Celebrato il 173esimo anniversario della Polizia di Stato. Il discorso del questore di Reggio Calabria

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Sig. Prefetto, Magnifico Rettore, Sig. Presidente la Corte d’Appello, Sig. Procuratore Generale, Sigg. Magistrati, illustri Autorità Civili, Militari e Religiose, pregiatissimi ospiti, cari studenti, stimatissimi colleghi, vi ringrazio per essere qui ad impreziosire con la vostra presenza la cerimonia.

Oggi ricordiamo il 173° Anniversario dalla Fondazione della Polizia.

Quest’oggi, dunque, vogliamo sottolineare, ricordando con voi, l’impegno e la dedizione dei “poliziotti” che, come dice la nostra Carta Costituzionale, quotidianamente prestano il loro “servizio” con disciplina e onore.

Invero la Costituzione parla di “cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche” che hanno il “dovere di adempierle”, appunto, “con disciplina e onore”; io, invece, parlo di “servizio” perché è così che usa dire un poliziotto, perché “Noi” non andiamo al lavoro ma “in servizio”, perché “Noi” non svolgiamo semplicemente “pubbliche funzioni” ma “serviamo lo Stato” e, prima ancora, i suoi cittadini con passione, coraggio e l’orgoglio di indossare la nostra uniforme.

Preliminarmente, ritengo doveroso rivolgere un pensiero ai nostri tanti, troppi caduti, che abbiamo ricordato quest’oggi con la deposizione di una corona, ai piedi della targa loro dedicata in Questura, e soprattutto con una preghiera.

Il loro sacrificio e la loro memoria devono essere per noi sempre presenti e rappresentare una vera e propria stella polare nello svolgimento quotidiano del nostro servizio al cittadino e allo Stato.

Quelle vite spezzate, quelle “divise insanguinate” sono l’espressione compiuta della sublimazione del “dovere” di presenza, di ausilio e di tutela della collettività e dello Stato di diritto.

Ricordare i nostri colleghi caduti non è, quindi, solo rispetto, non è solo fare memoria ma è, soprattutto, sottolineare “l’appartenenza” ad una tradizione di orgogliosa fedeltà alla Patria che ci richiama al giuramento prestato, alla responsabilità ed alla continuità dell’impegno nei confronti dei cittadini affidati alle nostre cure.

Ecco, il distillato di questi concetti, invero, sta tutto nel nostro motto #essercisempre.

Ancora, in tema di sentimenti di appartenenza alla gloriosa famiglia della Polizia di Stato, mi piace ricordare l’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, della quale mi onoro di essere socio Benemerito ed Onorario.

Gli amici dell’ANPS sono veri e propri “Poliziotti per sempre” e sono, più di ogni altro, i custodi della nostra memoria.

A loro va la mia profonda stima per quanto hanno dato alla nostra causa e alla collettività.

Secondo le regole del protocollo, dovrei, a questo punto, presentare i dati, le percentuali, le cifre dell’attività svolta nell’ultimo anno dalla Polizia di Stato nel nostro territorio ma so che, senz’altro, vi tedierei al pari di quanto io stesso mi sia annoiato nelle numerose occasioni in cui ho ascoltato altri esibire freddi numeri, spesso spiegati con accorta indulgenza.

Ho preferito, superando le liturgie del cerimoniale, compendiare in una nota esplicativa, che sarà consegnata agli organi di stampa, il resoconto delle attività relative all’ultimo anno.

È stato un anno di intenso e faticoso lavoro in cui la Polizia di Stato, con tutte le sue articolazioni territoriali, ha rafforzato l’azione sinergica sia con la Magistratura che con le altre Agenzie che si occupano di sicurezza in uno scenario in rapido divenire.

Riforme profonde hanno inciso sul nostro modo di lavorare ma la grande capacità di adattamento alle novità ha consentito di mantenere elevati gli standard di produttività.

È proprio questa una delle cose di cui vado maggiormente orgoglioso, cioè la capacità che possiede la struttura, che mi onoro di guidare, di adattarsi alle nuove esigenze, di affrontare le novità, in una parola di essere duttile e di saper fornire risposte rapide e concrete alle esigenze di sicurezza emergenti.

