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Arresti cosca Crea a Rizziconi, il ruolo del consigliere Vincenzo Alessi

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Ecco le motivazione della Procura antimafia di Reggio Calabria

Arresti cosca Crea a Rizziconi, il ruolo del consigliere Vincenzo Alessi

Ecco le motivazione della Procura antimafia di Reggio Calabria

 


ALESSI Vincenzo è accusato di avere fatto parte dell’associazione mafiosa oggetto di
contestazione al capo A) della rubrica, in qualità di partecipe, come diretto esecutore della volontà
dei primati della cosca, per avere contribuito, attraverso le proprie dimissioni, allo scioglimento del
Consiglio Comunale di Rizziconi, in data 3 1 marzo 201 1.
A carico dell’ALESSI depongono le sommarie informazioni rese dal BARTUCCIO e le
registrazioni effettuate dallo stesso, che offrono contezza del ruolo svolto dall’indagato nella
vicenda in esame, oltre al contenuto di alcune intercettazioni telefoniche.
In data 9 aprile 20 11, il BARTUCCIO riferiva elementi utili per chiarire i retroscena che avevano
portato alle dimissioni di alcuni consiglien ed allo scioglimento dell’Arnrninistrazione Comunale di
Rizziconi. Spiegava che, dopo le dimissioni di otto consiglieri, presentate tra il 30 ed il 31 Marzo
201 1, subito dopo quelle del neo Assessore allo Sport RUSSO Michele Giuseppe, era venuta meno
la maggioranza dei consiglien comunali, fattore che aveva provocato l’inevitabile scioglimento del
Consiglio. Tra i consiglieri comunali dimissionari, il 31 Marzo 2011, vi era anche ALESSI
Vincenzo.
L’attività di indagine ha consentito di individuare 1’ALESSI quale soggetto direttamente coinvolto
nell’ambito dell’associazione criminale in contestazione.
Costui risulta dipendente con mansioni di autista della Ditta EDILTRA S.r.l., società riconducibile a
CREA Antonio detto ‘”u Malandrinu” (oggetto dell’imputazione di cui al capo D della rubrica).
La cointeressenza tra CREA Antonio ed il consigliere comunale ALESSI veniva confermata da
un’intercettazione registrata in data 10 marzo 201 1, allorquando il CREA, rivolgendosi alle persone
presenti nel corso dell’inoltro di una telefonata, affermava che ALESSI Vincenzo avrebbe dovuto
ricoprire, all’interno dell’amministrazione comunale, il ruolo di vice sindaco (“…per esempio
ALESSI che è un ragazzo che non lza niente, faceva il vicesindaco qziello si prendeva uno
stipendio”). 1
Trascrizione integrale della conversazione nr. 2752 registrata in data 10/03/20 11
alle ore 11.39.13 della durata di 00.00.24, in uscita dall’utenza nr.
+393402191894, intestata a CREA Domenico nato a Cinquefrondi (RC) il
24.09.1988 e d i n uso al padre CREA Antonio nato Taurianova (RC) il 04.07.1963,
residente a Rizziconi (RC) in via Tommaso Campanella n r . 14, sull’utenza
+393403098082 intestata a CONDELLO Carmela nata a Rizziconi (RC) il
12.07.1966 ed ivi residente in via Contrada Collina di Drosi snc, in uso al marito
ALBANESE Girolamo nato a Rizziconi (RC) il 17.11.1960, ivi residente in
Contrada Collina di Drosi snc
Decreto di intercettazione nr. 2206110 R.I.T., emesso dalla DDA di Reggio
Calabria i n d a t a 30 ottobre 2010
Procedimento Penale nr.8305 10 R.G.N.R. DDA
In attesa di risposta, vengono registrate le voci di CREA Antonio ed altro uomo a
fianco a lui indicati come segue:
1 Crea Antonio(Nin0): A Uomo: U
263
A: Inc. a per esempio ALESSI, che è un ragazzo che non ha niente, lo
facevate VICE SINDACO, quello si prendeva uno stipendiedu (Stipendio)
U: Inc. il Sindaco mi deve ritirare la cosa e dirmi . .. guarda io . . .
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ALESSI Vincenzo, quindi, consigliere comunale ed autista della EDILTRA S.r.l., uomo
riconducibile a CREA Antonio, viene indicato dallo stesso CREA come potenziale vice sindaco.
Non a caso, egli sarebbe rientrato, il successivo 3 1 marzo, nel novero dei Consiglieri dimissionari.
Come riferito da BARTUCCIO Antonino, dopo aver presentato le dimissioni, il 3 1 marzo 201 1, tre
consiglieri comunali si erano recati a renderne conto direttamente a CREA Antonio, incontrandolo a
Rizziconi in piazza Marconi, nei pressi del Municipio, e tra questi vi era proprio ALESSI Vincenzo.
