Se l’acqua è un diritto di base per tutti gli esseri umani, a Taurianova tale diritto è un privilegio per pochi. L’acqua si paga cara, eccome se si paga cara.
I fatti – In questi giorni i cittadini taurianovesi si sono viste recapitare nelle proprie case le bollette dell’acqua che hanno come “periodo di riferimento: Conguaglio 2013”. E leggendo le cifre esose da pagare? Un dramma!
Ora, è pur vero che ricordando il compianto ministro Padoa Schioppa, che ebbe a dire in una delle sue infelici uscite, che “Le tasse sono una cosa bellissima (…)”, ma è pur vero che molti cittadini, direi tantissimi, si sono rivolti a questa redazione per lamentarsi con una seria aria di preoccupazione economica. Semplicemente, non hanno i soldi per pagare tali cifre (sic!).
Ora, nessuno dice, e men che meno noi, di non pagare le tasse, queste vanno pagate e nessuno si può sottrarre a tale dovere. Però, è anche vero che devono essere proporzionate ai diritti ed alle necessità di una comunità, senza creare panico e sofferenze soffocanti. Altrimenti, il risultato sarebbe il panico, l’evasione fiscale in un contesto dove c’è una città che ogni giorno che passa, da oltre un decennio a questa parte, si sta svuotando, morendo davanti agli effetti devastanti del tempo che non accoglie né incentiva a rimanere.
Precisando che questa “opera d’arte” di aumentare le tariffe è frutto della gestione commissariale, che per due anni, vista l’enorme mafiosità della città che ha scalzato dalla poltrona per ben due volte un sindaco eletto democraticamente dai cittadini e quindi, i “ripulitori” delle infiltrazioni mafiose hanno “igienizzato” la città, forse confusi che tale lavaggio dovesse avvenire con l’acqua, per mettersi al riparo hanno aumentato al massimo le tariffe con la deliberazione n. 33/2013. Nei fatti un’utenza domestica tra servizio di fognatura, depurazione ed acquedotto paga un totale per ogni metro cubo di 2,20 euro (sic!). Il risultato? Bollette raddoppiate, rispetto agli anni precedenti. Oltre a questi costi, c’è anche il colpo di teatro, l’aggiunta di una non precisata “Tariffa fissa” di 15 euro! Invece per altri tipi di utenze, le cifre superano i tre euro a mc.
Però poi, con la deliberazione (sempre dei campioni del commissariamento), n. 65/2015 le tariffe scendono a 1.90 euro a mc, e la sempre non precisata “tariffa fissa” a cinque euro. Oltre a letture sbagliate dei contatori, dove molte volte non corrispondono ai reali consumi e che necessitano di rettifiche e chiarimenti. Ma il Comune non aveva dato in gestione ad una società privata tale servizio di lettura dei contatori, pagandolo pure?
Churchill una volta affermò che «quando una nazione tenta di tassare se stessa per raggiungere la prosperità è come se un uomo si mettesse in piedi dentro un secchio e cercasse di sollevarsi per il manico».
La nostra presunzione se ce la consentite, è quella di farci portavoce verso il sindaco, a rivedere questa situazione (e sappiamo che lo può fare). perché non crediamo sia economicamente sostenibile da affrontare, vista la crisi drammatica che la città sta attraversando da oltre un decennio.
Ed a chi ha deliberato tali tariffe (e che ora sta altrove), diciamo, beh cosa dire? Quest’ultima considerazione ce la riserviamo senza scriverla, ma stando in silenzio……è meglio!
(GL)