banner bcc calabria

A Rizziconi sequestrati manifesti affissi sui muri. Minori strumentalizzati per attaccare Dda e testimoni

banner bcc calabria

banner bcc calabria

Dei manifesti con attacchi rivolti agli inquirenti ma soprattutto all’ex sindaco Antonino Bartuccio che con le sue denunce ha consentito l’arresto di diversi presunti esponenti del clan Crea sono stati sequestrati dalla Dda. Usati dei bambini per attaccare il politico

A Rizziconi sequestrati manifesti affissi sui muri. Minori strumentalizzati per attaccare Dda e testimoni

Dei manifesti con attacchi rivolti agli inquirenti ma soprattutto all’ex sindaco Antonino Bartuccio che con le sue denunce ha consentito l’arresto di diversi presunti esponenti del clan Crea sono stati sequestrati dalla Dda. Usati dei bambini per attaccare il politico

 

 

RIZZICONI – Nel pomeriggio di ieri i carabinieri hanno provveduto al sequestro di sedici manifesti apparsi sui muri delle strade di Rizziconi. Nei manifesti, pensati come una lettera aperta, i figli minori venivano strumentalizzati per attaccare la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e l’ex sindaco Antonino Bartuccio, colui che con le sue denunce ha contribuito agli arresti degli uomini della famiglia Crea e dei suoi “sostenitori” nell’ambito dell’inchiesta “Deus” del 4 giugno scorso. 

A scrivere la “lettera ai cittadini”, definita un “omaggio agli innocenti, ideato da nonno Antonio” sono i familiari dell’ex assessore comunale con delega allo sport e allo spettacolo Domenico Rotolo, tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare e oggi rinchiuso nel carcere di Genova. Secondo l’accusa l’ex amministratore avrebbe supportato e “sposato” i desideri della cosca, padrone della libertà e dell’economia di una intera comunità. Un clan che sarebbe stato omaggiato anche nel corso della processione di San Teodoro dello scorso anno: un episodio sui è stata aperto un fascicolo dalla Dda, così come per i casi di Oppido Mamertina, Scido e San Procopio. Ieri Rizziconi è ritornata alla ribalta con un nuovo episodio.

«L’errore di mio papà – è scritto nel manifesto, e il cui scritto è fatto attribuire a un bambino di tre anni, figlio di Rotolo – è stato quello di mettersi in politica con una persona che secondo noi nutre amore e odio nello stesso tempo, amante della giustizia e della verità, ma anche dell’ingiustizia e della menzogna e quindi, fino a quando la giustizia, ma quella vera, non analizzerà bene le carte per portare avanti la verità e l’innocenza del mio papà, lui rimarrà lì ad aspettare rinchiuso gratuitamente». E «se qualcuno non lo sapeva adesso lo sa che questa è la pura verità». Il politico di cui non si fa il nome è quello dell’ex sindaco Antonino Bartuccio, di cui Rotolo era assessore.