Eppure quando si vuole descrivere la barbarie umana ci si trova sempre nella condizione di un attonito sdegno fatto di bile e di merda. E c’è quella difficoltà di esprimere opinioni in merito perché hai quella paura di esagerare, di far uscire il peggio di te stesso, e magari risultare ancor più balordo delle bestie stesse, peggiori di quei delinquenti che riescono a commettere dei crimini.
Ed è quel sentimento che ti invade l’anima quando leggi che a Taurianova, in una campagna della frazione di San Martino, hanno trovato due cagnolini impiccati. Quando leggi che dei volontari hanno avuto davanti agli occhi quell’immagine raccapricciante, mai avresti voluto essere al loro posto, avrei avuto difficoltà persino ad alzare lo sguardo.
Dei delinquenti balordi seviziano un cagnolino e i segni sono evidenti, fino a impiccarlo, riducendolo in fin di vita e ne uccidono un altro, anch’esso con un cappio al collo che giaceva al suo fianco. E quando pensi, riflettendo con mente lucida che tutto ciò è accaduto nella nostra città, a Taurianova, comprendi che l’educazione, gli sforzi per rendere una società civile, si ferma al primo balordo che “sporca” un’intera comunità. E se non fosse stato per alcuni volontari che l’hanno trovata, Luce, così il nome dato alla malcapitata cagnolina, era già morta. Ora invece è in fin di vita, è ricoverata in una clinica a Reggio Calabria, nella speranza che si riesca a salvarla. Così come si spera che le forze dell’ordine facciano luce e catturano le vere bestie autori di questo “massacro” che ci fa vergognare finanche di appartenere a questa comunità che non è fatta di balordi che sporcano crudelmente l’immagine di una città, ma di gente perbene e sensibile come i volontari che si sono presi cura di Luce e che fanno parte dell’associazione “I randagi della ferrovia”.
Quello che ci si domanda è, perché? Qual è il piacere di torturare e perpetrare simili gesti che non hanno un senso se non quello della cruda violenza? Torturare per piacere? Seviziare per gioco o cosa? Cos’è che ruota dentro quelle menti malate, ove non si comprende bene se siano umani con una coscienza o bestie senz’anima? Figli maledetti di un retaggio pericoloso e violento.
Perché come ci insegnò il grande Tolstoj “Dall’assassinio degli animali all’assassinio degli uomini il passo è piccolo”.