Bimbo di Rosarno morto dopo l’intervento, processo per cinque medici del Bambino Gesù
Ott 15, 2025 - redazione
L'ospedale Bambino Gesù (Foto Omniroma)
Il gup di Roma ha rinviato a giudizio cinque medici dell’ospedale Bambino Gesù accusati di omicidio colposo in relazione alla morte del piccolo Giacomo Saccomanno, il bimbo di due anni deceduto il 3 gennaio del 2019 e a cui, secondo l’accusa, era stato impiantato in modo errato un pacemaker. Sul caso era stata avviata una prima inchiesta poi archiviata e successivamente, sulla base di ulteriori elementi portati all’attenzione dei magistrati di piazzale Clodio era stato aperto un nuovo fascicolo nei confronti dei medici. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio, un diverso pm in aula nel corso dell’udienza preliminare aveva invece sollecitato il non luogo a procedere o una perizia. Ma oggi il gup ha disposto per tutti i medici il processo, che inizierà il 19 novembre davanti alla nona sezione del tribunale di Roma. Il piccolo, nato a Rosarno e affetto dalla nascita da una grave patologia cardiaca, era stato sottoposto a un intervento al centro cardiologico pediatrico Mediterraneo dell’Ospedale Bambino Gesù del San Vincenzo di Taormina. Il bimbo mentre si trovava in Calabria era stato trasferito poi a Roma, dove è deceduto. Secondo l’accusa, i medici dell’ospedale romano intervennero con «macroscopico ritardo», e vennero «mal posizionate le cannule arteriosa e venosa a sinistra del collo al paziente» che versava in «arresto cardiocircolatorio prolungato». Da parte dei medici indagati, secondo la procura, ci fu «negligenza, imprudenza ed imperizia». Nel procedimento i genitori e i nonni del bimbo sono parti civili e parti offese, assistiti dagli avvocati Jacopo Macrì e Domenico Naccari.