Droga tra Calabria, Puglia e Basilicata: 5 condanne per la rete che coinvolge Reggio, Vibo e Catanzaro
Apr 13, 2013 - redazione
La sentenza è stata emessa con rito abbreviato dal giudice per le udienze preliminari di Catanzaro. Gli arresti erano scattati a gennaio quando si era scoperto un giro di marijuana, cocaina e hashish che alimentava il capoluogo calabrese inviata dai clan Mancuso, Piromalli e Ruga
Droga tra Calabria, Puglia e Basilicata: 5 condanne per la rete che coinvolge Reggio, Vibo e Catanzaro
La sentenza è stata emessa con rito abbreviato dal giudice per le udienze preliminari di Catanzaro. Gli arresti erano scattati a gennaio quando si era scoperto un giro di marijuana, cocaina e hashish che alimentava il capoluogo calabrese inviata dai clan Mancuso, Piromalli e Ruga
CATANZARO – Cinque condanne a pene tra i sei anni e gli otto mesi di reclusione sono state inflitte nei confronti degli imputati accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti arrestati nel gennaio del 2012 nell’ambito dell’operazione della squadra mobile di Catanzaro chiamata “Doppio Canale”.
La sentenza è stata emessa dal giudice per le udienze preliminari distrettuale di Catanzaro al termine del processo con rito abbreviato. Le condanne riguardano Fiorenzo Catizone (8 mesi), Ivan Corapi ed Emaniele Iannazzo, Domenico Ruga e Vittorio Nicoletta (6 anni). Il pubblico ministero aveva chiesto condanne dai 4 ai 12 anni di reclusione. L’operazione “Doppio Canale” aveva portato ad individuare i componenti di due organizzazioni criminali dedite allo spaccio di droga a Catanzaro, e con collegamenti a Reggio Calabria e Vibo Valentia, Puglia e Basilicata. Per altri imputati è in corso il processo davanti al tribunale di Catanzaro.
Secondo la ricostruzione, la droga, fiumi di marijuana, cocaina e hashish, che spacciavano a Catanzaro arrivava dall’area ionica e da quella tirrenica della provincia di Reggio Calabria. Canali che si contrappongono al mercato del Napoletano, solitamente utilizzato dalla comunità rom. Le indagini della squadra Mobile, guidata da Rodolfo Ruperti, hanno permesso, infatti, di ricostruire l’esatta portata di due distinte organizzazioni, ma anche i collegamenti con le cosche del Reggino dei Piromalli e dei Ruga, e con quella dei Mancuso di Limbadi. Fino ai collegamenti con la Puglia e la Basilicata.