In quest’ultimo anno, sotto il profilo dell’ordine pubblico, abbiamo affrontato anche alcuni scenari complessi come, ad esempio, il G7 del Commercio Internazionale o il Concertone RAI di Capodanno. In queste, come in occasione delle tante altre manifestazioni di carattere sportivo o spettacolare che hanno interessato la nostra provincia, la Questura e, più in generale la Polizia di Stato reggina, ha garantito la necessaria cornice di sicurezza, lavorando in strettissima sinergia con le altre “Agenzie” che si occupano di sicurezza nel nostro territorio, e così dimostrando l’efficienza della “Squadra Stato”, abilmente guidata dal Sig. Prefetto, nella sua declinazione afferente la “Security”.

I risultati positivi sotto il profilo dell’O.P. sono anche il frutto della pianificazione fatta nel c.d. “Tavolo Tecnico del Questore” che, ricevuto il testimone dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto, si qualifica come imprescindibile strumento di governo tecnico degli eventi pubblici, di armonizzazione degli aspetti di “security” e di quelli di “safety”, di condivisione delle conoscenze, di analisi delle criticità e, soprattutto, svolge una funzione che io reputo insostituibile e cioè il coinvolgimento di tutti gli Enti e dei privati interessati all’evento, che finiscono col percepire il proprio ruolo come parte sostanziale e fondamentale di un disegno comune il cui esito finale è inscindibilmente legato alla partecipazione responsabile di ogni singolo attore.

Il risultato è, quindi, il prodotto della collaborazione piena e leale tra il Sig. Prefetto d.ssa Clara Vaccaro, che nuovamente ringrazio per la sapiente regia, la Polizia di Stato e gli altri Enti che nel nostro territorio si occupano di sicurezza con i cui Comandanti, il Generale Cesario Todaro e il Colonnello Agostino Tortora, si è costruito e consolidato un rapporto positivo, franco e costruttivo nell’unico interesse di fornire il miglior servizio possibile alla collettività.

In quest’ultimo anno, poi, sono state molteplici le occasioni in cui la Polizia di Stato, insieme alle altre forze di polizia, ha disimpegnato servizi Interforze, soprattutto nelle aree in cui maggiore è il degrado, estendendo la partecipazione anche alle Polizie Locali e così mettendo a fattor comune non solo le forze ma soprattutto le competenze, con una “contaminazione di saperi” che non può che essere volano di crescita reciproca per tutti gli attori e che finisce col fornire al cittadino un servizio integrato e più efficace.

Anche in tema di Controllo del Territorio, con l’aumento quantitativo e qualitativo degli operatori destinati a questo settore, si sono avuti sensibili miglioramenti sia in termini di pattuglie su strada che di risposta alle chiamate di soccorso. Invero, soprattutto, in tema di polizia di prevenzione se è vero che non si può controllare il risultato (non sapremo mai, infatti, quanti reati in più sarebbero stati consumati se ci fosse stata una pattuglia in meno) è pur vero che si può controllare la prestazione.

Il risultato dell’ultimo anno è soddisfacente in termini numerici con aumento delle pattuglie sul territorio e il conseguente incremento dei controlli di persone e mezzi.

Limitandomi al solo U.P.G.S.P., in sostanza le “Volanti” che operano a Reggio Calabria, vi rimetto che negli ultimi 12 mesi sono state arrestate nr. 188 persone (con incremento rispetto all’ultimo anno dell’11,24%), nr. 226 sono denunciate in stato di libertà (con incremento del 19%), si è proceduto al controllo di nr. 58367 soggetti (con incremento del 95%). Questi dati sono la risultante di un numero di pattuglie che l’UPGSP ha messo su strada pari a nr. 8119 con un incremento rispetto all’anno precedente del 23%. A questi numeri vanno aggiunti quelli dei servizi resi dagli Uffici Controllo del Territorio dei 9 Commissariati di P.S. distaccati e dal Reparto Prevenzione Crimine di Siderno, il che fa comprendere quale sia lo sforzo nell’attività di prevenzione fatto dalla Polizia di Stato a beneficio della collettività provinciale e a cui si affianca quello posto in essere dall’Arma, in una sinergia, fatta anche di supporto reciproco, che garantisce l’efficacia della risposta e la sicurezza degli operatori su strada.

