Cassano-Polizia Locale: “la legalità non è un’offesa! La CGIL aiuti la legalità e la trasparenza”
Dic 28, 2025 - redazione
Cassano-Polizia Locale: la legalità non è un’offesa! La CGIL aiuti la legalità e la trasparenza!
Siamo fortemente stupiti dalla presa di posizione della Camera del Lavoro CGIL – E. Ripoli di Cassano All’Ionio, che mette in dubbio la facoltà di sindacato ispettivo dei consiglieri comunali, esercitata nel pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti.
Ancora più sorprendente è che non sia stato compreso il senso dell’interpellanza presentata, che non ha nulla a che vedere con le persone coinvolte, verso le quali ribadiamo il nostro profondo rispetto. In qualità di consiglieri comunali, riteniamo tuttavia di essere pienamente legittimati a porre quesiti precisi al Sindaco Iacobini, in particolare in merito alla verifica preliminare dell’eventuale sussistenza di cause di inconferibilità e/o incompatibilità prima del conferimento dell’incarico di Responsabile della Polizia Locale.
Non vi è stata, né vi è, alcuna mancanza di rispetto verso alcuno: si tratta esclusivamente di una richiesta di trasparenza, doverosa nell’esercizio del nostro mandato.
A ciò si aggiunge un ulteriore quesito relativo alla nomina del Vice-Responsabile del Corpo, volto a comprendere se sia legittimo che il Responsabile individui come proprio vicario un dipendente appartenente alla categoria degli istruttori (ex categoria C), pur in presenza di un funzionario di elevata qualificazione (ex categoria D). Su questo punto, in particolare, chiediamo chiarimenti alla stessa CGIL, che ha omesso di esprimersi nel proprio comunicato. Chiediamo semplicemente che le decisioni del Sindaco siano valutate alla luce dei principi che egli stesso ha richiamato con forza in campagna elettorale: trasparenza, legalità, professionalità e meritocrazia. È su questo terreno che vanno misurate le scelte compiute, non sul vittimismo né sulla ricerca di nemici immaginari. Questo clima, oltre a non rispondere nel merito delle questioni sollevate, finisce per svilire anche il ruolo del Responsabile della Polizia Locale, che merita di essere tutelato da polemiche strumentali e da una narrazione distorsiva. Le scelte amministrative si difendono con gli atti, non con la distrazione.
È altresì sorprendente che la CGIL, anziché sostenere una richiesta volta al ripristino della legalità e della correttezza amministrativa, a tutela anche dei lavoratori e dell’Ente, abbia scelto di condannarla. Una posizione che appare in netta controtendenza rispetto al ruolo storicamente svolto dal sindacato nella difesa dei principi di legalità, imparzialità e trasparenza nella pubblica amministrazione.
Negli anni, questa parte politica ha condotto insieme alla CGIL battaglie condivise di giustizia e legalità, che hanno prodotto risultati importanti e tangibili. Si è investito nelle politiche occupazionali, consentendo all’Ente di dotarsi di numerose professionalità e giungendo alla stabilizzazione a tempo pieno del personale, con il riconoscimento di tutti gli emolumenti previsti dalla legge.
Per tali ragioni sorprende ancor di più il tentativo di intervenire nel dibattito pubblico con l’effetto di intorbidire le acque, anziché contribuire a fare chiarezza.
Invitiamo, pertanto, chi parla di offese o mancanza di rispetto a indicare puntualmente in quali passaggi l’interpellanza sarebbe lesiva o inappropriata. Si tratta, infatti, di un atto che si limita a elencare riferimenti normativi e provvedimenti amministrativi già adottati, rispetto ai quali sussistono interrogativi rilevanti che meritano risposte, non censure preventive.
Il Sindaco farebbe bene a rispondere nel merito delle questioni poste, anziché tentare di trasformare una legittima richiesta di chiarimenti in un attacco personale che non esiste. Qui non si discutono le persone, ma gli atti, e gli atti vanno spiegati. Tanto più che non è solo la nomina del Responsabile della Polizia Locale a sollevare interrogativi, ma anche quella del Vice-Responsabile, su cui continuiamo ad attendere risposte. Chi governa ha il dovere della chiarezza, non della distrazione.



