichiarazione Universale sui Diritti dell’Infanzia, di cui il 20 novembre si commemora il varo, per protestare contro l’inconsistenza delle leggi che dovrebbero preservare i bambini da ogni forma di violenza e garantire i loro aguzzini alle patrie galere senza attenuanti di sorta”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’organismo, che si dichiara: “Stupito per lo stupore suscitato dallo scandalo delle baby prostitute, quando da anni inchieste e denunce hanno scoperchiato una realtà che non gode di alcun primato nell’agenda politica dei governi, ivi compreso il nostro”.

Per Marziale: “Fanno semplicemente ridere gli indignados dell’ultima ora e coloro i quali pensano di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi che attanagliano i piccolini a suon di marce e palloncini colorati per finire sui giornali e guadagnare onore e gloria. É ora di finirla con queste principesche stronzate. É tempo di risposte”.

Il presidente dell’Osservatorio incalza: “Si festeggi quando i pedofili saranno in galera senza godere di alcun beneficio e costretti a curarsi. Si festeggi quando davanti alla certezza del reato la magistratura applicherà severamente le sanzioni senza elasticità alcuna e senza patteggiamenti. Si festeggi quando ad ogni bambino sarà riconosciuta la dignità di soggetto di diritto e non di oggetto. Per il momento non c’è proprio nulla da festeggiare”.

“E rivolgo alle istituzioni italiane un appello – conclude il sociologo – affinché l’Italia innalzi la soglia del limite anagrafico del consenso sessuale, perché al momento è vergognosamente prima in classifica a livello europeo con la soglia più bassa insieme alla Spagna”.