Sempre in questo ambito, mi piace sottolineare il lavoro, spesso oscuro, della Sala Operativa provinciale, ormai divenuta ancora più centrale con l’avvento del nuovo Numero Unico Europeo. Se è vero, infatti, che i poliziotti che operano sulla Volante sono il nostro front-office sulla strada e sono quelli che, di fatto, sono a contatto con i richiedenti l’intervento e con il loro dolore, non può dimenticarsi come coloro che presidiano la Sala Operativa siano i veri registi di una grande quantità di azioni di pronto intervento e soccorso, spesso delicate e tra loro correlate, in cui si concretizza il servizio di Controllo del Territorio e Soccorso Pubblico.

Nel corso dell’anno, poi, si sono consolidati gli già sperimentati moduli operativi, con il coinvolgimento delle altre Forze di Polizia, delle Polizie locali e dei Militari dell’E.I. di “Strade Sicure”, che hanno anche consentito la prevenzione e il contenimento della c.d. malamovida.

Oltre a questi aspetti, in tema di prevenzione “lato sensu”, mi piace ricordare:

✓ l’importante e spesso oscuro lavoro della Digos, anch’essa destinataria di nuove risorse, che, supportata dalle UIGOS dei Commissariati distaccati, segue in modo intelligente e discreto le vicende più spinose che si agitano in provincia, fornendo un insostituibile contributo informativo anche per la predisposizione dei servizi di Ordine Pubblico;

✔ la specificità dell’azione della Polizia Stradale e della Polizia Ferroviaria in tema, rispettivamente, di sicurezza autostradale e di prevenzione dei reati nelle stazioni e sui treni;

✔la peculiarità del prezioso servizio reso dalla Sezione Operativa Sicurezza Cibernetica in tema di protezione dalle insidie della rete internet;

✓ il fervore operativo, efficace e deciso, dei Commissariati di P.S. di Gioia Tauro, Siderno, Palmi, Polistena, Bovalino e Villa San Giovanni, insostituibili presidi di legalità in territori in cui storicamente è presente una criminalità aggressiva e determinata;

✔l’operosità dei Commissariati di Pubblica Sicurezza di Condofuri, Taurianova e Cittanova che, in contesti notoriamente complessi, riescono, pur con le scarne risorse a disposizione, a garantire puntualmente le attività provvedimentali loro delegate e sono per quei territori importanti riferimenti per la popolazione e le istituzioni;

✔ la laboriosità degli Uffici con competenze di Polizia di Frontiera che garantiscono, senza sbavature, la security aeroportuale nell’ormai consolidata realtà dell’aeroporto Tito Minniti e quella marittima presso il gigantesco Porto di Gioia Tauro;

✓ il prezioso ed insostituibile lavoro delle donne e degli uomini del V Reparto Volo che fornisco le adeguate coperture dall’alto in occasione di servizi di Ordine Pubblico, di Polizia Giudiziaria o si cimentano in perigliosi interventi di Pubblico Soccorso;

✔l’attività della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale, che attiene al rilascio o al diniego di Licenze ed Autorizzazioni di polizia e a quello dei Passaporti. In questo campo, un enorme sforzo di snellimento delle procedure è stato fatto in quest’ultimo anno con ricadute positive, in termini di risposta, all’utenza. Sulla scorta di istruttorie rassegnate sempre della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale, il sottoscritto ha poi adottato nr. 4 provvedimenti, in base all’art. 100 del TULPS, di Chiusura temporanea di Locali Pubblici, dove si erano verificati gravi reati o che risultavano assiduamente frequentati da pregiudicati;

✓ lo sforzo quotidiano degli uomini e delle donne dell’Ufficio Scorte e dei Commissariati che disimpegnano identico servizio e che, pur con risorse umane limitate, riescono, senza sbavature, a garantire la sicurezza dei tanti tutelati;

