Auto di lusso e fondi distratti. «A Occhiuto soldi europei». Trema il mondo politico calabrese
Giu 15, 2025 - redazione
Del massiccio dell’Aspromonte, oggi parco nazionale dove il tempo sembra essersi fermato, Paolo Posteraro, il fedelissimo del governatore della Calabria Roberto Occhiuto, avrebbe potuto diventare presidente.
Avrebbe, perché la nomina «promessa» – si legge nelle carte della procura di Catanzaro sull’inchiesta che vede indagato per corruzione il presidente forzista – non si concretizzerà. «Occhiuto sembra aver promesso a Posteraro (anche lui indagato, ndr) un incarico in un ente riconducibile alla Regione, allo stato non ancora conferitogli – si legge ancora nelle carte – anche in ragione della recente notifica da parte della procura di Cosenza dell’avviso di conclusione delle indagini per i fatti relativi al crac Amaco».
Tradotto: l’ostacolo alla nomina dell’ex socio di Occhiuto a presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte sarebbe stata l’inchiesta cosentina sul fallimento della municipalizzata dei trasporti in cui lo stesso Posteraro ha ricoperto un ruolo di vertice.
Ma, detto ciò, a emergere negli atti dei detective calabresi è un retroscena di non poco conto. «Sulla mancata nomina a presidente del Parco – si legge – potrebbe aver inciso l’interessamento del deputato Francesco Cannizzaro (non indagato, ndr)». In che modo, dunque, il parlamentare, vice capogruppo di Forza Italia alla Camera e segretario regionale del partito, si sarebbe «interessato» a questa vicenda? Perché ne era a conoscenza? Come faceva a sapere? Una e più domande a cui gli inquirenti starebbero cercando di dare una risposta nell’ambito dell’indagine che sembra toccare più livelli della politica.
«Indagare Roberto Occhiuto per corruzione è come indagare il presidente della Repubblica per vilipendio alla bandiera – ha scritto proprio Cannizzaro sui social – Conosco molto bene Roberto e sono più che certo che non sarebbe capace neppure di lasciare l’automobile in doppia fila». Il riferimento che Cannizzaro fa sui motori pare calzare a pennello in questa storia. Le intercettazioni
«Se le vuole tenere», dice non a caso Posteraro mentre, intercettato il 6 novembre 2024, parla con la moglie. Il manager si riferisce a due autovetture il cui «costo» sarebbe dovuto venire «decurtato dalla somma da corrispondere (a Occhiuto, ndr) quale “rimborso” delle quote societarie» per il recesso da una delle sue aziende.
Ma, in base a quanto emerge dalle carte, il governatore avrebbe tenuto le due macchine. La moglie di Posteraro, giudice della Corte dei Conti, sembra minimizzare: «Tu sai che comunque almeno la metà, anzi più della metà, erano effettivamente dovuti». Sul rapporto tra Posteraro e Occhiuto gli investigatori hanno stilato una tabella: all’interno, come rivelato ieri da Domani, tutti gli incarichi che l’ex socio avrebbe ottenuto «da pubblici ufficiali con i quali Occhiuto può vantare relazioni». Importo totale? Oltre 500mila euro, di cui, per fare qualche esempio, quello complessivo da 30mila euro ottenuto dal Gruppo di Forza Italia-Berlusconi Presidente alla Camera nel 2020 e nel 2021 e, ancora, quello di 160mila euro totali conferitogli dalla presidenza del consiglio dei ministri per il lavoro svolto nel 2023 e 2024 a servizio della sottosegretaria e compagna di Occhiuto, Matilde Siracusano.
E sotto la lente di chi indaga ce n’è uno, in particolare, di incarico: quello a 120mila euro di consulente presso Ferrovie della Calabria, l’azienda di trasporto di proprietà della regione. La nomina arriva a Posteraro nel febbraio del 2022, due giorni dopo che il capo di gabinetto di Roberto Occhiuto, Luciano Vigna (non indagato), conferirà all’altro indagato dell’inchiesta della procura di Catanzaro, Ernesto Ferraro, l’incarico di amministratore di Fdc. La Maserati
Ma Ferraro, secondo la moglie di Posteraro, per come emerge dalle intercettazioni, si sarebbe «approfittato» della situazione. Ferraro – dirà Posteraro il 3 febbraio scorso registrato dagli inquirenti – si è «pijato» un’autovettura. La consorte ribatte: «Anche gli stipendi della moglie».
