Da Seminara, un appello a tutta la Calabria.
In seguito alle dimissioni del Presidente Occhiuto e in vista delle imminenti elezioni regionali, come Sindaco di Seminara, di un piccolo Comune che ogni giorno lotta per garantire servizi essenziali ai propri cittadini, sento il dovere di lanciare un messaggio chiaro e urgente: senza il pieno coinvolgimento delle amministrazioni locali — la vera ossatura della politica — senza un fronte territoriale concreto e determinato, i nostri territori continueranno a restare marginali, privi di rappresentanza e senza una voce forte.
Siamo noi, i Comuni, gli ultimi avamposti dello Stato, i presìdi quotidiani di speranza, coloro che raccolgono le istanze dei cittadini e trasformano i loro bisogni in obiettivi da perseguire. Siamo quelli che restano quando le luci delle campagne elettorali si spengono, e che continuano a lottare per contenere i disagi e garantire dignità e servizi.
Ma da soli, non possiamo più reggere il peso di abbandono, burocrazia e disuguaglianze.
Serve una nuova stagione politica, in cui le amministrazioni locali smettano di essere comparse e diventino protagoniste.
Dove le scelte su sanità, trasporti e lavoro partano dai bisogni reali di chi vive nelle aree interne, nelle periferie dimenticate e nei luoghi di confine, aree che forse la nostra amata Calabria conosce fin troppo bene.
Questo non è solo un appello. È un’urgenza democratica.
Chi crede davvero nella Calabria deve partire da qui: dai sindaci, dai consiglieri, dagli amministratori che ogni giorno fanno palpabile la speranza con impegno silenzioso e instancabile.
Serve una visione comune, un patto solido tra cittadini e istituzioni locali.
Oppure continueremo ad accettare che il destino della nostra terra venga deciso altrove, nei meandri dei palazzi, tra il luccichio freddo e distante dei vetri e degli specchi che fanno intravedere una politica lontana, incapace di vedere la fatica e la speranza dei nostri territori.