Sinceramente, non ci eravamo accorti che contro Azione serpeggiasse, all’interno della maggioranza — che supportiamo con correttezza e fedeltà — tutta questa acredine da parte di un alleato come Forza Italia. Non ce n’eravamo accorti, semplicemente perché non ci aspettavamo di dover diventare, di punto in bianco, il capro espiatorio di scelte che hanno radici politiche più profonde. Far passare oggi Azione come il nemico dichiarato della Giunta Regionale e, magari, anche come il pretesto che ha portato il Governatore a determinarsi su una scelta legittima — e forse anche condivisibile — è un po’ come sparare un fuoco d’artificio per coprire il rumore di fondo.
Certo, notiamo nervosismo, soprattutto nell’animo di qualche parlamentare forzista, che evidentemente è rimasto sorpreso, più di chiunque altro, da una mossa che probabilmente danneggia più lui che chiunque altro. Un nervosismo tagliente, perché arrivare a dare del “cameriere” a chi, per un’intera legislatura, non ha fatto altro che portare le istanze dei territori, dei cittadini, degli elettori — non sempre inclini o in linea con le scelte di governo — cercando comunque di conciliarle con quelle che erano le linee del mandato della Maggioranza, è sintomatico non solo di nervosismo, ma anche di una bassissima qualità del livello politico.
Azione rimane organica a questa Maggioranza fino alla fine della legislatura — il nostro futuro non lo decide Cannizzaro, che non è titolato a farlo — perché abbiamo un vincolo di mandato sacro, demandato dai calabresi che ci hanno votato e verso i quali, ancora una volta, qualcuno non ha perso tempo per mortificarli, con una spocchia e una boria che sinceramente riteniamo esagerata, ingiustificata, forse nemmeno molto meritata.
Perché se l’essere fedeli alla linea, al programma, al principio elettivo significa essere “camerieri”, non vogliamo immaginare la definizione per quanti rimangono prostrati per un posto al sole. E a proposito di “camerieri”, mestiere nobilissimo, si ricordi il deputato di Forza Italia — a cui tanto piace fare morali — che i nostri rappresentanti in Consiglio regionale sono persone che non hanno mai vissuto di politica. Hanno una storia umana e professionale riconosciuta dal Pollino allo Stretto e anche fuori dai confini regionali. Non sono stati pescati dalle schiere di lacchè, né miracolati dalla politica.
Siamo stati tra i più presenti, siamo stati tra i più collaborativi, abbiamo apportato quantità e qualità alla discussione politica in questi quattro anni nell’emiciclo del Consiglio regionale. Abbiamo solo posto un interrogativo: perché, pur essendo organici e leali alla maggioranza, non ci sia stata data la possibilità di dare il nostro contributo anche in termini operativi?
Non ci è mai stata data risposta. Ma comunque siamo andati avanti, pur tra il cannibalismo di qualche parlamentare che oggi pontifica dai palchi. – Ci è stato consegnato un passo evangelico a memento. Rispondiamo con un altro passo evangelico: “…Perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e portenti per ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti…” (Marco 13,22)
Coordinamento regionale Azione Calabria