La “Koa Bosco” è stata messa in piedi grazie all’impegno di don Roberto Meduri

di CATERINA SORBARA

A Rosarno nasce una squadra di calcio composta da soli africani

La “Koa Bosco” è stata messa in piedi grazie all’impegno di don Roberto Meduri

di Caterina Sorbara

Di recente, abbiamo parlato, della situazione dei migranti, nelle tendopoli dii Rosarno e San Ferdinando. Torniamo oggi sull’argomento, dando però una notizia positiva, inerente lo Sport. Abbiamo appreso che a Rosarno c’è una squadra di calcio, composta dai migranti africani che, cercano attraverso il calcio l’integrazione definitiva. La squadra si chiama “Koa Bosco”, e si è potuta realizzare grazie al parroco don Roberto Meduri. Gli iscritti sono 32, l’allenatore è Domenico Mammoliti di Gioia Tauro, studente di Teologia e prossimo diacono, il general manager è Domenico Bagalà. Le pubbliche relazioni sono affidate a Ngom Khadim, gli accompagnatori ufficiali sono: Mbengue Massek e Gueye Ibrahima, come preparatore atletico c’è Bassirou Mbengue, mentre come traduttore Diop Magatte. La squadra è in terza categoria. Quasi tutti i ragazzi hanno avuto nella loro terra un passato nel calcio. Molti sono laureati e qualcuno sogna di studiare qua in Italia. Attualmente, lavorano tutto il giorno nella raccolta delle ulive e delle arance. Il loro sogno è di poter restare in Italia ed integrarsi perfettamente con il paese. Don Roberto procura loro anche pasti caldi e l’acqua e, anche se i problemi nelle tendopoli non sono risolti (mi riferisco all’acqua, alla luce e ai servizi igienici), la realizzazione di questa squadra, rappresenta un raggio di luce nelle tenebre del tragico quotidiano che i migranti sono costretti ad affrontare. Lo sport è anche cultura e va da sé integrazione. Auguri dunque ai calciatori con la speranza che i loro sogni si possano realizzare, al più presto.