L’evento culturale è stato organizzato e curato dalla docente di lettere Rosanna Giovinazzo
di DANILO LORIA
A Polistena l’iniziativa “Pane amaro. Cento anni di emigrazione italiana”
L’evento culturale è stato organizzato e curato dalla docente di lettere Rosanna Giovinazzo
di Danilo Loria
POLISTENA (RC) – Un auditorium comunale gremito, ha fatto da cornice alla manifestazione “Pane amaro. L’identità perduta. Cento anni di emigrazione italiana”. Alla manifestazione hanno partecipato: Dante Maffia, poeta- scrittore; Rocco Paternostro, scrittore, docente di Letteratura italiana all’università La Sapienza di Roma; Antonio Filippo Corea, poeta ed emigrato di
ritorno”. L’evento culturale organizzato e curato da Rosanna Giovinazzo, docente di Lettere al Liceo Magistrale “G. Rechichi” di
Polistena, diretto da Giovanni Laruffa, ha visto la partecipazione di docenti ed alunni della scuola, autorità locali e cittadini. Tutti gli intervenuti hanno puntualizzato come “il fenomeno dell’immigrazione è insito nella storia italiana e soprattutto del sud del paese, con milioni di cittadini che hanno lasciato la propria terra per recarsi in altri lidi”. “La causa principale di questi viaggi – dicono gli esperti – è stata principalmente uno, il lavoro, oltre che un clima più favorevole o una condizione geografica migliore”. Ricordiamo che l’Italia è stata interessata dal fenomeno dell’emigrazione soprattutto nei secoli XIX e XX. Il fenomeno ha riguardato dapprima il settentrione e, dopo il 1880, anche il Mezzogiorno. Dai porti del Mediterraneo partirono molte navi con migliaia di italiani diretti in America per l’economia più favorevole. Nei secoli XIX e XX, quasi 30 milioni di italiani hanno lasciato la penisola italiana con destinazioni principali le Americhe, l’Australia e l’Europa occidentale. Attualmente vivono circa 80 milioni di oriundi italiani in differenti nazioni del mondo: i più numerosi sono in Brasile, Argentina e Stati Uniti d’America. Nei primi anni 2000 si è attenuato il flusso emigratorio dall’Italia nel mondo, caratterizzato attualmente per un quarto da professionisti spesso laureati usando il termine di “fuga dei cervelli”. “Sull’emigrazione della nostra penisola – hanno detto in coro gli intervenuti – si potrebbero scrivere fiumi e fiumi di parole. Un fenomeno che
ancora andrebbe studiato con più profondità ed attenzione”. Colei che ha organizzato e curato l’iniziativa, la docente Rosanna Giovinazzo, sottolinea che “l’atmosfera creatasi attorno a questo evento è stata proprio quella giusta fin dalla sua ideazione. Ho capito a pelle – continua- che il clima era più che positivo. E’ stato importante – prosegue la docente – avere tra di
noi, personaggi illustri come i professori Dnte Maffia, Rocco Paternostro e Filippo Antonio Corea, i quali creato pathos ed emozioni”. Per la professoressa Giovinazzo l’evento “è stato un momento di crescita umana e culturale per tutti, soprattutto per gli studenti, che vanno difesi dalla mistificazione della realtà cui sono soggetti. Meglio potremo difenderli – conclude – se sapremo offrire loro cultura, che è sensibilità, affinamento dell’animo e rispetto”.
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