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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Assotutela: “San Camillo, un ospedale nel degrado e il direttore non se ne accorge”

Assotutela: “San Camillo, un ospedale nel degrado e il direttore non se ne accorge”

“Alcuni padiglioni da poco rinnovati sono già in condizioni fatiscenti per non parlare dei sotterranei, il cui restyling concluso nel 2011 è ora vanificato, causa infiltrazioni di acqua che hanno richiesto nuova manutenzione”

Assotutela: “San Camillo, un ospedale nel degrado e il direttore non se ne accorge”

“Alcuni padiglioni da poco rinnovati sono già in condizioni fatiscenti per non parlare dei sotterranei, il cui restyling concluso nel 2011 è ora vanificato, causa infiltrazioni di acqua che hanno richiesto nuova manutenzione”

 

 

“Entrare dentro l’ospedale San Camillo è come arrivare all’ingresso di un
girone infernale dantesco”. Lo afferma il presidente di AssoTutela, Michel
Emi Maritato che denuncia il degrado di un ospedale appena ristrutturato ma
che mostra già i segni dell’abbandono. “Alcuni padiglioni da poco rinnovati
sono già in condizioni fatiscenti – continua Maritato – per non parlare dei
sotterranei, il cui restyling concluso nel 2011 è ora vanificato, causa
infiltrazioni di acqua che hanno richiesto nuova manutenzione. Chi paga
tali inefficienze?” Il presidente dell’Associazione si sofferma poi
sull’aspetto assistenziale, “C’è un preoccupante aumento delle attese in
pronto soccorso con una improponibile permanenza in barella che può durare
anche alcuni giorni, nell’attesa di un posto letto, che diventa sempre più
una chimera nella nostra Regione, tanto che al San Camillo si è tornati ai
letti in soprannumero nei corridoi dei reparti, come negli anni Settanta.
Sono questi i progressi della nostra sanità?” si chiede Maritato. Ulteriore
criticità, riscontrata da un monitoraggio di AssoTutela, riguarda le gravi
carenze di infermieri, medici, tecnici. In reparti specialistici l’attività
programmata, anche per patologie di rilievo, è ferma da mesi e vengono
eseguite solo le procedure in urgenza. “In una azienda di tale importanza –
conclude Maritato – non si può andare avanti facendo ricorso al precariato,
ai contratti atipici, con professionisti retribuiti sotto i minimi di
legge, in violazione delle norme. Sono tutti effetti della politica di
tagli a cui una direzione miope non ha saputo opporsi, scaricando i
sacrifici sulla pelle dei cittadini. Nei prossimi giorni la nostra
Associazione valuterà se ricorrano gli estremi per diffidare il direttore
generale Aldo Morrone che, con la sua inerzia, mette in discussione la
garanzia del diritto alla salute dei cittadini”.