✔l’efficace azione della Divisione Anticrimine che ha prodotto, nell’anno preso in considerazione, una pletora di provvedimenti di prevenzione, tra Fogli di Via e Avvisi Orali nonché ha elaborato numerose Proposte di Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza e di Misure di Prevenzione Patrimoniale, anche nei confronti di individui che si sono resi protagonisti di gravi condotte di Stalking o di Maltrattamenti in famiglia. Nella medesima ottica sono stati emessi nr. 61 Ammonimenti del Questore nei confronti di stalker e maltrattanti e la medesima Divisione ha istruito ed emesso nr. 19 provvedimenti di DASPO nei confronti di altrettanti soggetti che, in occasioni di manifestazioni sportive, si sono resi protagonisti in provincia di atti di violenza o di turbative dell’Ordine Pubblico nonché di un solo provvedimento di DACUR, cioè il c.d. Daspo Urbano, strumento che tutela la vivibilità ed il decoro delle città ed inibisce l’accesso e l’avvicinamento ad alcune aree considerate sensibili (come ad esempio i centri storici) ad autori di disordini, comportamenti violenti, spaccio di droghe e altre illegalità ma che necessità, quale indefettibile presupposto per la adozione da parte del Questore, di appositi regolamenti comunali che in tante realtà non sono stati adottati ovvero opportunamente aggiornati;

✔ la febbrile attività dell’Ufficio Immigrazione che, oltre ad occuparsi del rilascio di oltre una decina di migliaia di titoli di soggiorno, si confronta con l’immigrazione irregolare, in perfetta sinergia con il Commissariato di P.S. di Siderno e il Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, in occasione dei 40 sbarchi che hanno interessato i nostri Porti e le nostre coste. Importante è stata altresì l’attività volta alle Espulsioni di irregolari che si è sostanziata, nell’ultimo anno, in nr. 109 provvedimenti effettivamente eseguiti tramite accompagnamento alla frontiera, rimpatrio volontario o trattenimento presso un Centro per i Rimpatri;

✔l’impagabile lavoro disimpegnato, sovente con enormi sacrifici personali e familiari, dagli uomini del XII Reparto Mobile di Reggio Calabria che sono spesso impegnati in turni prolungati il cui peso è ancor più avvertito quando, come spesso accade, è svolto lontano dalla sede di servizio;

Del pari non posso tacere del prezioso lavoro di quelle altre articolazioni, come l’Ufficio Tecnico Logistico, l’Ufficio Risorse Umane, l’Ufficio Amministrativo Contabile e l’Ufficio Sanitario, che, seppur con una intuibile minore visibilità, consentono a tutti noi di poter lavorare con maggiore serenità fornendo, organizzando e curando le risorse umane, strumentali ed economiche necessarie a far funzionare questa complessa macchina. Del pari, un ringraziamento al nostro Cappellano per la sua preziosa opera di assistenza spirituale.

Sottolineo, poi, l’impegno e la professionalità del personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno che opera in Questura e negli altri Uffici della Polizia di Stato cadenti in provincia. Sono donne e uomini senza il cui qualificato apporto tutto sarebbe molto più difficile.

Ultimo ma non ultimo, un pensiero non può non andare al mio Ufficio di Staff.

Mi riferisco, ovviamente, all’Ufficio di Gabinetto e al il mio Vicario, il dr. Angelo Morabito.

Soprattutto con loro pianifico i servizi di Ordine Pubblico, con loro mi confronto quotidianamente prima di assumere molte delle decisioni più delicate sulle tematiche organizzative e sulla sperimentazione di nuovi moduli operativi.

Invero, durante quest’ultimo anno sono state quasi 3800 le ordinanze imbastite dall’Ufficio di Gabinetto per disciplinare altrettanti servizi di Ordine Pubblico e tra queste numerose sono state le occasioni in cui la pianificazione e l’attuazione dei servizi si è presentata come particolarmente impegnativa e complessa.

Oltre alla pletora dei servizi organizzati, spesso in emergenza, a cagione del fenomeno migratorio e a quelli che, pur articolati, si reiterano negli anni, voglio ricordare, come già accennato a tergo, i complessi servizi disimpegnati nel luglio scorso per la gestione della sicurezza del Vertice G7 del Commercio Internazionale, che ha coinvolto buona parte del territorio provinciale, e quelli che hanno consentito ad una gran quantità di spettatori la serena fruizione del Concertone di Capodanno organizzato dalla RAI proprio a Reggio Calabria. Sempre nell’ambito dell’attività a tutela dell’Ordine Pubblico, non va dimenticata, l’adozione da parte del sottoscritto di numerosi Divieti di Esequie in forma pubblica nei confronti di altrettanti soggetti condannati per mafia.

I decreti di divieto di esequie in forma pubblica sono stati in nr. di 15 in quest’ultimo anno e questo potrebbe apparire un numero elevato in altre regioni d’Italia ma operiamo in provincia di Reggio Calabria e ci rapportiamo con una realtà che è storicamente pervasa dalla criminalità organizzata che, qui, come ben sapete, si chiama ‘ndrangheta.

