Dieci comuni della Piana di Gioia Tauro si consorziano per aderire al Pac

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Ieri la riunione dei sindaci a Taurianova per stabilire la programmazione da presentare per ottenere i finanziamenti previsti dal Piano d’azione coesione per i servizi di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti

Dieci comuni della Piana di Gioia Tauro si consorziano per aderire al Pac

Ieri la riunione dei sindaci a Taurianova per stabilire la programmazione da presentare per ottenere i finanziamenti previsti dal Piano d’azione coesione per i servizi di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti 

 

 

Sono Taurianova (capofila), Cittanova, Cosoleto, Delianuova, Molochio, Oppido Mamertina, Scido, Santa Cristina d’Aspromonte, Terranova Sappo Minulio e Varapodio, i comuni che hanno deciso di “consorziarsi” per partecipare ai

‘Servizi di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti’, programma nazionale che si colloca nell’ambito del Piano d’azione Coesione (PAC).

Di competenza del ministro per la Coesione Territoriale, è stato avviato, d’intesa con la Commissione europea, per accelerare l’attuazione di programmi finalizzati a favorire la coesione tra le regioni dell’Unione europea riducendo le disparità esistenti.

SERVIZI DI CURA all’infanzia e agli anziani non autosufficienti

Il Programma nazionale:

Ha una durata triennale, dal 2013 al 2015.
La sua attuazione è stata affidata al ministero dell’Interno, individuato quale autorità di gestione responsabile.
Le risorse stanziate sono destinate alle 4 regioni ricomprese nell’obiettivo europeo “Convergenza”: Calabria, Campania, Puglia, Sicilia.

La strategia che contraddistingue il programma è quella di mettere in campo un intervento aggiuntivo rispetto alle risorse già disponibili.
Di conseguenza, i beneficiari naturali del programma sono i comuni, perché soggetti responsabili dell’erogazione dei servizi di cura sul territorio.
Essi potranno avere accesso alle risorse una volta soddisfatti i requisiti organizzativi e progettuali richiesti dai piani territoriali di riparto.

L’obiettivo posto è quello di potenziare nei territori ricompresi nelle 4 regioni l’offerta dei servizi all’infanzia (0-3 anni) e gli anziani non autosufficienti (over 65), riducendo l’attuale divario offerta rispetto al resto del Paese.
La dotazione finanziaria è di 730 milioni, di cui 400 per i servizi di cura all’infanzia e 330 agli anziani non autosufficienti).

Le risorse saranno ripartite secondo piani regionali di intervento.
Con questa scelta si vuole favorire la presentazione e l’attuazione di progetti differenziati in relazione alle diverse normative regionali e alle diverse realtà territoriali.

I risultati attesi per i due ambiti di intervento sono i seguenti:

1) servizi all’infanzia:
a) aumento strutturale dell’offerta di servizi (asili nido pubblici o convenzionati; servizi integrativi e innovativi);
b) estensione della copertura territoriale e sostegno alla gestione delle strutture;
c) sostegno alla domanda e accelerazione dell’entrata in funzione delle nuove strutture;
d) miglioramento della qualità e della gestione dei servizi socio educativi.

2) servizi agli anziani non autosufficienti:
a) aumento del numero di anziani in assistenza domiciliare;
b) aumento e qualificazione dell’offerta di servizi residenziali e semiresidenziali;
c) miglioramento delle competenze di manager, operatori professionali e assistenti familiari;
d) sperimentazione di protocolli innovativi di presa in carico personalizzata dell’anziano socialmente “fragile”.