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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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All’Annunziata di Cosenza due trapianti di rene Donazioni in drastica diminuzione

All’Annunziata di Cosenza due trapianti di rene Donazioni in drastica diminuzione
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Due operazioni di trapianto di rene sono state eseguite all’Ospedale dell’Annunziata il 2 e il 3 agosto scorsi, dall’equipe di Chirurgia Epatobiliopancreatica e Trapianti dei dottori Sebastiano Vaccarisi, Vincenzo Pellegrini e Massimiliano Battaglia e dall’equipe di Rianimazione  delle dottoresse Ripalta Diterlizzi e Maria Vigna.

Gli interventi sono stati resi possibile grazie alla generosa sensibilità con la quale i parenti di due donatori –  una maschio di 63 anni e una donna di 52 –  in morte celebrale, hanno acconsentito al  prelievo di organi dai propri congiunti.

Così due pazienti in emodialisi –di 32 e 63 anni –  in lista d’attesa da più di due anni,  grazie all’intervento di alta chirurgia eseguito all’Hub di Cosenza, eseguiti dall’equipe dei dottori Vaccarisi e Pellegrini, possono oggi, ritornare a condurre una vita normale.

Ma i vantaggi e le ricadute della diffusione della cultura della donazione non sono legate solo ai pazienti.

“La donazione di organi – dichiara il dr Vaccarisi – ci permette di restituire il paziente ad una qualità della vita migliore, ma   consente   di ridurre, e anche di molto, i costi di assistenza sanitaria”.

Sono circa 200 i pazienti in lista d’attesa per il trapianto di rene,ma i numeri  della donazione di organi sono drasticamente diminuiti.

“In media – dice il dr Vaccarisiche nei giorni scorsi ha eseguito  sia l’operazione di prelievo che quella di trapianto – facciamo 15 interventi all’anno a Cosenza e altrettanti a Catanzaro. Ma stiamo assistendo ad un drastico decremento e non certo per mancanza di strutture o professionalità in loco, perché l’ospedale di Cosenza sarebbe in grado di eseguire un  numero ben più alto di interventi all’anno.”

E non nasconde un certo rammarico quando ci dice che “manca una cultura della donazione. In Italia non esiste il silenzio assenso e spesso ci troviamo di fronte al muro dei parenti. E’ importante invece far capire che una cosa è il coma vegetativo, un’ altra è la morte celebrale. In quest’ultimo caso non vi è alcuna possibilità di risveglio. Decidere di donare gli organi è un gesto di grande generosità che può perfino aiutarci a superare un momento di grande difficoltà quale è quello della morte di una persona cara”.

Sul fronte della donazione di organi l’Azienda Ospedaliera di Cosenza è impegnata già da tempo. A breve entrerà nel pieno delle sue funzioni il Comitato per l’implementazione delle attività di sensibilizzazione alla donazione di organi e tessuti.

“L’obiettivo del Comitato – ha spiegato il dr. Mario Veltri,  Direttore sanitario dell’Azienda – è quello di promuovere la cultura della donazione per fronteggiare quella che nel nostro Paese sta diventando una vera e propria emergenza: la Calabria è all’ultimo posto nella graduatoria delle donazioni organi”.