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A Lamezia riunione di Giunta per discutere sull’atto intimidatorio ai danni di don Panizza

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Solidarietà anche da parte di Michelangelo Tripodi (Pdci)

A Lamezia riunione di Giunta per discutere sull’atto intimidatorio ai danni di don Panizza

Solidarietà anche da parte di Michelangelo Tripodi (Pdci)

 

 

Durante l’ultima riunione di Giunta, gli assessori e il sindaco di Lamezia Terme, si sono soffermati sull’attentato che ha colpito don Giacomo Panizza e il centro per minori stranieri non accompagnati della comunità Progetto Sud in un bene confiscato.

La Giunta tutta ha espresso profondo sdegno e preoccupazione per l’atto intimidatorio della vigilia di Natale e per la lunga teoria di eventi minatori che hanno interessato negli ultimi mesi il territorio della città, sintomo questo, di una crescente recrudescenza dell’attività criminale. Così come lo stesso Procuratore Vitello ha sottolineato, anche la Giunta, ha ribadito che occorre una reazione determinata coraggiosa e definitiva della società civile, della politica, delle professioni, delle forze sane della città, che devono continuare a isolare questi atteggiamenti in maniera netta e senza nessuno sconto alle forze criminali rifiutando ogni forma di connivenza anche indiretta.

Da anni, infatti, la città e le sue forze sane sono impegnate in uno sforzo di riscatto e di rinascita che, l’Amministrazione Comunale ha sostenuto e intende fermamente continuare a sostenere, se necessario con maggiore intensità in uno spirito di piena e  fattiva collaborazione con le diverse istituzioni, con le forze di polizia, la magistratura, che ringraziamo, a nome di tutti, per lo sforzo difficile e complesso che stanno affrontando.

Nessuno si senta solo, è il momento della coesione a tutti i livelli, è necessario che la parte positiva della città, che è la maggioranza,  reagisca e collabori.

Attestati di solidarietà a don Giacomo Panizza sono arrivati anche da Michelangelo Tripodi, segretario regionale del Pdci:

Il gravissimo attentato della ‘ndrangheta, perpetrato con una bomba fatta esplodere contro il centro “Luna Rossa” di Lamezia Terme gestito dalla Comunità “Progetto Sud”, guidata coraggiosamente da don Giacomo Panizza, è un atto di sfida e uno sfregio contro tutti i calabresi.

Ha proprio ragione don Panizza, il quale ha affermato che la bomba contro “Progetto Sud” è un chiaro segnale contro tutto il territorio, e, nel macabro gergo mafioso, i segnali e i simboli rappresentano elementi di fondamentale importanza.

Proprio per questi motivi la concreta solidarietà e vicinanza nei confronti di don Panizza e di tutti gli operatori della Comunità, che si trova in un bene confiscato alla ‘ndrangheta, deve essere ferma, puntuale e assoluta.

La quotidiana attività di una figura eminente come don Panizza è un fiore all’occhiello per una regione difficile e complicata come la Calabria, nella quale la presenza della ‘ndrangheta opprime drammaticamente tutti i gangli della società.

Lavorare concretamente, nel silenzio e senza i riflettori, accanto a tossicodipendenti, migranti e disabili rappresenta l’attività quotidiana di don Panizza che costituisce un esempio per il riscatto di questa terra.

Un’opera indispensabile che procura sollievo alle persone bisognose, sfortunate e svantaggiate.

Le dichiarazioni di don Panizza successive all’esplosione dell’ordigno sono un monito e una speranza.

Infatti, nonostante l’attentato subito, purtroppo l’ultimo di una lunga serie, don Giacomo Panizza ha, fortunatamente, affermato che non arretrerà di un millimetro e proseguirà, anzi con maggior vigore, nel suo impegno sociale.

In tal senso, noi Comunisti Italiani siamo incondizionatamente al fianco di don Panizza e dei suoi collaboratori nella battaglia contro la ‘ndrangheta e per il riscatto civile e sociale della martoriata Calabria.

Michelangelo Tripodi

redazione@approdonews.it