“A Taurianova, piuttosto che altrove, si gioca – molto più di quanto, in apparenza, si possa immaginare – la credibilità dello Stato democratico”
Intimidazione al sindaco Romeo, le riflessioni del sociologo Petullà
“A Taurianova, piuttosto che altrove, si gioca – molto più di quanto, in apparenza, si possa immaginare – la credibilità dello Stato democratico”
Riceviamo e pubblichiamo:
A Taurianova, piuttosto che altrove, si gioca – molto più di quanto, in apparenza, si possa immaginare – la credibilità dello Stato democratico. In modo particolare lo stillicidio di atti intimidatori – riconducibili alla persona del primo cittadino – mostra la faccia di un attacco, diretto all’organo d’indirizzo e di controllo politico/amministrativo, nella rappresentativa funzione del suo mandato. Si ha l’impressione che, il simbolismo – peculiare e distintivo – di questa precipua aggressività, voglia a tutti i costi affrettare l’instaurazione di un’alternativa sovranità territoriale, il cui esercizio del potere è convinto di sbeffeggiare la democrazia, finanche nel governo dell’ordine pubblico. E’ stato possibile affermare, in altri contesti, che risulta piuttosto difficile – in atto – prevedere i possibili scenari, che nella comunità si potrebbero schiudere, a proposito della fenomenologia della violenza. Per non parlare, poi, di altre conseguenze – per molti aspetti non meno rilevanti – che si pongono sul piano sociale e culturale. In quest’ultima direzione di senso, Taurianova rischia di trasformarsi in una realtà normalizzata, dove tutti – nessuno escluso – saranno impegnati a pagare i prolungati rimbalzi delle più attuali dinamiche delinquenziali. Questo, tuttavia, non significa per niente che si debba indugiare ancora – magari fino a trovarsi di fronte a una bara – per prendere contezza, ad esempio, della potenziale presenza di una bestializzazione dell’arroganza ndranghetista.
Mimmo Petullà
redazione@approdonews.it