Editoriale di Bartolo Ciccardini
Assenti ingiustificati, ma armati di questionario
Editoriale di Bartolo Ciccardini
“Il Tempo”, quotidiano di destra, che appoggia Alemanno, dà la notizia che varie
associazioni cattoliche, fra le quali spicca il “Movimento per la vita” di Carlo
Casini, hanno inviato ai candidati romani un questionario, che pone domande esplicite
sue tre temi fondamentali: la vita dal concepimento alla morte, l’atteggiamento nei
confronti della scuola paritaria ed il matrimonio tra gay.
Alemanno, candidato a Sindaco nel ballottaggio, ha risposto prontamente al questionario
e Marino si riserva di rispondere in sede appropriata. “Il Tempo” ne deduce che i
cattolici voteranno Alemanno. Molti altri siti web, arrivano alla naturale conclusione
che Alemanno è il candidato dei cattolici.
Poiché siamo interessati alle questioni poste dal questionario e ai problemi che
il questionario pone, vogliamo fare alcune riflessioni sulla strategia di difesa
di questi valori in una campagna elettorale. Strategia che da molti anni viene dispiegata
da Carlo Casini, con rilevante insuccesso.
La strategia del questionario, che isola questi tre valori, per i quali c’è una preoccupazione
speciale, è debole. In un sistema bipolare dove i due candidati contrapposti sono
il frutto di un complicato percorso politico, la facile risposta del candidato conservatore
avrà sempre la meglio sulla non risposta del candidato progressista, traducendo la
presenza dei cattolici in un forzato appoggio alla destra. È questo che si vuole?
È con questo che si pensa di vincere? Sarà questo a dare un risultato favorevole
come si deve pretendere da una strategia così ben dispiegata?
La difesa di quei tre valori non va disgiunta da altri trentatre valori che rappresentino
una presenza reale dei cattolici nella politica, una proposta generale di governo.
E non solo, ma anche un modello ideale di convivenza umana, che tiene conto dei laici
e dei non credenti, per giungere ad una soluzione condivisa.
Per dirla in parole povere: il vero danno è la mancanza di un vero candidato dei
cattolici, che sarebbe stato più visibile delle risposte date o non date da due candidati,
diversamente lontani dai valori cattolici nel loro complesso. Se c’era Riccardi candidato
a Sindaco, capo di un importante associazione cattolica, accademico stimato, promotore
di iniziative di pace e di volontariato e recentemente Ministro molto rappresentativo
in un Governo chiamato a risolvere i problemi gravi della crisi italiana, non avremmo
avuto bisogno del questionario.
C’è certamente bisogno che i responsabili del messaggio evangelico parlino chiaro
e forte sui principi, insegnandoli come detta lo Spirito ed affrontandoli con la
carità necessaria nei confronti di coloro che non sanno. Ma per ottenere il consenso
e per modificare le tendenze sociali che cambiano con i tempi, è necessaria un’opera
di convinzione, di continuo dialogo, di perseverante insegnamento e persino di mediazioni
per ottenere, se non il bene, almeno il male minore. Per far questo è necessaria
una presenza attiva dei cattolici nella politica, che faccia riferimento anche ai
valori democratici laici, per cercare intese, ed ottenere il consenso sui nostri
propositi. (Come diceva De Gasperi: “Mai da soli!”). Del resto la frequentazione
al Cortile dei Gentili non è certo riservata ai soli Cardinali.
L’arroccarsi politicamente sulla “non negoziazione”, senza avere forza politica,
ha come risultato l’isolamento e la sconfitta certa. Non solo. Ma questa posizione
di proclamazione di principi senza una vera presenza politica ci porta a scelte obbligate
che rischiano di non essere rappresentative dei nostri veri valori. Faccio un esempio
paradossale per farmi capire meglio, senza offendere nessuno. Anche la mafia è contraria
al matrimonio dei gay e risponderebbe positivamente a questa domanda sul questionario,
ma non per questo abbiamo mai pensato di doverci rivolgere alla mafia.
E dobbiamo avere anche una particolare attenzione: la richiesta di un matrimonio
fra gay a noi sembra stralunata perché disconosce quello che civiltà antichissime,
scienze recentissime e perfino il buon senso hanno consolidato sulla consistenza
dell’istituto matrimoniale. Ma tale richiesta è anche il frutto di una sorta di rivalsa
e di risarcimento per la dura secolare discriminazione dei gay. La strategia deve
essere chiara: difesa del significato del matrimonio, ma rifiuto assoluto di ogni
discriminazione.
Anche la storia ci insegna qualche cosa. I clerico-fascisti pensarono che fosse bene
appoggiare Mussolini, rispettoso di alcuni valori cattolici e soprattutto disposto
a risolvere un importante problema: il Trattato che riconoscesse la sovranità della
Chiesa, in quanto Stato.
Per ottenere questo i clerico-fascisti accettarono un regime che mandò De Gasperi
in carcere e Sturzo in esilio. Per quel risultato si potrebbe anche affermare, cinicamente,
che ne valeva la pena. E molti clerico-fascisti lo pensarono veramente, perfino con
qualche esagerata compiacenza. Ma quando dalla natura stessa del fascismo si arrivò
al punto che Roma fosse bombardata, trascinata nel turbine di una guerra disumana
e folle, fu solo il Papa ad accorrere fra le vittime di quella follia. Il bombardamento
di Roma non era stato previsto nelle domande del questionario.
Attenti ai vostri passi, clerico-fascisti! Che la vostra alta e conclamata difesa
di alcuni valori, non vissuti assieme ad altri altrettanto importanti, difesa fatta
soltanto con lo scopo di rafforzare la destra, non si tramuti in risultati nefasti!