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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Arrestati il fratello e il nipote di Michele Misseri

Arrestati il fratello e il nipote di Michele Misseri

Carmine Misseri: “Non ho fatto niente. Posso camminare a testa alta. Mio fratello è un attore”

Arrestati il fratello e il nipote di Michele Misseri

Carmine Misseri: “Non ho fatto niente. Posso camminare a testa alta. Mio fratello è un attore”

 

(ANSA) TARANTO – I carabinieri del comando provinciale di Taranto, nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Sarah Scazzi, hanno arrestato Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele Misseri, l’agricoltore di Avetrana che ha confessato il delitto chiamando in correita’ la figlia Sabrina. Gli arrestati sono accusati di concorso in soppressione di cadavere. Gli arresti sono stati eseguiti su ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Taranto Martino Rosati e richiesta dal procuratore aggiunto, Pietro Argentino, e dal sostituto procuratore Mariano Buccoliero. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 26 agosto 2010, giorno del delitto, il corpo di Sarah venne trasportato dal garage dell’abitazione di Michele Misseri, in via Deledda 20 ad Avetrana, nelle campagne del paese in contrada Mosca e nascosto in un pozzo in un podere appartenuto agli stessi Misseri. A far ritrovare il cadavere fu Michele Misseri, nella sua prima confessione del 6 ottobre 2010. Agli arrestati il gip Rosati ha imposto nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere anche il divieto di parlare con i propri legali sino all’interrogatorio di garanzia. Si tratta di un misura restrittiva spesso inserita nei provvedimenti cautelari, in attesa che nell’interrogatorio di garanzia vengano chiarite alcune circostanze relative alle imputazioni contestate agli indagati. Nella caserma dei carabinieri della Compagnia di Manduria (Taranto) sono arrivate di prima mattina le mogli di Carmine Misseri e del nipote Cosimo Cosma. Non si sa al momento se le due donne siano state convocate dai carabinieri per essere sentite dagli inquirenti.

FRATELLO MISSERI: NON HO FATTO NIENTE, MICHELE? UN ATTORE – ”Non ho fatto niente. Posso camminare a testa alta. Michele è un attore”. Cosi’ si e’ espresso Carmine Misseri, arrestato stamani insieme a Cosimo Cosma con l’accusa di concorso in soppressione di cadavere nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Sarah Scazzi, in un’intervista a ”Chi l’ha visto?” realizzata poche ore prima dell’arresto. Nell’intervista, che sara’ trasmessa integralmente stasera nel corso della trasmissione alle 21.05 su Rai3, Carmine Misseri dice di non aver aiutato il fratello ad occultare il cadavere di Sara. Poi si scaglia contro Michele: ”Perché non ha parlato prima? Sara è una bambina, non è un cane, una busta di immondizia che la prendi e la vai a buttare. La colpa ce l’ha lui…”. LE TELEFONATE SOSPETTE DI MICHELE A FRATELLO E NIPOTE – Nei verbali degli interrogatori di Michele Misseri compaiono due telefonate al fratello Carmine e al nipote ‘Mimino’ che, secondo gli inquirenti, sarebbero indicative del tentativo di Misseri di coprire i due parenti che lo avrebbero aiutato nel sopprimere il cadavere di Sarah. Le due telefonate sono proprio del 26 agosto 2010, giorno dell’uccisione della quindicenne. Alle 15.08, poco dopo che Sarah era stata uccisa, Michele Misseri telefono’ al fratello Carmine, ma su che cosa si siano detti quel giorno i due hanno riferito cose molto diverse. ”Mi ha detto che Sarah non si trovava”, ha raccontato Carmine in una deposizione, riferendosi a quella telefonata. Michele invece ha sempre detto di non ricordare quella frase e di aver riferito al fratello che, se lo avesse cercato la moglie, avrebbe dovuto rispondere che era andato in campagna perche’ ”erano scappati i cavalli”, motivando questo col fatto che aveva litigato con la consorte. Ma Michele non aveva litigato con la moglie e nessun cavallo era fuggito dalla proprieta’ di famiglia. La telefonata di Michele Misseri al nipote e’ delle 18.28 del 26 agosto, peraltro chiamando sull’utenza della moglie di ‘Mimino’. ”Per caso da sopra la ‘Riforma’ (una zona di Avetrana, ndr) e’ passata qualche macchina sospetta che c’era Sarah dentro?” avrebbe chiesto Michele al nipote, secondo il racconto dell’agricoltore. ”No, di qua non e’ passato nessuno” sarebbe stata la risposta di Mimino. Ma se il nipote, ragionano gli inquirenti, davvero non fosse stato al corrente della scomparsa di Sarah, perche’ parlare di una presunta auto sospetta con a bordo la quindicenne? In quel momento, Sarah era morta da piu’ di quattro ore e il cadavere era stato gia’ nascosto nel pozzo di contrada Mosca.

INQUIRENTI, ARRESTATI TENTANO PRECOSTITUIRSI ALIBI – Carmine Misseri e suo nipote Cosimo Cosma hanno attuato un “generalizzato tentativo di crearsi dei copioni ben articolati per sostenere gli interrogatori”. Lo ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Taranto, col.Giovanni Di Blasio, nella conferenza stampa tenuta insieme col procuratore di Taranto, Franco Sebastio, e col comandante del reparto operativo dei carabinieri, Antonio Servedio, sui due arresti eseguiti stamane nell’ambito dell’inchiesta sull’uccisione di Sarah Scazzi. I tentativi di precostituirsi un alibi, hanno riferito gli inquirenti, emergerebbero da intercettazioni ambientali fatte ai due arrestati. In particolare, Misseri e Cosma avrebbero cercato di prepararsi le risposte da dare agli inquirenti su dove si trovavano poco dopo che era stato commesso il delitto. “Tanto io l’ho imparato a memoria” sarebbe una delle frasi intercettate dagli investigatori e pronunciata da uno dei due arrestati. Dalle intercettazioni ambientali, hanno riferito gli inquirenti, emergerebbero anche contraddizioni rispetto alle testimonianze dei due arrestati e contrasti con le risultanze dei tabulati telefonici acquisiti durante le indagini. Sebastio ha specificato che il provvedimento di custodia cautelare in carcere a termine per trenta giorni è stato emesso sulla base del combinato disposto dell’articolo 302 del codice di procedura penale “per tutelare esigenze di indagine ed evitare inquinamento delle prove”.

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