Cittanova, il duro attacco di “Alternativa Popolare”, “Le bugie del sindaco Antico sono inaccettabili”
Mag 24, 2025 - redazione
Il responsabile del settore tecnico del Comune di Cittanova, Arch. Sabina Autellitano, con determina n. 221 del 31.3.2025, ha dato incarico al perito agrario, Antonio Riccardi di procedere a rilievo topografico relativamente alla lottizzazione convenzionata D’Ambrogio ed in particolare alla DIA (Denuncia d’Inizio Attività) prot. Ente n. 12027 del 02.08.2005 avente per oggetto: Progetto per la costruzione di un fabbricato in c.a. a due piani fuori terra con cantinato e copertura a tetto, da realizzarsi in Via Verona, Lottizzazione D’Ambrogio (Lotto 1) presentata dalla Ditta Antico – Tripodi, e la successiva DIA per piccole Varianti in corso d’opera prot. Ente n. 5425 del 09.04.2008, cioè al fabbricato del Sindaco e di sua moglie.
E’ assolutamente sconosciuta la motivazione dell’operato del Responsabile del settore tecnico, atteso che l’ordinanza di irrogazione sanzioni e di rilascio della parte di terreno pubblico occupata abusivamente sono allo stato ormai definitive ed incontestabili atteso l’esito dei giudizi, in particolare quello del TAR di Reggio Calabria, che ha rigettato in toto il ricorso dei coniugi Antico-Tripodi.
E’ notorio che il Sindaco sia stato contravvenzionato e sanzionato per avere edificato il suo fabbricato sito in Cittanova via Verona in maniera difforme da quanto assentito e che nella realizzazione dello stesso abbia occupato una porzione di terreno pubblico.
Il Sindaco, avverso l’ordinanza n. 3 del 04.11.2020 (ordinanza che irrogava la sanzione per la difformità del fabbricato e la demolizione per l’occupazione abusiva) ha presentato ricorso al tar DI Reggio Calabria, il cui esito è stato negativo per lo stesso, anche se il Sindaco si è vantato di una sua vittoria.
La vittoria nel giudizio la può vedere solo Il sindaco, poichè dalla lettura della sentenza viene fuori una netta sconfitta del sindaco, aggravata da una “lezione” di incompetenza professionale.
E’ doveroso evidenziare che il ricorso proposto dal Sindaco riguardava esclusivamente la sanzione pecuniaria e non anche il provvedimento riguardante l’occupazione di suolo pubblico (testuale dalla sentenza del TAR: “in relazione alle altre difformità rilevate il Comune ha emesso ordine di demolizione non impugnato”) per cui ancora più incomprensibile è la determina del Responsabile del settore tecnico che tenderebbe a rivedere un provvedimento mai contestato o a pensare male ci si azzecca.
Il Sindaco, dopo avere proposto ricorso, (parlava di vendetta politica, ma l’altro suo ricorso avverso la decadenza da consigliere comunale è stato bocciato da Tribunale, Corte di Appello e Cassazione) avanzava domanda di sanatoria (motivo per il quale il TAR ha ritenuto inefficace la sanzione) e non ricevendo risposta nei termini di legge, proponeva ricorso avverso il silenzio depositando motivi aggiunti.
Secondo il credo dell’avv. Antico, il TAR si sarebbe pronunciato a suo favore; peccato che il TAR dica altro.
In particolare al paragrafo 5 il TAR afferma: “Deve essere preliminarmente scrutinata l’eccezione di improcedibilità del ricorso principale sollevata dalla difesa della resistente amministrazione”.
Testuale: “L’eccezione è fondata”.
Il TAR statuisce “il ricorso principale deve essere dichiarato improcedibile (così come richiesto dalla difesa del Comune di Cittanova) per sopravvenuta carenza di interesse, dal momento che l’atto impugnato, al di là della intervenuta reiezione della domanda di sanatoria (la domanda di sanatoria non è stata accolta per cui l’abuso sussiste ancora oggi) è ormai inefficace non potendo essere portato ad esecuzione dall’amministrazione”.
Migliore sorte non ha avuto la decisione relativa all’impugnazione del silenzio con i motivi aggiunti.
Il TAR dice: “Chiarito che con i motivi aggiunti i ricorrenti hanno in effetti attivato il rito speciale avverso il silenzio inadempimento e che, per le ragioni esposte, l’azione non può essere riqualificata ai sensi dell’art. 32 comma 2 codice processo amministrativo, può essere delibata l’eccezione di irricevibilità del mezzo dedotta dalla difesa del Comune di Cittanova che precede logicamente quella relativa all’ammissibilità dell’azione.
Il Collegio reputa fondata l’eccezione di tardività del deposito del ricorso sollevata dalla difesa della resistente amministrazione”.
In maniera definitiva si ha: abuso non sanato e non più sanabile ed ordinanza di demolizione non impugnata.
Alla sentenza il Sindaco non ha proposto appello, anzi ha prestato espresso atto di acquiescenza.
La domanda sorge spontanea e questa va rivolta agli uffici comunali: se la situazione è ormai definitivamente accertata e consacrata in una sentenza non impugnata ed ormai in cosa giudicata, perché non si sono adottati i provvedimenti conseguenziali quali la nuova multa e l’esecuzione dell’ordinanza di demolizione? Cosa si aspetta? Perché invece di adottare i provvedimenti conseguenziali si dà incarico ad un tecnico esterno, utilizzando somme pubbliche, perché proceda nuovamente a misure che sono state già effettuate dai tecnici comunali e peraltro, si ribadisce, mai contestate? A chi conviene tutto questo? Di chi è l’interesse alla rivisitazione di una situazione ormai definitiva ed incontestabile.
Il beneficiario è sotto l’occhi di tutti.
Il nostro sindaco ha commesso un abuso edilizio, e nonostante la sentenza che ne accerta chiaramente la responsabilità, continua a negare ogni colpa e si erge a vittima di una vendetta politica.
Il nostro sindaco ha commesso un abuso edilizio ed oggi vengono distratte le risorse pubbliche per sistemare una posizione senza che alcuna istanza in tal senso sia mai stata avanzata da alcuno.
Il responsabile del settore tecnico procederà a rivisitazione di tutte le pratiche riguardanti gli abusi edilizi e relative a comuni cittadini o questa sua solerzia è dedicata solo a questa pratica?
Questa non è la gestione trasparente e corretta che ci aspettiamo da chi ci rappresenta.
Ma non sono solo le bugie del Sindaco a essere inaccettabili (in consiglio comunale ha dichiarato che la sua situazione personale “è a posto”; ovviamente così non è se ancora oggi è oggetto di attenzione da parte degli uffici competenti): quello che colpisce è il contegno degli uffici pubblici, che invece di fare rispettare la legge, si prestano a favorire il suo comportamento, dimostrando compiacenza e mancanza di trasparenza.
Questa sorta di complicità mina le fondamenta della nostra comunità e mette a rischio la credibilità delle istituzioni. La legge deve essere uguale per tutti, e nessuno può usare il ruolo pubblico per coprire i propri errori o favorire interessi personali.
È ora di dire basta! La nostra comunità merita rispetto, legalità e soprattutto onestà.
Noi di Alternativa Popolare chiediamo trasparenza, responsabilità e che chi ha sbagliato paghi.
Il coordinatore di Alternativa Popolare per Cittanova, Nino Cento