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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 24 APRILE 2024

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A proposito di Mafia e Terrorismo islamico… L’opinione di Antonio Giangrande, scrittore, sociologo storico, blogger, youtuber, presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie

A proposito di Mafia e Terrorismo islamico… L’opinione di Antonio Giangrande, scrittore, sociologo storico, blogger, youtuber, presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie
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A proposito delle vittime della Mafia e del Terrorismo islamico ed i soliti
pregiudizi idioti. Per una volta, noi meridionali d’Italia vittime del
razzismo becero ed ignorante, mettiamoci nei panni di quei mussulmani che
terroristi non sono.

Il 19 marzo 2016 i media parlano della cattura di Salah Abdeslam, il
terrorista islamico detto «la bestia», capo del commando che la sera del 13
novembre 2015, al grido di «Allah Akbar», assaltò a Parigi il Bataclan. In
quella discoteca rimasero a terra i corpi di 93 persone. Per quattro mesi un
quartiere islamico, Molenbeek, gli ha fatto da rifugio. Molenbeek, quartiere
islamico di Bruxelles, a meno di un chilometro dal Parlamento Europeo. Cosa
sono a Molenbeek, tutti terroristi, o anche solo estremisti, o solo gente
ignara della presenza del terrorista? La risposta perentoria la dà
Alessandro Sallusti su “Il Giornale” del 19 marzo 2016. “No, sono quelli che
in molti definirebbero «islamici moderati», «integrati», «fratelli in altra
fede» – dice Sallusti -. Sono l’equivalente di quei «cittadini onesti» che
in Sicilia hanno protetto nell’omertà la latitanza di Totò Riina e Bernardo
Provenzano, i capimafia ricercati per anni in tutto il mondo che se ne
stavano tranquillamente a casa loro”.

Certo ci ricordiamo le immagini di quando, in talune città del Sud Italia,
alla cattura di qualche malvivente, in sua difesa, i suoi pochi amici e
parenti si frapponevano alle forze dell’ordine. Non vuol dire, però, che il
resto della cittadinanza fosse criminale e ne agevolasse la latitanza.

Certo è che l’islam è una religione, ma anche una setta: non esiste il
giusto o sbagliato, il bene o il male. Vale solo «o con me o contro di me».
E chi è contro è un infedele.

Ma questo vale, a ragion del vero, anche per il comunismo. Il comunismo è
anch’esso una religione-setta, ma ce ne passa a considerare tutti i
comunisti come terroristi durante gli anni di piombo con i morti ammazzati
dalle Brigate Rosse.

L’assioma vale, addirittura, per l’idiotismo. Sì perché dell’idiotismo si
fanno partiti politici che vanno per la maggiore. Incompetenti tuttologi
mediatici. Se non si è padano si è meridionale o mussulmano terrorista. Fa
niente se tra i padani ci sono gli stessi trapiantati arabi, africani e
meridionali, la cui propria origine denigrano richiamando mafiosità e
islamicità terroristica. Qualcuno dice che le altre religioni (ebrei,
buddisti, ecc.) e le altre comunità (cinesi, filippini, ecc.) non si sentono
per niente: dove li lasci, lì li trovi. Forse, perché, come gli scandali al
nord, non si ha interesse a parlarne e la devianza, quando non è islamica o
meridionale, non fa notizia?

Tra Mafia e Terrorismo Islamico, certamente nessuno deve dimenticare il
terrorismo di Stato: le morti per l’ingiustizia, come per la sanità, o per
la povertà e l’emarginazione.

Noi meridionali d’Italia che non siamo mafiosi e non siamo complici dei
mafiosi (tipo Riina o Provenzano) né siamo collusi con gli antimafiosi che
le aziende le mettono ko in nome dell’antimafia politica e
dell’espropriazione proletaria; noi che non siamo tali ma additati come se
lo fossimo, cosa penseremmo se qualche idiota dicesse che, per difendere la
propria sicurezza, si dovrebbe andare a bombardare da Roma in giù tutto il
Sud Italia come si farebbe in Siria o in Libia, perchè a Napoli come a
Palermo son tutti mafiosi per antropologia? O cosa penseremmo se si dicesse
che si dovrebbero cacciare tutti i meridionali dal meridione d’Italia,
perchè sono biologicamente e culturalmente mafiosi, come si vorrebbe fare in
Europa con tutti i mussulmani, considerati, da questi idioti, tutti
terroristi?

La risposta sarebbe: queste idiozie lasciamoli uscire dalle bocche dei
soliti noti. Ma altrettanto idiota sarebbe appoggiare la cazzata opposta del
falso buonismo: accogliamo pecore e porci, anche quando non siamo in grado
di ospitarli e di sostentarli.

Basterebbe, per buon senso, per difenderci da mafia e terrorismo islamico,
solo esercitare i dovuti controlli all’entrata e far rispettare le leggi
durante il soggiorno, inibendo, così, le speculazioni politiche della destra
e le speculazioni economiche della sinistra. Speculazioni create ad arte per
gli italioti.

Dr Antonio Giangrande