Di seguito, si riportano testualmente le dichiarazioni rese da BARTUCCIO Antonino sul punto:
“XDR: a domanda rispondo di aver visto parlare, il 31 marzo scorso dopo le dimissioni di
Catananti, i consiglieri dimissionari, per l’appunto Catananti Giuseppe, Alessi Vincenzo, Licasu-o
Xlaurizio, nonché Surace Antonio dipendente di una scuola di altro paese, e Di Giorgio Benito, con
Crea Antonio detto u malandrino in piazza hlarconi di fronte al blunicipio.”
I1 nome di ALESSI Vincenzo emerge anche dalle conversazioni registrate in data 27 maggio 201 1
tra BARTUCCIO Antonino e RUSSO Dornenico, nel corso delle quali gli interlocutori fanno
espresso riferimento alla circostanza che lo stesso è alle dipendenze di “Nino il malandrino”, in
qualità di autista, e che lo stesso si è dimesso dalla carica di consigliere comunale per espressa
volontà della cosca mafiosa:
l
A: Ad Alessi chi lo ha fatto dimettere?
D: Perfetto! Perfetto!
A: Gli faceva l’autista! E … Alessi è l’autista di Nino il Malandrino, gli fa
l’autista nei camion al Malandrino, va bene, quel ragazzo ha bisogno di lavorare
. . . no?
D: Perfetto!
Orbene, le risultanze sopra esposte consentono di ritenere integrata la gravità indiziaria prevista
dalla legge nei confronti di ALESSI Vincenzo in ordine al reato allo stesso contestato al capo A) ,,
della rubrica.
Pregevoli sono le dichiarazioni rese dal BARTUCCIO, che, caratterizzate da spontaneità, coerenza
ed intrinseca logicità, offrono uno spaccato del vivo interessamento mostrato dalla famiglia mafiosa
CREA nelle vicende comunali di rilievo per la cosca stessa e consentono di chiarire i retroscena che
avevano portato alle dimissioni di alcuni consiglieri, tra cui l’ALESSI, che, subito dopo la firma di
tale atto, con una contestualità insuscettibile di interpretazioni alternative e non certo dipesa dal
caso, si reca a parlare da CREA Antonio.
Forte è il legame tra CREA Antonio ed ALESSI Vincenzo, che induce il primo ad indicare, nel
corso di una intercettazione, 1’ALESSI quale potenziale vice sindaco, carica che non può non essere
destinata, nelle intenzioni del mafioso, a chi è effettivamente a disposizione della cosca.
Ma ancora di più contribuiscono a delineare il quadro cautelare a carico dell’ALESS1 le
registrazioni effettuate da BARTUCCIO Antonino, che consentono di apprendere del ruolo svolto
nella vicenda dall’odierno indagato attraverso la viva voce del RUSSO Dornenico, che ne parla
spontaneamente e genuinamente, ignaro della registrazione della conversazione ad opera di
BARTUCCIO. E ciò è dimostrato dalle precauzioni dal RUSSO poste in essere quando, ad un
tratto, uditi dei rumori, che lo avevano messo in allarme, temeva, data la gravità degli argomenti
affrontati, che l’oggetto della conversazione potesse essere captato da terzi estranei (“…Ma posso
parlare, chi c ‘è?”).
I1 RUSSO, in tale occasione, trascorso qualche mese dagli accadimenti ed al riparo da orecchie
indiscrete, si confidava con il BARTUCCIO, ammettendo, con fiuidità di linguaggio, di avere
subito le pesante minacce e ritorsioni da parte dei CREA per fare dimettere il giovane figlio RUSSO
Michele dalla carica di assessore e del fatto che le dimissioni dalla carica di Consigliere comunale
dell’ ALESSI siano state espressione della volontà della cosca mafiosa.
Sulla scorta di tali dati, si delinea in maniera nitida il ruolo svolto dall’odiemo indagato, la cui
condotta è tale, per le sue qualità e per le sue caratteristiche, da indurre a qualificare 1’ALESSI
quale uomo a disposizione della cosca stessa, a cui offre il proprio concreto ed efficace contributo.
Egli, attraverso le proprie dimissioni, rassegnate nell’interesse della cosca, contribuisce allo
scioglimento del Consiglio Comunale, determinando l’uscita di scena del sindaco, le cui iniziative
turbavano ed infastidivano i componenti della famiglia CREA, abituati a dominare in maniera
incontrastata sul territorio di Rizziconi ed ad esercitare la forza di intimidazione sulla classe
politica.
L’indagato, pertanto, va ritenuto a tutti gli effetti appartenente al sodalizio in contestazione, in
quanto il suo contributo risulta destinato a fornire efficacia al mantenimento in vita della struttura
associativa e al perseguimento degli scopi di essa.