Ed è proprio la lotta alla ‘ndrangheta, la cui ingombrante presenza soffoca questo fantastico territorio, che è in cima alle priorità del Questore di Reggio Calabria e della Polizia di Stato.

Nella battaglia di repressione dei fenomeni criminali, piena e leale è la collaborazione con la Magistratura inquirente, cui la Polizia di Stato, oltre alla collaborazione degli uomini e delle donne delle Sezioni di Polizia Giudiziaria incardinate presso le Procure, ha offerto, nell’anno decorso, ulteriori risorse umane e materiali da impiegare nell’ambito delle indagini.

Al fine di aggredire in modo ancor più deciso il fenomeno criminale e, soprattutto, la sua espressione più pericolosa, cioè la ‘ndrangheta, è stata, infatti, rafforzata la Squadra Mobile che, unitamente alla SISCO e con l’insostituibile supporto del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica e delle Squadre di P.G. dei Commissariati distaccati, è a disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nonché delle Procure di Palmi, di Locri e della Procura dei Minori reggina.

Tuttavia, pur se determinata, l’attività di repressione non potrà mai raggiungere il risultato che vogliamo, cioè la sconfitta definitiva della ‘ndrangheta, senza debellare la cultura che purtroppo la supporta. Questo risultato passa senz’altro da un necessario ribaltamento culturale, una vera e propria rivoluzione copernicana che deve partire dalla piena informazione e dalla corretta formazione dei giovani e, soprattutto, dalle alternative che loro vengono offerte.

Ai giovani di questa terra mi permetto di ricordare che la strada pianeggiante o, addirittura, in discesa conduce spesso a successi illusori. Il crimine con le sue chimere, le sue ricchezze, i suoi modelli è fortemente attrattivo ma di norma conduce al carcere o addirittura alla morte. Basta guardarsi attorno: i criminali si uccidono tra loro, finiscono in carcere per tanti tanti anni o, ben che gli vada, vivono da latitanti nascondendosi come topi per sottrarsi alla cattura o, peggio ancora, a scampare ai killers delle consorterie rivali.

Occorre rifuggire da questi modelli effimeri e con impegno e fatica seguire la strada più irta, rimboccandosi le maniche.

Ai giovani, quindi, dico: non abbandonate mai i vostri sogni, studiate e lavorate con impegno ed onestà, battetevi per una società più giusta e non mollate mai, neanche quando tutto potrebbe apparire perduto. Ricordate che c’è sempre un’altra via, mantenete la barra dritta, acquisite con passione gli strumenti culturali che vi necessitano ed i risultati verranno. Ricordate sempre che qualunque sia la posizione da cui partite sarete sempre e soltanto voi gli artefici del vostro futuro.

Certo è anche vero che fino a quando, ed è triste dirlo, i nostri giovani non troveranno sbocchi lavorativi dignitosi nella loro terra saranno costretti ad allontanarsi o diventeranno facile preda delle consorterie criminali che promettono falsamente facili guadagni e potere.

Quindi, per concludere, mentre ai nostri giovani dico: “i mafiosi sono uomini senza onore che vi rubano il futuro con false promesse, state lontano da loro”, alla politica chiedo di percorrere ogni strada possibile per permettere a questi nostri ragazzi di crescere nella loro terra, rendendola migliore.

Completato questo ampio excursus sulle attività della Polizia di Stato in provincia di Reggio Calabria, mi avvio a conclusione.

In un’epoca in cui tutto muta a ritmi vertiginosi, anche noi della Polizia di Stato proviamo e, con un pizzico di immodestia, direi che ci riusciamo, ad essere, come si dice, sul pezzo.

Riforme e rivisitazioni organizzative fanno della nostra Istituzione un cantiere aperto.

Anche a livello provinciale, in quest’ultimo anno, abbiamo avviato e realizzato percorsi di riorganizzazione per rendere la nostra struttura più snella ed aderente alle richieste di sicurezza che ci giungono dalle comunità.

