Cittanova, il termometro politico segna rovente: Sindaco ritira le deleghe, social in fiamme e accuse velate. L’ex vicesindaco Sgambetterra su Facebook posta una foto : “Scusateci se non prendiamo tangenti”. Ha l’obbligo di chiarire per il ruolo di ex amministratore pubblico”
Lug 08, 2025 - redazione
Cittanova, il termometro politico segna rovente: Sindaco ritira le deleghe, social in fiamme e accuse velate. L’ex vicesindaco Sgambetterra su Facebook posta una foto : “Scusateci se non prendiamo tangenti”. Ha l’obbligo di chiarire per il ruolo di amministratore pubblico”
Ieri a Cittanova, come preannunciato da Approdo, nei corridoi della politica locale, è arrivata la svolta: il sindaco ha ritirato ufficialmente le deleghe al vicesindaco Sgambetterra e al consigliere Guerrisi. Una decisione forte, presa nell’ambito delle sue prerogative istituzionali, che ha immediatamente infiammato il già teso clima politico.
Da caldo a rovente, il passo è stato breve. Bastava aprire i social per rendersene conto. Tra i post più chiacchierati della giornata, spicca quello firmato dall’ormai ex vicesindaco in quota Fratelli d’Italia, Sgambettera. Lo condividiamo per dovere di cronaca, perché il dibattito – almeno quello social – si è acceso proprio lì: tra like, condivisioni e commenti infuocati.
Ma attenzione: se quel post vuole essere più di uno sfogo e assume i contorni di una velata accusa o, peggio ancora, di un’allusione a fatti gravi, è necessario mettere dei punti fermi. In Italia, ogni amministratore pubblico ha l’obbligo morale – non la facoltà, come gli altri cittadini di denunciare all’Autorità giudiziaria. Postare, insinuare, seminare dubbi senza fare nomi e senza citare fatti circostanziati è solo un abuso della credulità popolare. È alimentare sospetti in modo irresponsabile.
E se tutto ciò avviene nel contesto della pubblica amministrazione, allora il danno è doppio: perché non colpisce solo la reputazione dei singoli, ma anche la fiducia dei cittadini verso le istituzioni.
La politica è confronto, è dissenso, è anche rottura. Ma resta un dovere imprescindibile: quello della trasparenza e del rispetto delle regole. Chi sa, parli. Ma nei luoghi giusti, nelle sedi opportune. Altrimenti, si tace e si lavora per il bene comune.
Perché la dignità di una comunità passa anche da questo.