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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Alitalia. Basta con gli aiuti. Intervenga l’Europa

Alitalia. Basta con gli aiuti. Intervenga l’Europa

Il 5 dicembre 2013 gli avvocati Francesco Toto e Francesco D’Agata, per lo “Sportello dei Diritti”, depositavano circostanziata denuncia dei fatti illeciti che determinarono il fallimento di quella che era l’unica, vera compagnia aerea dello Stato Italiano

Alitalia. Basta con gli aiuti. Intervenga l’Europa

Il 5 dicembre 2013 gli avvocati Francesco Toto e Francesco D’Agata, per lo “Sportello dei Diritti”, depositavano circostanziata denuncia dei fatti illeciti che determinarono il fallimento di quella che era l’unica, vera compagnia aerea dello Stato Italiano

 

 

Il 5 dicembre 2013 gli avvocati Francesco Toto e Francesco D’Agata, per lo “Sportello
dei Diritti”, depositavano circostanziata denuncia dei fatti illeciti che determinarono
il fallimento di quella che era l’unica, vera compagnia aerea dello Stato Italiano:
Alitalia Linee Aeree Italiane SpA. Essa fu “smembrata” e nei fatti regalata a fronte
di pochi milioni di euro ad un manipolo di privati che formarono la CAI, ovvero quella
compagnia aerea che millanta oggi la rappresentanza dello Stato Italiano, quale compagnia
di “bandiera”.

La famigerata operazione del “governo Berlusconi” denunciano i legali Toto e D’Agata,
ha già dissanguato le casse dello stato costando nel 2008 una cifra oscillante,
secondo gli analisti, fra i 4 ed i 6miliardi (più 300 milioni di euro con il famoso
prestito ponte ottenuto da Berlusconi a cavallo delle elezioni dell’epoca) che
sono andati a finire tutti, senza esclusione sulle spalle dei contribuenti.

Mentre Cai, nonostante la sua fortunata origine, è già in una grave situazione
economico – finanziaria da tempo. Non lo diciamo noi, ma i tentativi di trovare una
soluzione, anche attraverso un partner straniero che possa farla uscire dal pantano.
Noi sosteniamo, quindi, che “il salvataggio di un’azienda completamente privata,
quale è Alitalia CAI ormai da cinque anni, dovrebbe competere esclusivamente ai
soci e a chi ha ricevuto dallo Stato un’azienda libera da debiti. I contribuenti
hanno già pagato caro prezzo”.

La magistratura, purtroppo, continua a tacere, nonostante le denunce, mentre ancora
una volta si manifesta l’ingerenza dei politici di Stato che intervengono abusando
del potere loro conferito promettendo ulteriori regalìe agli “amici”. Ciò, mentre
vengono a galla, purtroppo, gli scandali del MOSE e dell’EXPO’ e Poste Italiane
SpA, azienda di Stato, pur di finanziare Alitalia CAI ha provveduto alla modifica
dello Statuto con la complicità della politica, al quale è seguita una delibera
del consiglio di amministrazione.

A dicembre sono andati persi (nei fatti regalati a CAI) 75 milioni di euro dei contribuenti.
Poste Italiane, si deve ricordare, inoltre, si è fatta garante dell’ulteriore differenza
di 225 milioni di euro che CAI ha ottenuto dalle banche per il suo salvataggio.

Non abbiamo ancora gli elementi per affermare che gli arabi di Ethiad siano una bufala,
uno specchietto per le allodole, ma ci pare che l’operazione intenda sviare l’attenzione
dalle forme di aiuto dirette ed indirette che lo Stato italiano sotto svariate forme
continua e continuerà a garantire alla compagnia Aerea Cai e quindi ai suoi soci.

E’ ovvio, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”
che una situazione del genere che già non era tollerabile per i pregressi che comunque
sono oggetto della magistratura, non sia più sopportabile per i cittadini ed i contribuenti
italiani che alla fine sono coloro che pagano il prezzo finale di operazioni di tal
fatta.

Non possiamo, quindi, non chiedere l’intervento delle autorità europee deputate,
al fine di spezzare una volta per tutte quest’infinita catena, tutta italiana.