In effetti ecco ciò che accade. «Il 24 gennaio 2025, circa due mesi dopo aver ceduto le quote sociali, Ferraro ha acquistato, al prezzo di 16.393 euro, dalla Ytam srl (di cui Occhiuto è stato socio, ndr), l’autovettura Maserati Ghibli, che la società aveva pagato 51mila euro il 10 giugno 2022».
Inoltre, «nel 2022 Vera Vivacqua (non indagata, ndr), coniuge di Ferraro, ha percepito redditi di lavoro autonomo per complessivi 4.700 euro da due società amministrate da Posteraro, la Ytam srl (della quale il marito era socio) e la Fondazione patrimonio artistico srl (di cui, Occhiuto aveva ricoperto la carica di presidente del cda, ndr)».
Sulla Maserati i pm chiosano: «Dagli atti di indagine emergeva come Ferraro avesse utilizzato la predetta vettura ben prima del formale trasferimento di proprietà del veicolo e, con ogni probabilità, in concomitanza temporale con il conferimento dell’incarico a favore del Posteraro in Ferrovie della Calabria».
Un intreccio, insomma, di affidamenti, scambi di utilità e nomine che adesso agita l’intero centrodestra non solo calabrese. Con un’ipotesi investigativa messa nero su bianco: il presidente della regione Calabria avrebbe tratto «benefici» dal conferimento di risorse economiche che il suo fedelissimo, Paolo Posteraro, l’uomo che a sua volta ha fatto incetta incarichi, realizzò nelle «comuni società».
Posteraro, tra le altre cose, per liquidare Occhiuto sarebbe anche ricorso ai «prestiti di suo padre Francesco (a lungo vice segretario generale della Camera e fino al 2020 commissario dell’Agcom, ndr), che, a tal fine, oltre ad aver già erogato al figlio del denaro, avrebbe effettuato investimenti che gli hanno consentito di ottenere un rilevante scoperto di conto corrente, da utilizzare per saldare il debito delle due società» nei confronti del governatore. Il progetto europeo
In ultimo, i vigneti. Quelli dell’azienda Tenuta del Castello di Montegiordano, di cui sono stati soci – prima del subentro nel 2022 dell’imprenditore Renato Vito Bocca – Occhiuto e Posteraro insieme a Vincenzo Massimo Pezzuto, altro membro del cerchio magico del presidente. Pezzuto nel 2021 viene nominato responsabile amministrativo della struttura speciale del presidente della Giunta e poi risulta anche liquidatore di una vecchia società di Occhiuto relativa alla fornitura di energia elettrica.
Gli inquirenti si stanno concentrando, oltre che su una serie di «irregolarità» della Tenuta, sul «mutuo garantito da fideiussione personale da Occhiuto e Posteraro» e sul ruolo all’interno dell’azienda di Valentina Cavaliere su un bando europeo.
«La società – scrivono i magistrati – avrebbe ricevuto un finanziamento di 58.050 euro per la partecipazione a un progetto comunitario, Trace Windu». Per i pm si tratterebbe di «somme incamerate dalla società ma né giacenti nelle casse sociali né destinate all’uso per il quale erano state erogate».
Sul punto chi indaga ha poi scoperto che «la prima tranche di finanziamento sia stata totalmente distratta dall’allora amministratore Posteraro». In che modo? Attraverso «bonifici» realizzati nei confronti di «Fpa Retail srl (10mila euro), Ytam srl (4mila euro), Paolo Posteraro (12mila euro), Roberto Occhiuto (12mila euro) e Valentina Cavaliere (2.080 euro)». Qualora «fosse accertata la carenza dei presupposti per l’ammissione al finanziamento», per i pm si tratterebbe «di una truffa aggravata». L’inchiesta continua. E dal profondo Aspromonte fa tremare Roma. FONTE IL QUOTIDIANO DOMANI ARTICOLO DI ENRICA RIERA
NOTA REDAZIONE DI APPRODO
Ricordiamolo ai nostri lettori le indagini sono ancora in corso, lo stesso avviso di garanzia dovrebbe essere a tutela degli indagati. Occhiuto come qualsiasi altra persona è innocente fino a prova contraria.