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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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A Scilla in passerella la #Calabriaoltre gli inchini

A Scilla in passerella la #Calabriaoltre gli inchini

Partecipatissimo l’incontro al Lido Francesco: «Il Vangelo non è una clava ma un’interrogazione alla coscienza. Gli inchini sono un’opportunità per capire da che parte stare». Musolino: «La Chiesa abbia un ruolo liberante nella nostra terra»

A Scilla in passerella la #Calabriaoltre gli inchini

Partecipatissimo l’incontro al Lido Francesco: «Il Vangelo non è una clava ma un’interrogazione alla coscienza. Gli inchini sono un’opportunità per capire da che parte stare». Musolino: «La Chiesa abbia un ruolo liberante nella nostra terra»

 

 

«Il Vangelo non è una clava ma un’interrogazione alla coscienza. La verità
sbattuta in prima pagina dell’inchino a Oppido è un’occasione d’oro,
un’opportunità per chiedersi: tu da che parte stai?»: così *Giovanni
Ladiana*, superiore dei gesuiti di Reggio Calabria e tra i fondatori del
movimento *ReggioNonTace* a *#Calabriaoltre gli inchini*, quarta
declinazione di *Scilla in passerella*, l’evento organizzato dalla
*Filodrammatica
Scillese* con la direzione artistica di *Ossi di Seppia* e *Sabbiarossa
Edizioni*. «A chi abbiamo affidato la nostra sicurezza?» ha continuato
Ladiana «È il momento di metterci la faccia».m Un appello raccolto dalle
numerosissime persone accorse al *Lido Francesco* per sviscerare le
commistioni tra sacro e profano durante la serata moderata da lla
giornalista *Josephine Condemi*.

«La Chiesa può diventare sistema di potere o di servizio» ha sottolineato
il procuratore *Stefano Musolino* «e può avere un ruolo liberante nella
nostra terra, in cui la ‘ndrangheta reggina si può permettere di non
ricorrere all’intimidazione perché la società civile è già omertosa, per
una formazione culturale che incide sulla percezione della realtà». «È
singolare che la questione degli inchini non sia stata trattata in modo
strutturale» ha evidenziato* Alessandro Russo*, giornalista e uno degli
autori del libro-inchiesta *La ‘ndrangheta davanti all’altare*, «ne deriva
un paradosso: anche se la copertura mediatica del prodotto-Calabria negli
ultimi tempi è aumentata, il cono d’ombra informativo si è allargato, per
verità stereotipate diffuse da chi non ha contezza della complessità del
territorio». Da qui, l’importanza dell’impegno e della memoria: «Rispetto a
un paio di anni fa, sono stati fatti dei passi indietro» ha
puntualizzato *Alessio
Magro*, giornalista, tra i fondatori dell’archivio *Stop ‘ndrangheta*,
«Perché? Sembra si stia diffondendo una sorta di strategia identitaria di
difesa tesa all’individuazione di un nemico esterno che scredita la
comunità». Un’identità da riformulare con sinergie positive: «Occorre
imparare a coniugare il noi» ha sottolineato *Paola **Bottero*, giornalista
e una degli autori del libro-inchiesta *La ‘ndrangheta davanti all’altare*
«spesso qui in Calabria ci si inchina senza neanche accorgersene,
attraverso piccole rinunce quotidiane derivanti dalla solitudine. Forse,
imparando a stare gli uni accanto agli altri, a unire i puntini, diventa
più difficile abbassare la testa».

Durante il dibattito è stato offerto un rinfresco a cura del *Lido
Francesco*.

Scilla in Passerella stasera ritorna alla terrazza *Le Sirene*: alle ore
21:30 la *#Calabriaoltre il declino della politica*, con Giuseppe Raffa,
presidente Provincia Reggio Calabria, Demetrio Naccari e Mimmo Talarico,
consiglieri regionali, Nino Foti, vice coordinatore regionale Forza Italia,
moderati da Alessandro Russo.