Talvolta profonde e finalizzate a recuperare risorse umane da impiegare in modo più proficuo per la collettività, si tratta di rivisitazioni organizzative, spesso coraggiose, ed in parte condivise con le Segreterie Provinciali delle OO.SS. della Polizia di Stato, che ringrazio per gli utili suggerimenti che, talvolta, ci aiutano a rendere più sereno il già faticoso lavoro dei nostri uomini, con conseguenti ricadute positive sul servizio offerto ai cittadini.

In buona sostanza, quello decorso è stato un anno molto impegnativo che la struttura ha saputo affrontare soprattutto per la professionalità indiscussa e l’impegno incondizionato che molti hanno offerto.

In vista di questa nuova stagione che si profila all’orizzonte e che sarà frutto dell’azione di rinnovamento finalizzata a rendere ancor più efficiente la Polizia di Stato, permettetemi, da ultimo, di rivolgermi direttamente ai miei uomini, con una serie di riflessioni.

Ecco, “Ragazzi”, io credo, mi consentirete la franchezza, che si possa diventare “Poliziotti” per caso ma non si può fare a lungo questo mestiere, non si può adempiere a questa nostra vera e propria “missione” senza che affiorino, nell’intimo di ciascuno di noi, quelle nobili motivazioni che consentono di affrontare una vita fatta di ansie e sacrifici, personali e familiari, a fronte di una carriera lenta e con poche soddisfazioni economiche.

Riprendendo i concetti espressi tanti anni fa sull’argomento da un noto giornalista e scrittore, mi spingo a dire che solo le persone rispettabili comprendono fino in fondo il nostro sacrificio quotidiano.

Al contrario, buona parte della cosiddetta società civile esige da noi solo che i delitti vengano scoperti e i delinquenti assicurati alla giustizia.

Se non ci riusciamo ci considera, se va bene, degli incapaci o, addirittura, dei venduti alla criminalità.

Quando, invece, ci riusciamo capita, non di rado, di essere sospettati di avere usato mezzi illeciti e violenti.

E vi ricordo ancora che mentre qualunque criminale, anche il più violento, avrà spesso dalla sua schiere di benpensanti pronte a difenderlo, il poliziotto raramente potrà contare su qualcuno.

Anche se cadiamo in servizio non vi aspettate ringraziamenti perché questo fa parte dei rischi del mestiere.

Invero l’unica cosa che siamo certi non ci tradirà è l’applicazione della norma che ci protegge e ci rende forti.

Nessuno ci obbliga a fare i poliziotti se non quei sentimenti profondi che sono la passione per questo stupendo lavoro ed il coraggio con cui lo facciamo e che ci permette di affrontare e dominare la paura senza rinunciare alla dimostrazione dei più nobili attributi della natura umana.

E poi, donne e uomini della Polizia di Stato, non dobbiamo mai dimenticare quei pochi minuti di soddisfazione che ci riserva la giornata.

Quelli in cui, prima di uscire di casa per andare in servizio, guardandoci allo specchio possiamo dire: “Eccolo qui! Eccolo qui lo sbirro che si prepara a rischiare anche oggi la pelle per difendere quella degli altri. Senza di lui i figli di papà e mammà si sentirebbero persi e non oserebbero nemmeno uscire di casa”.

Ecco, questo è uno dei pochi compensi che possiamo aspettarci da questo nostro stupendo mestiere.

Detto questo, mi rendo conto, come vostro Capo, come non sia facile richiedervi un ulteriore sforzo, un maggiore impegno in un’epoca in cui gli operatori di polizia sono mediamente più anziani e quindi più stanchi ed appannati ma sono convinto che insieme possiamo dare ancora qualcosa in più di quanto già riusciamo ad offrire.

A Voi e alle vostre famiglie, che vivono quotidianamente gli inevitabili disagi di questo impegno, va il mio più sentito e vivo ringraziamento per quel che avete fatto, per quel che fate, per quel che farete e per quell’ulteriore sforzo che vi sto richiedendo.

A Voi che siete esempio di lealtà e silenziosamente scrivete, giorno dopo giorno, pagine di ordinaria dedizione al dovere e di attaccamento allo Stato chiedo anche di essere trascinatori di quei pochi che, invece, sembra abbiano smarrito la strada.

Donne e Uomini della Polizia di Stato di Reggio Calabria formulo a Voi, prima che a me stesso, i miei più vivi, sentiti e vibranti auguri per il nostro 173° anniversario.

Viva la Polizia di Stato!

Viva il Tricolore!

Viva l’Italia!