Aiutava il boss Ettore Lanzino durante la latitanza, cosentino condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere
Mag 16, 2013 - redazione
Concluso il giudizio abbreviato a carico di Renato Mazzulla, accusato di favoreggiamento di Ettore Lanzino, ritenuto il boss dell’omonima cosca. Secondo le indagini, l’uomo si occupava di procurare al ricercato il necessario vettovagliamento e della pulizia del suo vestiario e fu arrestato proprio mentre si recava da lui
Aiutava il boss Ettore Lanzino durante la latitanza, cosentino condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere
Concluso il giudizio abbreviato a carico di Renato Mazzulla, accusato di favoreggiamento di Ettore Lanzino, ritenuto il boss dell’omonima cosca. Secondo le indagini, l’uomo si occupava di procurare al ricercato il necessario vettovagliamento e della pulizia del suo vestiario e fu arrestato proprio mentre si recava da lui
COSENZA – Si è concluso con una condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione il giudizio abbreviato a carico di Renato Mazzulla, accusato di favoreggiamento di Ettore Lanzino, ritenuto il boss dell’omonima cosca di ‘ndrangheta del Cosentino, arrestato il 16 novembre scorso dopo essere rimasto latitante dal 2008, nel corso di un’operazione dei carabinieri coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
Lo ha deciso il giudice distrettuale dell’udienza preliminare di Catanzaro, Abigail Mellace, che ha emesso la sentenza.Mazzulla era accusato di aver appoggiato Lanzino durante la latitanza, in particolare occupandosi di procurare al ricercato il necessario vettovagliamento e della pulizia del suo vestiario. Mazzulla finì in manette lo stesso giorno di Lanzino, il 16 novembre, bloccato mentre portava derrate alimentari nella casa dove si nascondeva il latitante nel condominio Residence park di via Adige a Rend.