Cittanova, all’Ex Carcere 1904 un grande momento di legalità e memoria

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In occasione della Giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, la Scuola di Recitazione della Calabria, fondata e diretta da Walter Cordopatri, ha ospitato ieri nella sede dell’Ex Carcere 1904 un incontro di grande valore civile, che ha riunito magistratura, cinema e istituzioni per un dialogo dedicato a legalità, memoria e responsabilità verso le nuove generazioni.

L’appuntamento si inserisce idealmente nel percorso culturale avviato in questi giorni a Cittanova, anche grazie alla presenza di Giffoni sul territorio, confermando il ruolo della Scuola come presidio culturale e formativo capace di educare i giovani alla consapevolezza civica attraverso l’arte.

Protagonisti del confronto sono stati Sebastiano Ardita, magistrato e autore del libro Al di sopra della legge (2022), e la regista Debora Scalzo, che ha presentato una versione ridotta della sua opera Paolo vive, candidata ai David di Donatello 2025 come Film d’esordio – Opera Prima e dedicata alla memoria del giudice Paolo Borsellino. Due sensibilità diverse ma unite dall’impegno nel trasmettere ai più giovani i valori della legalità e della dignità delle istituzioni.

Al termine del dialogo, gli allievi della SRC hanno voluto omaggiare Sebastiano Ardita e Debora Scalzo con due targhe commemorative e con i kit ufficiali della Scuola: un gesto simbolico per sottolineare la gratitudine e il senso di appartenenza a una comunità che pone la cultura e la legalità al centro del proprio percorso formativo. All’incontro sono intervenuti, oltre a Cordopatri, Domenico Antico, Sindaco di Cittanova  e rappresentanti delle Forze dell’ordine.

Il ruolo simbolico dell’Ex Carcere 1904

Durante l’evento, il direttore della Scuola, Walter Cordopatri, ha sottolineato la forza evocativa del luogo e il significato profondo dell’incontro:« La giornata conclusiva di School Experience 5, vissuta oggi nella nostra sede SRC dell’ex Carcere 1904, ha avuto un’intensità speciale: un luogo carico di storia che si è trasformato ancora una volta in spazio di dialogo, coraggio e visione. La presenza del magistrato Sebastiano Ardita e di Debora Scalzo ha offerto ai nostri studenti un confronto raro e necessario. Abbiamo condiviso la visione dello short movie “Paolo Vive” e approfondito il libro “Al di sopra della legge”, guidati da una moderazione attenta e brillante della giornalista Tiziana Barillà, insieme al Sindaco Domenico Antico e al Consigliere metropolitano Michele Conia. Docenti, allievi, autorità e forze dell’ordine hanno reso questo finale un abbraccio collettivo alla cultura. Una chiusura intensa, che conferma ancora una volta la straordinaria forza della collaborazione tra Giffoni e la Scuola di Recitazione della Calabria».

Cinema, legalità e nuove generazioni

La regista Debora Scalzo ha evidenziato l’importanza del dialogo con i giovani e il valore educativo del suo lavoro:« Sono davvero molto felice di presentare oggi “Paolo Vive”: un progetto che promuove l’educazione alla legalità e racconta la storia di un grande uomo come il giudice Paolo Borsellino. Essere qui, insieme a tanti giovani, è un’emozione indescrivibile (…). Iniziative come questa sono un grande motore di impegno sociale, capaci di lasciare un segno vero. La Calabria, proprio come la mia Sicilia, è ricca di talenti straordinari».

La testimonianza del mondo della giustizia

Nel suo intervento, Sebastiano Ardita ha rimarcato il valore di portare la cultura della legalità in luoghi simbolici come l’ex struttura detentiva:« È molto importante aver inserito, all’interno di questa esperienza della Scuola di Recitazione della Calabria, eventi che tracciano il perimetro della realtà della giustizia nel nostro Paese: le carceri, i luoghi della rieducazione, i processi e l’attività giudiziaria. Tutto questo è stato realizzato in un contesto di alto livello, in un luogo che un tempo era destinato alla privazione della libertà e che oggi diventa spazio aperto all’arte e al confronto. Cultura e legalità, cultura e giustizia, cultura e società sono realtà che devono andare insieme».

Dopo l’incontro, il magistrato Sebastiano Ardita ha visitato gli spazi della Scuola di Recitazione della Calabria, soffermandosi sulle aule, sul teatro interno e sugli ambienti ricavati dall’antica struttura detentiva. Ardita ha espresso grande apprezzamento per l’identità del luogo, riconoscendo come gli spazi si sposino perfettamente con lo spirito dell’evento e con la missione educativa della Scuola.

Un ponte tra arte, formazione e responsabilità sociale

L’incontro ha riaffermato la missione della Scuola di Recitazione della Calabria: formare giovani artisti che siano, prima di tutto, cittadini consapevoli. Un luogo in cui l’apprendimento del linguaggio scenico va di pari passo con l’educazione all’etica, al rispetto e alla legalità.

Il credito fotografico degli scatti allegati è “FILIPPO TOSCANO”