Amministrative a Vibo, la replica di Daffinà a Romeo "Ci rivolgiamo agli elettori di centro e non ad altri" E sul suo ruolo di revisore dei conti puntualizza: "Il Collegio è sempre stato imparziale"
redazione | Il 12, Giu 2024
Il centrodestra prepara con la consueta fiducia nei propri elettori e nella credibilità di Roberto Cosentino il turno di ballottaggio previsto tra meno di due settimane. Lo fa nella consapevolezza di rappresentare, oggi quanto e più di ieri, un solido punto di riferimento per la maggioranza dei cittadini vibonesi che, anche in una competizione contraddistinta da uno straordinario equilibrio, come non si vedeva da almeno 15 anni, gli hanno accordato la maggioranza dei consensi, in modo abbastanza netto. Tra una polemica e l’altra, infatti, qualcuno sta perdendo la memoria e, pur dovendo recuperare una fetta significativa di elettorato, pensa di alzare il livello della tensione per poi buttarla in caciara se non in rissa verbale. D’altronde, i metodi di certa sinistra sono stati e rimangono sempre i medesimi. E noi non cadremo in questa trappola. Mi corre, tuttavia, l’obbligo di dover rassicurare Enzo Romeo, della cui pacatezza fino a qualche giorno addietro non avrei mai dubitato, che il mio appello post-voto alle forze di centro è stato quantomeno male interpretato. Siamo tutti convinti, Roberto Cosentino, in primis, nella sua totale autonomia di pensiero e di giudizio, che il nostro appello debba andare a tutti quegli elettori del Terzo polo, nella stragrande maggioranza di centrodestra e non certo progressisti, affinchè evitino di mettere la città nelle mani di una sinistra che sta già dando prova del livello di conflittualità nel quale porterebbe un Comune che, invece, ha bisogno di saggezza, di esperienza e di temperanza. Peraltro, la vera novità è costituita proprio dal nostro candidato a sindaco e, con tutto il rispetto, non certo da Enzo Romeo che fa politica dalla fine della prima repubblica, ha concluso non certo gloriosamente la sua esperienza di presidente della Provincia di Vibo, ha cambiato qualche volta partito ed alla fine ha deciso di mettersi alla testa di una compagine che, ormai, vira in modo deciso a sinistra. Dovrebbe preoccuparsi, l’aspirante sindaco del Pd, di tutte queste contraddizioni, piuttosto che improvvisarsi giudice della mia attività politica e soprattutto di quella professionale. A tal proposito, intendo chiarire a lui e a chi maldestramente lo ha ispirato, personaggi ben noti a questa città, che il sottoscritto presiede il Collegio dei revisori dei conti, il cui operato non è mai stato messo in discussione, in questi anni, nemmeno da quell’opposizione che oggi lo sostiene, e che quando ha dovuto fare precisi rilievi all’amministrazione, non ne ha certamente considerato il colore politico, procedendo con assoluta fermezza ed invidiabile imparzialità. Non c’entra nulla tutto questo con la mia attività politica. O forse, i revisori dei conti non possono essere iscritti o dirigenti di un partito? Qualcuno, forse ancora in preda alla sbornia dopo aver festeggiato non è chiaro che cosa, ha perso un’altra occasione per stare zitto, specie se a parlare è chi, all’interno del suo stesso partito, prima di vedere sposata la propria candidatura, ha dovuto fare diverse prove di forza, tutt’altro che ortodosse, riducendo quasi al silenzio la minoranza. Suggerirei piuttosto ad Enzo Romeo, di tornare ad essere il professionista serio che tutti abbiamo sempre conosciuto, evitando di scivolare in basso, magari mal consigliato da qualche compagno di viaggio che, a differenza sua, ha parecchi scheletri negli armadi”