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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Ad Assisi si racconta un pezzo buono di Calabria Nella città francescana una tre giorni di confronto sul tema delle social network community e comunità umane. La Comunità Progetto Sud modello positivo di un'altra Calabria possibile

Ad Assisi si racconta un pezzo buono di Calabria Nella città francescana una tre giorni di confronto sul tema delle social network community e comunità umane. La Comunità Progetto Sud modello positivo di un'altra Calabria possibile
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di Giuseppe Campisi

Assisi – Una intensa tre giorni di dibattiti, confronti e relazioni quella attualmente in corso nella città di san Francesco ed organizzata dall’Ufficio Nazionale delle Relazioni Sociali della CEI con lo scopo di rimettere al centro la comunità umana – come recita lo slogan prescelto per l’iniziativa – che parte dalla presa di coscienza di una certa sterilizzazione dei rapporti interpersonali delegati sempre più, oramai, all’uso molte volte smodato delle social network communities. Professori universitari, professionisti della comunicazione, ricercatori assieme ai direttori ed i referenti degli Uffici Diocesani per la Comunicazione – in preparazione alla prossima 53esima Giornata mondiale per le comunicazioni sociali che si terrà il prossimo 2 giugno – sulla scia dell’apposito messaggio di papa Francesco “Siamo membra gli uni degli altri” coltiveranno un dibattito intrecciato di momenti culturali e spirituali per un interscambio proficuo di esperienze e di formazione.

Nel suo messaggio, il pontefice, indica chiaramente che “la rete è una risorsa del nostro tempo”, “fonte di conoscenze e di relazioni un tempo impensabili” ma anche portatrice di “rischi che minacciano la ricerca e la condivisione di una informazione autentica su scala globale” riconoscendo la “possibilità straordinaria di accesso al sapere” offerta da internet ma anche la realtà di “uno dei luoghi più esposti alla disinformazione e alla distorsione consapevole e mirata dei fatti e delle relazioni interpersonali, che spesso assumono la forma del discredito”. Le reti sociali, infatti riflette il papa, “se per un verso servono a collegarci di più, a farci ritrovare e aiutare gli uni gli altri, per l’altro si prestano anche ad un uso manipolatorio dei dati personali, finalizzato a ottenere vantaggi sul piano politico o economico, senza il dovuto rispetto della persona e dei suoi diritti. Nella giornata conclusiva di sabato 11 maggio spazio anche alle testimonianze di comunità nel corso delle quali si terrà l’intervento della giornalista reggina Maria Pia Tucci chiamata a raccontare la straordinaria esperienza della comunità lametina di Progetto Sud guidata dal coraggioso sacerdote bresciano don Giacomo Panizza.