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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 17 GIUGNO 2024

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Alla OUC Neonatologia GOM-Reggio Calabria, le cose non vanno per il verso giusto. La rabbia della gente. Cerchiamo di capire le ragioni La chiusura dell’ambulatorio di ENDOCRINOLOGIA PEDIATRICA, scatena la protesta

Alla OUC Neonatologia GOM-Reggio Calabria,  le cose non vanno per il verso giusto. La rabbia della gente. Cerchiamo di capire le ragioni La chiusura  dell’ambulatorio di ENDOCRINOLOGIA PEDIATRICA, scatena la protesta

Di Robin Hood

La chiusura dell’ambulatorio di ENDOCRINOLOGIA PEDIATRICA, aperto circa 20 anni fa dalla D.ssa Timpani e gestito da circa 15 anni dalla D.ssa Mariarosa Calafiore, la quale ha elevatissima competenza sull’argomento grazie a dottorato di ricerca, master, pubblicazioni e studi. Vi si esegue la gestione soprattutto degli ipotiroidismi (se mal gestiti producono gravisimo ritardo mentale).
L’ambulatorio è organizzato con la modalità dei PAC: in un’unica seduta ambulatoriale, i piccoli fanno il prelievo ematologico, l’eco della tiroide (la Calafiore è l’unica in tutta la provincia ad effettuarla in bimbi così piccoli), la visita ed infine l’adeguamento terapeutico. Tali accessi vanno ripetuti frequentemente per adeguare la terapia sostitutiva e valutare l’accrescimento dei piccoli. Non prima dei tre anni si può tentare la graduale sospensione della terapia e quindi il successivo follow-up. Ne consegue quindi un grande impegno, attitudine, costanza, competenza negli anni. Si viene a creare inoltre un rapporto medico-paziente di grande fiducia ed empatia.
Esso inoltre è fonte di immigrazione sanitaria, di grandi profitti economici per il GOM e di ottimizzazione per i pazienti, che non vanno incontro ad alcuna spesa. La D.ssa Calafiore non percepisce alcun guadagno aggiuntivo.
La D.ssa Mondello ha deciso dapprima di chiuderlo, privando così il territorio di un servizio esclusivo, che non ha alcuna alternativa. Nella seduta ambulatoriale ha comunicato proditoriamente ai genitori presenti per la seduta tale prossima chiusura, indicando a coloro che ancora non avevano eseguito il prelievo di prassi di eseguite tale prelievo privatamente e le successive visite eventualmente in intramoenia, oppure in alternativa di rivolgersi all’Endocrinologia Pediatrica di Messina (lasciando peraltro “scoperti” i bimbi che avevano già eseguito il prelievo, due dei quali rivelatisi in scompenso. La Calafiore ha segnalato tali bimbi all’ufficio Rischio Clinico ed alla Direzione Sanitaria, segnalazione rimasta senza risposta). Ha chiaramente indicato ai genitori che da allora in poi la prassi sarebbe stata quella. Ovviamente ciò ha
scatenato l’indignazione, se non la rabbia, dei genitori, che si sono rivolti alla stampa, e ciò ha determinato ulteriore reazione scomposta della Mondello, che ha acuito lo stato d’animo indispettito e furioso dei genitori stessi.
La motivazione di tale incomprensibile comportamento (queste famiglie andrebbero incontro a gravi disagi e spese, nonché ad emigrazione sanitaria) sarebbe a suo dire la carenza di personale. Ma
1) Questo non può in alcun modo giustificare la chiusura di un servizio essenziale, che non ha alternative sul territorio
2) Determinerebbe grave perdita di prestigio ed introito economico al GOM
3) Anche la successiva proposta di chiusura ai 24 mesi di vita, come ipotizzato dalla Mondello sulla spinta della situazione da lei stessa creata, sarebbe di gravissimo danno, in quanto piuttosto che interrompere un ciclo e cambiare sistema e medico di riferimento perdendo continuità assistenziale, molta utenza opterebbe per la continuità direttamente in altra regione, promuovendo ancora una volta emigrazione sanitaria
4) L’efficienza della cura e del follow-up sarebbe gravemente alterata dalle difficoltà logistiche e dai costi per le famiglie. Immaginiamo una famiglia del nostro entroterra (con le note difficoltà di collegamenti) che magari ha risorse economiche limitate, che deve spostarsi più volte fuori regione per fare ciò che fa in un solo giorno a Reggio. I controlli sarebbero più diluiti con conseguenti ritardi dell’adeguamento terapeutico. Le conseguenze si evidenziano da sole
5) Affidare lo stesso ambulatorio ad altro personale medico del reparto non avrebbe alcun senso nell’economia gestionale, ma determinerebbe un abbassamento della qualità del servizio, così come affidarlo alla UOC di Pediatria, come in seguito proposto per i bimbi oltre i 24 mesi di vita (nessun medico di quel reparto ha le competenze della Calafione, per cui necessitano di congrui ed adeguati periodi di formazione e tutoraggio).

Appare evidente che si sia perso il vero significato di quello che dovrebbe essere il fine ultimo del lavoro di tutti: Il benessere, la preservazione della salute e la sicurezza dei bambini.

Nel 2017 è stato avviato un ambizioso progetto, patrocinato dall’UNICEF e costato molti soldi per la formazione al GOM, chiamato OSPEDALE AMICO DEL BAMBINO. Saremmo stati uno dei pochissimi ospedali italiani, unici del sud, a poterci avvalere di tale prestigio e valore. Tale progetto era stato affidato alla D.ssa Fontanella ed è stato portato avanti con grandi risultati ed alte valutazioni fino a quando non è rimossa. Perché?